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Concetti Chiave

  • Alla morte di Domiziano, il senato romano adottò il criterio dell'adozione per la successione imperiale, eleggendo Cocceio Nerva, che adottò Traiano come successore.
  • Traiano, noto per le sue capacità militari e umanitarie, perseguì grandi campagne di conquista, tra cui la Dacia e l'Arabia di Nord-Ovest.
  • Adriano, successore di Traiano, è ricordato per il vallo in Britannia e per importanti opere architettoniche come Castel Sant'Angelo e la villa a Tivoli.
  • Marco Aurelio, noto per il suo valore letterario e filosofico, affrontò l'invasione di tribù barbariche, ma non riuscì a evitare la perdita di territori.
  • Il sistema degli imperatori di adozione permise una successione stabile fino a Commodo, evitando disordini dopo la morte di Domiziano.

Indice

  1. La successione dopo Domiziano
  2. L'adozione come metodo di successione
  3. Le conquiste di Traiano
  4. Le opere di Adriano
  5. Le sfide di Marco Aurelio

La successione dopo Domiziano

Alla morte dell’Imperatore Domiziano, che non lasciava discendenti, si ripresentò il problema della successione ed il pericolo che si ripetesse la situazione avutasi dopo la morte di Nerone. Ma il buon governo dei Flavi aveva dato assetto allo Stato ed all’esercito, ragion per cui non avvennero disordini. Anzi si verificò un fenomeno nuovo: per la prima volta, dall’inizio dell’impero, il senato, che ormai non aveva nessuna importanza, si trovò a dover decidere sull’elezione dì un imperatore.

L'adozione come metodo di successione

I senatori, dopo lunghe discussioni, elessero uno di loro, il vecchio Cocceio Nerva, raccomandandogli di scegliersi subito il successore, anzi di indicarlo pubblicamente, adottandolo come discendente ed erede al trono. Questo criterio venne seguito per molto tempo e gli imperatori sino a Commodo sono definiti «imperatori di adozione».

Le conquiste di Traiano

Nerva adottò Ulpio Traiano, un generale spagnolo, che salì al trono nel 98 d.C. Traiano era un uomo di grandi qualità: ottimo generale, intelligente uomo di Stato, possedeva anche doti di umanità e generosità.

Per risolvere il problema della crisi agricola in Italia ordinò che ogni senatore romano impiegasse almeno un terzo dei suoi capitali per acquistare terre in Italia e per farle lavorare, pagando i contadini liberi (c’è da osservare che negli anni precedenti il numero degli schiavi era enormemente diminuito, sia perché i padroni e lo Stato non avevano più la forza di controllarli, sia perché non c’erano state più grandi campagne di conquista).

Il nome di Traiano è però legato alle ultime grandi imprese militari di Roma: nel 106 d.C., dopo una lunga e vigorosa campagna, Traiano conquistò la Dacia (attuale Romania) e, più tardi, l’Arabia di Nord-Ovest, l'Armenia, la Mesopotamia.

L’imperatore morì durante il viaggio di ritorno a Roma e gli successe automaticamente colui che aveva adottato, Elio Adriano.

Le opere di Adriano

Adriano volle ispezionare di persona ogni zona dell’impero e non fece altro che viaggiare: in Britannia fece costruire il famoso «vallo» (muro) che porta il suo nome (era una imponente linea di fortificazioni tra Gran Bretagna e Scozia), altrove fece rafforzare le difese, in quanto pericolosi movimenti di barbari si notavano oltre i confini.

Ad Adriano si devono anche importanti opere architettoniche, come il mausoleo nel quale venne sepolto (oggi «castel Sant’Angelo») ed una bellissima ed originale villa a Tivoli.

Ad Adriano successero, sempre col sistema dell’adozione Antonino Pio e, poi, Marco Aurelio Antonino.

Le sfide di Marco Aurelio

Marco Aurelio fu un ottimo imperatore, ma gli toccò in sorte di dover assistere allo sfaldamento dell’impero. In Europa si stava verificando, infatti, un ribollimento di popoli: tribù barbari si muovevano dalla Russia, dal Baltico, verso occidente, spingendo contro i confini romani i popoli insediati ai margini dell’impero.

Marco Aurelio mandò truppe di rinforzo ai confini, per evitare che questi venissero sfondati dai barbari, ma non poté evitare la perdita di vari territori. Nel 167 le tribù germaniche dei Quadi e dei Marcomanni travolsero le fortificazioni e strariparono nell’impero, saccheggiando, devastando, uccidendo. Marco Aurelio guidò di persona le operazioni militari, ma morì mentre la guerra era in corso. Con lui spariva anche un buon letterato e filosofo: i «Ricordi» di Marco Aurelio sono un’opera di alto valore morale.

Domande da interrogazione

  1. Qual era il problema principale alla morte dell'Imperatore Domiziano?
  2. Alla morte di Domiziano, il problema principale era la successione imperiale, poiché non aveva discendenti diretti, e c'era il rischio di disordini simili a quelli dopo la morte di Nerone.

  3. Chi fu il primo imperatore di adozione e quali furono le sue principali azioni?
  4. Il primo imperatore di adozione fu Nerva, che adottò Traiano. Traiano fu noto per le sue qualità di generale e uomo di Stato, e per le sue campagne militari che portarono alla conquista della Dacia, dell'Arabia di Nord-Ovest, dell'Armenia e della Mesopotamia.

  5. Quali furono le principali opere di Adriano durante il suo impero?
  6. Adriano è noto per aver ispezionato personalmente l'impero, costruito il Vallo di Adriano in Britannia, rafforzato le difese dell'impero e realizzato importanti opere architettoniche come il mausoleo (oggi Castel Sant'Angelo) e la villa a Tivoli.

  7. Come affrontò Marco Aurelio le minacce ai confini dell'impero?
  8. Marco Aurelio inviò truppe di rinforzo ai confini per contrastare le incursioni barbariche, ma non riuscì a evitare la perdita di territori. Guidò personalmente le operazioni militari contro le tribù germaniche dei Quadi e dei Marcomanni.

  9. Qual è l'importanza letteraria di Marco Aurelio?
  10. Marco Aurelio è ricordato anche come un buon letterato e filosofo. La sua opera "Ricordi" è considerata di alto valore morale.

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