Concetti Chiave
- L'industrializzazione ha causato una grande migrazione di contadini e artigiani verso le città, in cerca di lavoro nelle fabbriche.
- Le condizioni di lavoro nelle fabbriche erano dure, con turni di 12-14 ore in ambienti malsani e senza tutela legale.
- La vita da operaio era difficile, con salari bassi che permettevano solo una sussistenza minima e una famiglia ridotta.
- Movimenti di rivolta, come il luddismo, sono nati per protestare contro le ingiustizie subite dagli operai.
- Gli operai hanno iniziato a formare comunità di solidarietà per affrontare le difficoltà e supportarsi reciprocamente.
Indice
L'industrializzazione e la migrazione urbana
L’industrializzazione portò ad una grande concorrenza tra contadini, artigiani e disoccupati.
Essi infatti con la nascita delle fabbriche iniziarono ad ammassarsi in città lasciando la campagna alla ricerca di un lavoro.
Illusioni e realtà del lavoro in fabbrica
In queste fabbriche lavorava il basso ceto, pensando di poter finalmente non avere problemi di soldi e poter tirar su famiglia, queste però erano solo illusioni.
Lavoravano nel nuovo regime di fabbrica ed erano dei veri e propri operai, per i nobili dell’ottocento divenire operaio significava lavorare costantemente, rischiare la salute e accumulare pochi soldi.
Condizioni di lavoro e vita familiare
Lavoravano infatti dalle 12 alle 14 ore in ambienti malsani e per chi era per esempio un contadino (un uomo indipendente) i ritmi di lavoro erano massacranti. Erano andati nelle città pensando di aver avuto un futuro più semplice invece tutto quel lavoro li portava soltanto ad avere una misera casa, sostenere a malapena la propria famiglia ed in più non essere tutelati dalla legge.
Gli uomini di quei tempi però erano costretti a lavorare in fabbrica, all’epoca chi non lavorava era destinato all’elemosina o veniva portato all’ospizio.
La vita da contadino o artigiano non era così triste come quella da operaio.
Lavorare in quelle condizioni portava inoltre ad avere una famiglia più piccola, più membri c’erano più soldi venivano investiti.
Rivolte e solidarietà operaia
Ci furono anche dei movimenti di rivolta a favore degli operai contro le ingiustizie subite, un esempio è il luddismo una forma di protesta fondata da Ned Ludd che fece un attacco alle macchine distruggendole.
Col tempo gli operai iniziarono a sostenersi a vicenda formando nuove comunità di solidarietà.
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze dell'industrializzazione sulla migrazione urbana?
- Quali erano le condizioni di lavoro nelle fabbriche durante l'industrializzazione?
- Come reagirono gli operai alle ingiustizie subite nelle fabbriche?
L'industrializzazione portò a una grande concorrenza tra contadini, artigiani e disoccupati, spingendoli a trasferirsi in città alla ricerca di lavoro nelle fabbriche.
Gli operai lavoravano dalle 12 alle 14 ore in ambienti malsani, con ritmi di lavoro massacranti, accumulando pochi soldi e vivendo in condizioni precarie.
Gli operai organizzarono movimenti di rivolta, come il luddismo, e formarono comunità di solidarietà per sostenersi a vicenda contro le ingiustizie.