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Concetti Chiave

  • Costantino emerse come imperatore dopo aver sconfitto Massenzio, riconoscendo il potere crescente del cristianesimo nell'impero.
  • Riconoscendo l'influenza della Chiesa, Costantino promulgò l'editto del 313, permettendo la libera professione del cristianesimo.
  • Per mantenere l'unità religiosa, convocò il concilio di Nicea nel 325 per affrontare l'eresia ariana.
  • Integrò i barbari nell'esercito e nell'amministrazione, permettendo loro di stabilirsi nelle regioni di confine dell'impero.
  • Nel 330, trasferì la capitale a Bisanzio, ribattezzandola Costantinopoli, segnando una nuova era per l'impero.

Indice

  1. L'ascesa di Costantino
  2. Il cristianesimo come forza politica
  3. L'editto di Milano e le dispute religiose
  4. L'integrazione dei barbari
  5. La nuova capitale: Costantinopoli

L'ascesa di Costantino

Dopo l'abdicazione di Diocleziano, si ebbe un periodo di estrema confusione, con scontri fra i Cesari e gli Augusti. Da questo caos emerse Costantino, figlio di Costanzo Cloro, il quale, dopo aver sconfitto, presso il ponte Milvio, a Roma, il rivale Massenzio (312 d.C.), divenne imperatore.

Il cristianesimo come forza politica

Costantino comprese ciò che Diocleziano non aveva capito, e cioè che il cristianesimo era ormai diventato una forza enorme, della quale non si poteva non tener conto. Ormai l’impero era pieno di cristiani in ogni settore della vita pubblica, la Chiesa era divenuta una potente organizzazione, con uomini di prim’ordine e con notevoli risorse economiche, dovute ai lasciti e alle donazioni di cristiani facoltosi o a sottoscrizioni di massa; inoltre, in quel mondo disgregato e corrotto, la Chiesa rappresentava l’unico elemento di ordine, di fiducia, su cui si potesse fare affidamento. La gente si rivolgeva ai sacerdoti cristiani per essere aiutata, guidata, istruita.

L'editto di Milano e le dispute religiose

Costantino comprese dunque che se voleva salvare lo Stato doveva appoggiarsi alla nuova, grande forza costituita dal cristianesimo. Con un famoso editto (313) egli proclamò che la religione cristiana era liberamente professarle in tutto l’impero.

Egli, inoltre, cercò di intervenire anche nelle dispute religiose sorte fra i cristiani, per evitare che si creassero fratture pericolose per l'impero. Prese, ad esempio, l’iniziativa di convocare il concilio di Nicea (325) per risolvere le contese nate dall’eresia ariana. Il concilio condannò l’eresia ariana, ma quest’ultima continuò a diffondersi.

L'integrazione dei barbari

Costantino cercò anche di utilizzare un’altra delle forze che tendevano a sgretolare l’impero, i barbari. Egli assorbì nell’esercito migliaia di Goti, Franchi, Vandali; la sua guardia personale era costituita da barbari. I barbari potevano giungere alle cariche dello stato; ai confini intere popolazioni barbariche venivano lasciate entrare per stanziarsi nelle regioni periferiche.

La nuova capitale: Costantinopoli

Nel 330 Costantino compì un gesto significativo: trasferì la capitale dell’impero a Bisanzio, antica città greca sul Bosforo, completamente rinnovata ed abbellita. La città prese il nome di Costantinopoli (dal greco «polis» = città; quindi «città di Costantino»).

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le azioni principali di Costantino per integrare il cristianesimo nell'Impero Romano?
  2. Costantino proclamò la libertà di professare la religione cristiana in tutto l'impero con l'editto del 313 e convocò il concilio di Nicea nel 325 per risolvere le dispute religiose, come l'eresia ariana.

  3. Come Costantino gestì le minacce interne ed esterne all'Impero?
  4. Costantino integrò i barbari nell'esercito e permise loro di occupare cariche statali, mentre intere popolazioni barbariche furono stanziate nelle regioni periferiche dell'impero.

  5. Quale fu il significato del trasferimento della capitale a Costantinopoli?
  6. Il trasferimento della capitale a Costantinopoli nel 330 rappresentò un gesto significativo di rinnovamento e rafforzamento dell'impero, scegliendo una posizione strategica e simbolica per il futuro dell'Impero Romano.

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