Concetti Chiave
- La sopravvivenza dell'Homo sapiens è stata messa a rischio, con una lenta e discontinua diffusione della specie.
- L'introduzione dell'allevamento e dell'agricoltura ha aumentato il tasso di natalità, facilitando la crescita della popolazione.
- La transizione demografica post-rivoluzione industriale ha visto un calo della mortalità e un cambiamento nei tassi di natalità.
- Attualmente, si prevede un rallentamento della crescita demografica, ma continuerà almeno fino al 2050.
- Nelle aree rurali, le donne tendono ad avere più figli per contribuire alla forza lavoro familiare.
Indice
Rischio di estinzione e diffusione
- I paleontologi ritengono che l'homo sapiens abbia rischiato l'estinzione.
- La diffusione della nostra specie fu un processo lento e con andamento discontinuo.
- La vita media era di 20 anni.
- fino a quando i gruppi umani continuarono a dipendere dalla caccia e dalla raccolta la popolazione crebbe pochissimo per alcuni motivi: durezza delle condizioni di vita, difficoltà per le donne di spostarsi con i piccoli, nascite limitate con forme di infanticidio.
Transizione demografica e villaggi
- Con l'introduzione dell'allevamento e dell'agricoltura il tasso di nascite aumentò.
- Quando nacquero i villaggi neolitici le donne poterono fare più figli grazie alle disposizioni alimentari.
- La mortalità era altissima perché le malattie diffondevano facilmente a causa della maggiore densità di popolazione dei villaggi.
- Dopo il neolitico la crescita della popolazione era: alta natalità, alta mortalità.
Crescita e rallentamento della popolazione
- Dopo la rivoluzione industriale la popolazione era caratterizzata da bassa mortalità e alta natalità: questo passaggio è chiamato transizione demografica (questo passaggio non avviene contemporaneamente in tutto il mondo) e si divide in tre fasi.
fase A= i progressi della medicina migliorarono le condizioni di vita facendo calare la mortalità soprattutto infantile e quindi il tasso era: natalità alta.
fase B= il maggiore benessere e i cambiamenti della mentalità spingono alle coppie ad avere meno figli quindi: il tasso di natalità cala ma è superiore a quello di mortalità.
fase C= i livelli di natalità e mortalità tendono ad avvicinarsi, quindi la popolazione smette di crescere.
- le stime dicono che è in atto un rallentamento, ma la crescita della popolazione mondiale continuerà almeno fino al 2050.
- nei giorni di oggi il tasso di fecondità (numero medio di figli per donna) è tra i 2,1 e i 2,5 .
- nelle zone rurali le donne fecondano molti figli per donna perché servono come forza lavoro.
Domande da interrogazione
- Quali erano le principali sfide per la crescita della popolazione umana durante l'era della caccia e raccolta?
- Come ha influenzato l'introduzione dell'agricoltura e dell'allevamento la crescita demografica nei villaggi neolitici?
- Quali sono le fasi della transizione demografica dopo la rivoluzione industriale?
Durante l'era della caccia e raccolta, la crescita della popolazione era limitata a causa delle dure condizioni di vita, della difficoltà per le donne di spostarsi con i piccoli e delle nascite limitate, spesso attraverso l'infanticidio.
L'introduzione dell'agricoltura e dell'allevamento ha aumentato il tasso di nascite nei villaggi neolitici, poiché le donne potevano avere più figli grazie alle migliori disposizioni alimentari, nonostante l'alta mortalità dovuta alla densità di popolazione.
La transizione demografica dopo la rivoluzione industriale si divide in tre fasi: fase A con alta natalità e calo della mortalità infantile grazie ai progressi medici; fase B con calo della natalità dovuto al maggiore benessere; fase C con livelli di natalità e mortalità che tendono ad avvicinarsi, fermando la crescita della popolazione.