Concetti Chiave
- La crisi del 300 fu causata da un peggioramento climatico, guerre frequenti e la peste, portando a un regresso demografico e crisi economica.
- Il calo della popolazione fece diminuire i prezzi dei cereali e aumentare i salari rurali, riducendo i redditi signorili.
- I signori reagirono aumentando lo sfruttamento dei contadini e acquisendo beni ecclesiastici, mentre alcuni proletari cambiarono le pratiche produttive.
- Le rivolte contadine in Francia e Inghilterra furono causate dalla pressione signorile, guerre devastanti e inasprimento fiscale.
- La crisi influenzò la percezione del tempo, passando da un sistema agricolo-religioso a uno più laico, con la diffusione degli orologi.
Cause della crisi del 300
Le cause generali della crisi del 300, che si protrasse in realtà fino all metà del secolo successivo furono tre: il peggioramento del clima, la frequenza delle guerre, la peste. Questi tre fattori, combinandosi, favorirono un duraturo regresso demografico e una crisi delle attività economiche.
Conseguenze economiche e sociali
Il crollo demografico determinò una forte diminuzione del prezzo dei cereali e un aumento dei salari rurali.
I redditi signorili diminuirono a causa dell'aumento dei costi e del calo dei profitti: i signori reagirono aumentando lo sfruttamento dei contadini, passando alla conduzione indiretta delle tre, accaparrandosi funzioni o beni ecclesiastici. In qualche caso, tuttavia, i grandi proletari reagirono trasformando la produzione. Parallelamente alla crisi delle rendite signorili si verificarono alcune importanti trasformazioni nella nobiltà.
Rivolte e trasformazioni sociali
La pressione esercitata dai signori sui contadini, l devastazioni prodotte dalle guerre, l'inasprimento fiscale furono tra i motivi delle rivolte contadine del 300. Le principali avvennero in Francia e in Inghilterra. Anche nelle città si verificarono agitazioni sociali, legate alle conseguenze negative che la crisi del 300 con la contrazione dei commerci ebbe sulla manifattura urbana scoppiò a Firenze inserendosi nello scontro per il controllo del comune che opponeva Arti minori alle maggiori. La crisi del 300 provocò mutamenti profondi anche nella percezione e regolazione del tempo: al tempo scandito sui cicli agricoli e sulle funzioni religiose si costituì un tempo più preciso e laico. I padroni cercarono di definire più rigidamente la giornata di lavoro e la campana, da strumento i fede, divenne strumento delle manifatture. Inoltre, alla fine del XIII secolo, cominciarono a diffondersi gli orologi.