Concetti Chiave
- L'Italia postunitaria era una monarchia costituzionale con un governo centralizzato, dominato da grandi proprietari terrieri.
- La Destra liberale, contraria allo sviluppo industriale, favorì il libero scambio agricolo, ma il settore infrastrutturale vide un'attività significativa.
- Con l'ascesa della Sinistra, iniziò l'industrializzazione, proteggendo l'economia con tasse doganali, ma provocando una crisi agraria e accrescendo il divario Nord-Sud.
- La struttura sociale cambiò, con l'aristocrazia e l'alta borghesia al potere, mentre i ceti popolari affrontavano miseria e pressione fiscale.
- Il positivismo divenne una corrente culturale dominante, esaltando il progresso scientifico, mentre l'industria editoriale e l'istruzione elementare obbligatoria si svilupparono.
Indice
L'unificazione e la monarchia costituzionale
Con l' unificazione del 1861, l'Italia divenne una monarchia costituzionale, il nuovo Stato era accentratore e il governo del paese era stato eletto solo dal 2% della popolazione, in prevalenza erano grandi proprietari terrieri.
Politiche economiche e industrializzazione
Nonostante l'unificazione, l'Italia era ancora molto arretrata, lontana da una rivoluzione industriale poichè al potere salì la Destra liberale, espressione della borghesia agraria, contraria a uno sviluppo industrile poichè temeva che si potesse sviluppare un proletariato che la contrastasse, e credeva che l'Italia non avesse abbastanza materie prime. Inoltre la Destra proclamò una politica di libero scambio, che incrementò la produzione e l'esportazione agricola ma sempre fortemente arretrata. Un settore attivo invece fu la creazione di infrastrutture come ferrovie, strade, ponti, ecc. Con l'avvento della Sinistra al potere, le cose cambiarono, e prese avvio l'industrializzazione, con l'innalzamento di tasse doganali per proteggere il paese dalla concorrenza.
Cambiamenti sociali e crisi agraria
Potenziando però le industrie, si ha una crisi agraria poichè con il precedente libero scambio, il grano americano a poco prezzo era entrato nei mercati, e intanto, il divario tra Nord e Sud aumenta, poichè il Mezzogiorno dati gli elevati costi non può più esportare, ed è costretto ad acquistare prodotti industriali ad alto costo dal Nord. Anche la struttura sociale venne modificata, la classe dirigente non è più composta da grandi proprietari terrieri, ma da aristocrazia e alta borghesia arricchitasi con l'acquisto di beni ecclesiastici. I ceti popolari, le masse contadine, sono in condizioni sempre più miserevoli a causa anche della pressione fiscale imposta dal governo, come la tassa sul macinato, che colpisce la base dell'alimentazione popolare, la farina, e della leva militare obbligatoria che sottrae forza lavoro all'agricoltura. Inoltre i ceti popolari vengono emarginati e allontanati dalla cultura, quindi nonostante l'unificazione politica, l'Italia era divisa geograficamente e socialmente.
Atteggiamenti intellettuali e correnti culturali
Anche se il processo di industrializzazione in Italia ritardò, comunque ci fu, e gli intellettuali di fronte a tale processo hanno tre atteggiamenti:
• un atteggiamento apologetico, che esalta il progresso.
• rifiuto romantico.
• nè lo esalta nè lo condanna.
Si afferma la corrente del positivismo, che esalta il progresso, le scoperte scientifiche. Lo scienziato è come una figura mitica, e crede che quella scientifica sia l'unica conoscenza possibile che ci porti a dominare il reale e quindi è portato a rifiutare ogni visione di tipo religioso, metafisico. Il positivismo erò non è un'ideologia che dominava completamente il quadro culturale, vi era anche un certo ritorno al Romanticismo, lo sviluppo del Verismo e della Scapigliatura. Vi è anche un forte sviluppo della nascita dell'industria editoriale e della pubblicità, che è indispensabile per far conoscere e vendere i libri. Un dato molto importante è anche l'istruzione elementare obbligatoria.
Domande da interrogazione
- Qual era la situazione politica e sociale dell'Italia dopo l'unificazione del 1861?
- Quali furono le politiche economiche adottate dalla Destra e dalla Sinistra al potere?
- Come cambiò la struttura sociale italiana dopo l'unificazione?
- Quali furono le reazioni intellettuali al processo di industrializzazione in Italia?
Dopo l'unificazione del 1861, l'Italia divenne una monarchia costituzionale con un governo centralizzato, eletto solo dal 2% della popolazione, principalmente grandi proprietari terrieri. Nonostante l'unificazione, il paese era ancora arretrato e lontano da una rivoluzione industriale.
La Destra liberale adottò una politica di libero scambio, incrementando la produzione agricola ma mantenendo l'arretratezza industriale. Con l'avvento della Sinistra, iniziò l'industrializzazione e furono innalzate le tasse doganali per proteggere il paese dalla concorrenza estera.
La classe dirigente passò dai grandi proprietari terrieri all'aristocrazia e alta borghesia, arricchitasi con l'acquisto di beni ecclesiastici. I ceti popolari, invece, vivevano in condizioni miserevoli a causa della pressione fiscale e della leva militare obbligatoria.
Gli intellettuali reagirono in tre modi: con un atteggiamento apologetico esaltando il progresso, con un rifiuto romantico, o con una posizione neutrale. Il positivismo, che esaltava il progresso scientifico, si affermò, ma vi fu anche un ritorno al Romanticismo e lo sviluppo del Verismo e della Scapigliatura.