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Concetti Chiave

  • Dopo una disputa sul bottino, i plebei si accamparono sul monte Sacro, creando preoccupazione tra i patrizi riguardo alle loro intenzioni.
  • La secessione portò a trattative che garantirono ai plebei il diritto di eleggere due tribuni con poteri significativi.
  • I tribuni della plebe ottennero il diritto di aiuto, veto e coercizione, permettendo loro di proteggere gli interessi plebei.
  • I comizi tributi dei plebei divennero un'importante istituzione per trasformare le decisioni plebee in leggi statali.
  • Nonostante le riforme, il potere rimase in gran parte nelle mani dei patrizi, che controllavano consolato e senato.

Indice

  1. La ribellione dei plebei
  2. Le concessioni ai plebei
  3. Struttura politica romana

La ribellione dei plebei

Dopo la mancata spartizione del bottino ottenuto con la vittoria sui Volsci e gli Equi, ufficiali e soldati plebei lasciarono l’esercito e si accamparono, in armi, sul monte Sacro, a cinque chilometri da Roma.

I patrizi furono preoccupati; non si capiva bene cosa intendessero fare i plebei: marciare su Roma, creare uno Stato indipendente? Fra l’altro i plebei erano più numerosi dei patrizi.

Le concessioni ai plebei

Si venne a delle trattative ed i plebei ottennero un primo successo.

Venne loro concesso di avere due rappresentanti, i tribuni della plebe, ai quali furono attribuiti:

- Il diritto di aiuto (cioè di aiutare la plebe proponendo leggi in suo favore);

- Il diritto di veto (cioè la facoltà di annullare, pronunciando la parola «veto», che significa: «io lo vieto», qualsiasi legge sembrasse contraria agli interessi plebei);

- Il diritto di coercizione (cioè il potere di fare imprigionare chiunque violasse le leggi emanate in favore dei plebei).

Questi tribuni venivano eletti dai plebei, che si riunivano nei comizi tributi. Le decisioni prese nei comizi tributi erano dette plebisciti (cioè «decisioni della plebe») ed i tribuni dovevano farle trasformare in leggi dello stato.

Struttura politica romana

Con queste riforme praticamente le strutture organizzative dello stato romano furono le seguenti: i cittadini che facevano parte dell’esercito, riuniti nei comizi centuriati eleggevano i consoli (capi dello stato, duravano in carica un anno) e i pretori (amministratori della giustizia, duravano in carica un anno); i plebei, riuniti nei comizi tributi, eleggevano i tribuni della plebe; consoli ed ex pretori andavano a far parte del senato, il quale proclamava la guerra, decideva sulle proposte dei consoli e dei tribuni.

Questo sistema lasciava ancora ai patrizi molto potere, in quanto erano nelle loro mani consolato e senato.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stata la causa principale della ribellione dei plebei?
  2. La ribellione dei plebei è stata causata dalla mancata spartizione del bottino ottenuto con la vittoria sui Volsci e gli Equi, che ha portato ufficiali e soldati plebei a lasciare l'esercito e accamparsi sul monte Sacro.

  3. Quali diritti furono concessi ai tribuni della plebe?
  4. Ai tribuni della plebe furono concessi il diritto di aiuto, il diritto di veto e il diritto di coercizione, permettendo loro di proporre leggi, annullare leggi contrarie agli interessi plebei e imprigionare chi violava le leggi a favore dei plebei.

  5. Come era strutturata la politica romana dopo le concessioni ai plebei?
  6. Dopo le concessioni, la politica romana prevedeva che i cittadini dell'esercito eleggessero consoli e pretori nei comizi centuriati, mentre i plebei eleggevano i tribuni della plebe nei comizi tributi. Consoli ed ex pretori facevano parte del senato, che aveva il potere di proclamare guerra e decidere sulle proposte.

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