Concetti Chiave
- L'Italia, pur essendo tra i vincitori della prima guerra mondiale, si sentiva tradita dalle promesse non mantenute dagli alleati, definendo la sua situazione come una "vittoria mutilata".
- Prima della guerra, l'Italia si affidò ai "prestiti di guerra" dai cittadini per finanziare il conflitto, ma dopo la guerra non riuscì a risarcire i debiti a causa della mancata concessione di crediti dall'Inghilterra.
- Per fronteggiare la crisi economica post-bellica, lo stato italiano stampò molte banconote, causando una forte inflazione che arricchì i proprietari e impoverì la piccola e media borghesia.
- Molti reduci di guerra si aspettavano terre o lavoro al ritorno, ma l'industria aveva ridotto la produzione, portando a un aumento della disoccupazione.
- L'inflazione colpì duramente chi aveva un reddito fisso, poiché i salari non aumentarono in proporzione al costo della vita crescente.
La vittoria mutilata
L'Italia dopo la prima guerra mondiale era considerata si una vincitrice, ma una vincitrice incompleta, venne marcato il termine: "vittoria mutilata", infatti tra le cose che erano state promesse al nostro Paese dall'Inghilterra e dalle altre Nazioni alleate, prima dell'entrata in guerra dell'Italia, molte non sono state mantenute. Prima dell'entrata in guerra del Paese nella prima guerra mondiale, lo Stato non aveva abbastanza soldi per produrre le armi e allora chiedeva i cosiddetti "prestiti di guerra", i cittadini prestavano soldi allo Stato, poi però dopo la Prima guerra mondiale, a causa della mancata concessione di crediti dell'Inghilterra, lo stato non poteva risarcire i debiti.
Conseguenze economiche post-belliche
Decise così di stampare tantissime banconote creando così una forte inflazione che fece scendere la valuta e fece arricchire i proprietari, azionisti, imprenditori e fece impoverire la piccola e la media borghesia in quanto loro avevano uno stipendio fisso che nonostante l'inflazione non venne cambiato. Ci fu anche il problema di coloro che giustamente tornando dalla guerra si aspettavano delle terre oppure un lavoro da qualche parte. Le industrie però a causa della fine della guerra avevano una bassissima produzione e quindi avevano poco bisogno di manodopera, così tutti coloro che tornarono dalla guerra si trovarono in disoccupazione.