Concetti Chiave
- Ludovica di Guastalla è stata una figura chiave nel rinnovamento religioso post-Concilio di Trento, operando attivamente a Milano.
- Nonostante le sfide personali, inclusa la perdita di due mariti e un figlio, Ludovica si dedicò alla fondazione di istituzioni religiose e caritatevoli.
- Fondò un collegio per educare ragazze povere, offrendo loro istruzione e una dote per un futuro migliore, continuando la sua opera anche dopo la morte.
- Ludovica credeva nell'importanza della bellezza e del benessere, assicurando che i suoi istituti offrissero ambienti piacevoli e stimolanti.
- Il motto "ora et labora" guidava la sua vita, combinando attività caritatevoli con una profonda spiritualità e amore per la bellezza.
Indice
Contributo al rinnovamento religioso
Fu una delle figure femminili che contribuirono al rinnovamento della vita religiosa dopo il Concilio di Trento. Era una contessa che operò attivamente a Milano e che fu molto amata dai milanesi tanto che le è stata dedicata una via ( via della Signora) e dei giardini ( i giardini della Guastalla).
Vita e sfide personali
Ludovica nacque nel 1499 a Guastalla ed ereditò alla morte del padre la contea paterna appartenente al ducato di Milano.
Visse la sua giovinezza a corte anche se la sua vita non fu facile: all’inizio dovette lottare contro i suoi parenti che non volevano riconoscerle l’eredità paterna in quanto donna e rischiò di cadere vittima di congiure; rimase vedova due volte già a 29 anni poiché i suoi mariti furono entrambi assassinati e perdette un figlio.Impegno sociale e caritativo
Rimase a corte finchè incontrò il frate domenicano Battista da Crema che divenne suo confessore e questo incontro la segnò profondamente tanto che decise di rinunciare al suo feudo, si trasferì a Milano e qui collaborò alla fondazione di una congregazione di suore e a quella di un collegio di padri Barnabiti. Sì dedicò anche ad opere di carità per donne bisognose ed in particolare realizzò un ricovero per prostitute in modo che potessero cambiare vita.
Educazione e amore per la bellezza
Nel 1557 fondò il collegio della Guastalla dove erano educate e ospitate fanciulle povere dai 10 ai 22 anni perché venissero istruite e alla fine degli studi veniva offerta loro una dote per potersi sposare e avere un futuro sereno. Quest’opera proseguì anche dopo la sua morte avvenuta nel 1569. Ludovica fu contraddistinta da un grande attivismo, ma questo fu sempre accompagnato anche da un’intensa vita di preghiera secondo il motto benedettino ora et labora.
Una caratteristica importante di questa donna straordinaria fu anche il fatto che lei amò sempre la bellezza: volle che le suore e le studentesse del suo collegio vivessero in ambienti gradevoli e circondate da cose belle perché i loro animi non fossero mortificati. Ella diceva che non dovevano mai mancare loro comodità e divertimenti leciti di cui gli uomini hanno bisogno per evitare di sentire la nostalgia della vita mondana.
Il suo amore della bellezza si vede anche dalla grande cura che lei poneva nel curare e disporre i giardini.
Domande da interrogazione
- Chi era Ludovica di Guastalla e quale fu il suo contributo alla vita religiosa?
- Quali difficoltà affrontò Ludovica nella sua vita personale?
- In che modo Ludovica di Guastalla manifestò il suo amore per la bellezza?
Ludovica di Guastalla fu una contessa che contribuì al rinnovamento della vita religiosa dopo il Concilio di Trento, operando attivamente a Milano. Fondò una congregazione di suore, un collegio di padri Barnabiti e un ricovero per prostitute, dedicandosi anche a opere di carità.
Ludovica affrontò diverse difficoltà, tra cui la lotta per il riconoscimento della sua eredità paterna, la vedovanza a 29 anni dopo l'assassinio dei suoi mariti, e la perdita di un figlio. Nonostante ciò, continuò a vivere a corte fino a quando decise di dedicarsi alla vita religiosa.
Ludovica manifestò il suo amore per la bellezza assicurandosi che le suore e le studentesse del suo collegio vivessero in ambienti gradevoli e circondate da cose belle. Credeva che la bellezza fosse essenziale per evitare la nostalgia della vita mondana e curava con grande attenzione i giardini.