Concetti Chiave
- L'Italia, vincitrice incompleta della prima guerra mondiale, non ricevette tutte le promesse fatte dagli alleati, tra cui territori e compensi finanziari.
- Il concetto di "vittoria mutilata" riflette il sentimento di insoddisfazione italiana per le concessioni territoriali limitate, come il mancato ottenimento del Trentino Alto Adige e della Dalmazia.
- Fiume fu occupata da Gabriele D'Annunzio, in contrasto con la comunità internazionale, che condannò l'azione non supportata inizialmente dal governo italiano.
- Sotto pressioni internazionali, il governo di Giolitti ordinò il ritiro delle truppe di D'Annunzio da Fiume, ponendo fine all'occupazione.
- Il tentativo di D'Annunzio a Fiume anticipò significativi eventi politici italiani, come la marcia su Roma.
La vittoria mutilata
L'Italia dopo la prima guerra mondiale era considerata si una vincitrice, ma una vincitrice incompleta, venne marcato il termine: "vittoria mutilata", infatti tra le cose che erano state promesse all'Italia dall'Inghilterra e dalle altre nazioni alleate, prima dell'entrata in guerra dell'Italia, molte non sono state mantenute.
Le promesse non mantenute
All'Italia vennero promessi premi in denaro e crediti dall'Inghilterra, che poi non ricevette, i territori di lingua italiana, ma che erano sotto i possedimenti austro-ungarici, che furono concessi in parte, il Trentino Alto Adige non fu concesso, e solo perché l'Italia li aveva conquistati, la Dalmazia e Fiume, quest'ultima non è stata data all'Italia (come anche Fiume) e di conseguenza Gabriele D’Annunzio con alcuni reparti militari italiani occupò Fiume e la proclamò italiana.
L'occupazione di Fiume
Tutta la comunità internazionale condannò il gesto. Il governo di Giolitti, che si trovava in un periodo in cui doveva attraversare una serie di dure difficoltà, preso dall'indecisione e dalla non-contrarietà dell'intervento da parte del re, non fa nulla per impedire la marcia.
Poi però a causa delle forti pressioni, provenienti dagli altri Paesi, Giolitti ordinò a Gabriele D'Annunzio e al suo esercito che dovevano sgomberare Fiume, così si concluse il tentativo di D'Annunzio che però poi diede l'esempio ad uno degli avvenimenti più significativi della politica italiana: la marcia su Roma.