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Concetti Chiave

  • La crisi economica e sociale colpì sia le campagne che le città a causa delle guerre, con un calo della produzione agricola e un aumento delle tasse.
  • I contadini, in cerca di sicurezza, si trasformarono in coloni, offrendo lavoro ai latifondisti in cambio di protezione e piccoli appezzamenti di terra.
  • La transizione dal colonato alla servitù della gleba rese i coloni stabili sulle terre dei nobili, introducendo una forma meno oppressiva di sfruttamento rispetto alla schiavitù.
  • Durante il declino dell'Impero Romano, molti mestieri urbani divennero ereditari per legge, obbligando i figli a proseguire le professioni dei genitori.
  • La popolazione urbana diminuì a causa delle insicurezze economiche e sociali, spingendo molti a rifugiarsi nei latifondi fortificati.

Indice

  1. Crisi agricola e aumento delle tasse
  2. Declino delle città e migrazione
  3. Trasformazioni sociali e colonato
  4. Evoluzione della servitù della gleba
  5. Cambiamenti nelle città e mestieri ereditari

Crisi agricola e aumento delle tasse

Per far fronte alle invasioni venivano arruolati nell'esercito sempre più uomini che dovevano abbandonare il lavoro nei campi. Di conseguenza la produzione agricola diminuiva e i prezzi dei prodotti cominciarono ad aumentare tanto da rendere difficile per la popolazione procurarsi i viveri necessari.

Inoltre le spese per l'esercito diventavano sempre più elevate e lo Stato fu costretto ad aumentare a dismisura le tasse.

Declino delle città e migrazione

A loro volta artigiani e mercanti, che vivevano soprattutto nelle città, furono colpiti dalla crisi. Le vie di comunicazione erano sempre meno sicure a causa del continuo stato di guerra e quindi le merci circolavano con difficoltà. Le città cominciarono a spopolarsi e molti cercarono salvezza nelle grandi ville fortificate dei latifondi che ancora sopravvivevano.

Trasformazioni sociali e colonato

L'inarrestabile crisi nella quale era caduto ormai da tempo l'Impero romano e la conseguente fuga della popolazione crearono dei profondi muta menti nella società del tempo.

Coloro che cercavano rifugio presso i ricchi proprietari terrieri, detti lati fondisti, si rendevano disponibili a svolgere gratuitamente i lavori agri coli nelle loro terre, in cambio ricevevano un piccolo appezzamento di terra da sfruttare in proprio e una sicura difesa dai nemici esterni.

I piccoli proprietari terrieri diventavano così coloni, perdevano cioè la 6 loro proprietà ma ottenevano una maggiore sicurezza economica poiché non rischiavano più di rimanere senza lavoro.

Evoluzione della servitù della gleba

Tra il V e l'VIII secolo, tuttavia, i coloni non poterono più abbandonare le terre nelle quali si erano stabiliti perché i nobili latifondisti erano diventati veri e propri padroni anche delle persone che abitavano le loro proprietà. Col tempo questa condizione dei coloni - il colonato - diventò stabile, fino a costituire uno dei principali elementi della società medievale: la servitù della gleba (dal latino gleba, che significa «zolla di terra»). Rispetto alla schiavitù antica, la servitù della gleba era una forma di sfruttamento meno oppressiva. Gli schiavi antichi erano privi di qualsiasi diritto e venivano considerati "oggetti" nelle mani dei loro padroni, che aveva no potere di vita e di morte nei loro confronti. I servi della gleba, invece, avevano l'opportunità di possedere una casa, di crearsi una famiglia e di ampliarla a loro piacimento senza dover ricevere il permesso del loro signore. I loro veri obblighi erano quelli di non sottrarsi ai lavori agricoli e di non abbandonare le terre padronali.

Cambiamenti nelle città e mestieri ereditari

Allo stesso tempo, tra il IV e il V se colo, anche la popolazione delle città subì profondi cambiamenti. Il crescente aumento delle tasse, infatti, spingeva molti artigiani e commercianti ad abbandonare il proprio mestiere, che non risultava più redditizio.

Fu allora che molti mestieri divennero ereditari per legge: tessitori, fornai, macellai e altri lavoratori furono obbligati a trasmettere il loro mestiere ai figli, in modo da impedire che nelle città venissero a man care le attività indispensabili per la sopravvivenza degli abitanti.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le conseguenze delle invasioni sulle campagne e le città?
  2. Le invasioni portarono a una diminuzione della produzione agricola e a un aumento dei prezzi, rendendo difficile per la popolazione procurarsi i viveri. Anche le città furono colpite, con artigiani e mercanti che affrontavano difficoltà a causa delle vie di comunicazione insicure.

  3. Come si trasformarono i contadini in coloni?
  4. I contadini cercarono rifugio presso i latifondisti, offrendo lavoro agricolo gratuito in cambio di un piccolo appezzamento di terra e protezione, perdendo così la loro proprietà ma ottenendo sicurezza economica.

  5. In cosa consisteva la servitù della gleba?
  6. La servitù della gleba era una condizione stabile in cui i coloni non potevano abbandonare le terre dei latifondisti, ma avevano diritti come possedere una casa e formare una famiglia, a differenza degli schiavi antichi.

  7. Quali cambiamenti subirono le città tra il IV e il V secolo?
  8. Le città videro un aumento delle tasse che spinse molti artigiani e commercianti ad abbandonare i loro mestieri, portando alla necessità di rendere i mestieri ereditari per garantire la sopravvivenza delle attività essenziali.

  9. Perché i mestieri divennero ereditari?
  10. I mestieri divennero ereditari per legge per evitare la scomparsa delle attività indispensabili nelle città, poiché l'aumento delle tasse rendeva molti mestieri non redditizi.

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