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Concetti Chiave

  • Giovanni Giolitti promosse la collaborazione tra diverse classi sociali per favorire lo sviluppo economico del Paese.
  • Giolitti implementò riforme sociali come l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e la regolamentazione del lavoro festivo.
  • La riforma elettorale di Giolitti triplicò il numero di elettori, mantenendo però l'esclusione delle donne dal voto.
  • Strinse un'alleanza con i cattolici per contenere l'avanzata socialista e mantenere la maggioranza parlamentare liberale.
  • Nel 1911, Giolitti condusse l'Italia nella guerra contro la Turchia, ottenendo la Libia e il Dodecaneso con il trattato di pace di Losanna.

Indice

  1. L'inizio del periodo liberale
  2. Riforme sociali ed economiche
  3. L'alleanza con i cattolici
  4. La guerra italo-turca
  5. La crisi politica del 1913

L'inizio del periodo liberale

Dopo la crisi dovuta all’uccisione di Umberto I, suo figlio Vittorio Emanuele III mise alla guida del governo il liberale Giuseppe Zanardelli, da cui ebbe inizio un nuovo periodo nella storia di Italia, caratterizzato da una politica incentrata a favorire lo sviluppo economico del Paese e contraria all’uso della forza contro gli scioperanti. Giovanni Giolitti fu il suo successore e cercò di favorire la collaborazione tra industriali e agrari e tra operai e braccianti, con la convinzione che “un paese di lavoratori affamati non avrebbe mai potuto diventare forte e produrre”. Ricevette più volte dei rifiuti di entrare nel governo come ministro dal socialista Filippo Turati, ma cercò comunque di non rovinare i rapporti con i socialisti, dai quali ottenne un appoggio quasi costante in parlamento.

Riforme sociali ed economiche

Giolitti cercò poi di affrontare i vari problemi man mano che si presentavano. Sul piano sociale fu istituita l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro, regolamentato il lavoro festivo, creato un Alto Commissariato Per L’Emigrazione e fu in parte tutelato il lavoro minorile e delle donne. Sul piano economico, invece, fu mantenuto in vigore il protezionismo doganale. Giolitti attuò una riforma elettorale che triplicò il numero di elettori, anche se le donne restarono ancora escluse dal voto. Con questa riforma, fu anche assegnata un’indennità parlamentare.

L'alleanza con i cattolici

Dopo la presa di Roma, l’Italia non aveva ancora raggiunto un accordo con il Vaticano. Di fronte al pericolo di un forte aumento dei deputati socialisti, i cattolici avevano deciso di assumere un proprio ruolo nella politica italiana. A quel punto, Giolitti strinse un’alleanza con il presidente dell’Azione Cattolica per non perdere il controllo della situazione. Questo patto parlamentare fece contenere l’avanzata socialista, consentì l’ingresso dei cattolici nella vita politica del Paese e fece conservare ai liberali la maggioranza parlamentare.

La guerra italo-turca

Nel 1911 Giolitti dichiarò guerra alla Turchia, che esercitava la sua sovranità sui territori libici. Conquistò quindi la fascia costiera da Tripoli a Tobruk. Per costringere il sultano di Istanbul, le operazioni militari furono trasferite nel Mar Egeo. A questo punto la Turchia chiese la pace che venne firmata a Losanna. L’Italia ottenne in questo modo la Libia e il Dodecaneso, che ha possesso fino alla Seconda Guerra Mondiale.

La crisi politica del 1913

Dopo le elezioni del 1913, la pace sociale venne meno a causa di aspri conflitti tra nazionalisti e socialisti e radicali e liberali moderati. Di fronte a questa situazione, Giolitti si dimesse e fu susseguito da Antonio Salandra, che si dimostrò fermo e risoluto durante la settimana rossa, capeggiata da Benito Mussolini e da Pietro Nenni.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali politiche sociali ed economiche attuate da Giovanni Giolitti?
  2. Giolitti istituì l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro, regolamentò il lavoro festivo, creò un Alto Commissariato Per L'Emigrazione e tutelò parzialmente il lavoro minorile e delle donne. Sul piano economico, mantenne il protezionismo doganale.

  3. Come cercò Giolitti di gestire i rapporti con i socialisti e i cattolici?
  4. Giolitti cercò di mantenere buoni rapporti con i socialisti, ottenendo il loro appoggio in parlamento, e strinse un'alleanza con il presidente dell'Azione Cattolica per contenere l'avanzata socialista e mantenere la maggioranza parlamentare.

  5. Quali furono le conseguenze della guerra dichiarata da Giolitti alla Turchia nel 1911?
  6. La guerra portò alla conquista della fascia costiera da Tripoli a Tobruk e, dopo le operazioni nel Mar Egeo, la Turchia chiese la pace. L'Italia ottenne la Libia e il Dodecaneso, mantenendone il possesso fino alla Seconda Guerra Mondiale.

  7. Cosa accadde dopo le elezioni del 1913 e quale fu la reazione di Giolitti?
  8. Dopo le elezioni del 1913, la pace sociale venne meno a causa di conflitti tra nazionalisti, socialisti, radicali e liberali moderati. Di fronte a questa situazione, Giolitti si dimise e fu sostituito da Antonio Salandra.

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