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Concetti Chiave

  • Nel corso della storia, le donne hanno spesso avuto un ruolo subordinato agli uomini, con alcune eccezioni come Matilde di Canossa.
  • Nonostante il Rinascimento esaltasse la bellezza femminile, la mentalità maschilista e misogina non cambiò rispetto al Medioevo.
  • Le leggi limitavano la partecipazione delle donne alla vita sociale e professionale, escludendole da istruzione e diritti di proprietà.
  • Le donne erano educate a essere sottomesse e a limitarsi a mansioni domestiche, senza intromettersi nelle attività maschili.
  • Le uniche opzioni di vita per le donne erano entrare in un monastero o sposarsi, spesso senza la possibilità di scegliere il proprio marito.

Indice

  1. Il ruolo storico della donna
  2. Rinascimento e secoli bui
  3. Educazione e leggi restrittive
  4. Le due strade possibili

Il ruolo storico della donna

Fin dall'antichità, il ruolo della donna nella società è stato sempre inferiore a quello dell'uomo. L'ebraismo e il cristianesimo attribuivano a Eva la responsabilità del peccato originale, fonte di tutte le disgrazie dell'umanità. Nonostante ciò, alcune donne riuscirono a emergere, ma solo in casi particolari come Matilde di Canossa (fu addirittura duchessa, contessa, marchesa, regina medievale e governò sui territori italici a nord degli stati della Chiesa).

La mentalità era maschilista (superiorità dell'uomo) e misogina (disprezzo delle donne).

Rinascimento e secoli bui

Il Rinascimento esaltò la bellezza femminile, ma l'idea non cambiò rispetto al Medioevo. Nel Seicento le cose peggiorarono, i predicatori affermavano che la donna era attratta dal peccato e che conduceva il maschio a cadervi. Non per questo i padri e i mariti trattavano duramente e con severità le loro mogli e le loro figlie.

L'unico compito della donna era partorire figli, in questo modo si sarebbe realizzata la maledizione biblica: “partorirà con dolore”.

Educazione e leggi restrittive

Le donne venivano educate a parlare poco, a tenere gli occhi bassi e a tenersi sempre occupate con lavori domestici senza interferire nelle attività dei maschi di casa.

Anche le leggi contribuivano a ridurre lo spazio nella loro vita sociale: non potevano entrare, né frequentare scuole pubbliche e università, insegnavano loro a tessere e svolgere le faccende domestiche. La donna dipendeva dagli uomini di casa: la sua dote apparteneva al marito e non poteva ereditare, costruire aziende o far parte delle corporazioni di mestiere e testimoniare nei tribunali.

Le due strade possibili

Le uniche due strade che potevano intraprendere erano:

- l'entrata in un monastero, in cui avrebbero dedicato l'intera vita;

- il matrimonio → un contratto fra famiglie. Le donne non potevano scegliersi il proprio marito, erano costrette a sposarsi con uomini che magari non avevano mai visto prima del giorno delle nozze.

Solo donne potenti, discendenti da famiglie importanti come le regine potevano sottrarsi a questo destino, ma fanno parte delle rare eccezioni.

Domande da interrogazione

  1. Qual era il ruolo delle donne nella società antica e medievale?
  2. Fin dall'antichità, il ruolo delle donne era considerato inferiore a quello degli uomini, con una mentalità maschilista e misogina che le relegava a compiti domestici e alla procreazione, senza diritti legali o sociali significativi.

  3. Quali erano le uniche opzioni di vita disponibili per le donne?
  4. Le donne potevano scegliere tra entrare in un monastero o sposarsi, con il matrimonio visto come un contratto tra famiglie, senza possibilità di scegliere il proprio marito.

  5. C'erano eccezioni alla condizione generale delle donne?
  6. Sì, alcune donne potenti, come Matilde di Canossa, riuscirono a emergere grazie alla loro discendenza da famiglie importanti, ma queste erano rare eccezioni.

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