Concetti Chiave
- Durante l'XI e XIII secolo, le città italiane e europee come Venezia, Genova e Parigi si svilupparono, riducendo il potere di impero, feudatari e chiesa.
- Le città dell'Europa settentrionale, come Colonia e Amburgo, divennero centri commerciali fondamentali, formando la lega anseatica per facilitare i commerci.
- In Italia, i borghesi crearono i comuni e si organizzarono in consorterie, affrancandosi dal Sacro Romano Impero e gestendo autonomamente monete e leggi.
- I comuni erano divisi in corporazioni professionali, con una chiara stratificazione sociale tra "Popolo grasso" e "Popolo minuto", mentre la plebe era esclusa dal governo.
- Il governo dei comuni passò dai consoli al podestà per risolvere i conflitti interni, e successivamente il "capitano del popolo" rappresentò anche il "Popolo minuto".
Indice
Espansione delle città medievali
La ripresa fra l'XI sec. e il XIII sec. , aveva favorito un'espansione di varie città tra le quali Venezia, Genova, Milano, Napoli... , in Italia, e in Europa Parigi. I ceti sociali più bassi o meno importanti si opposero ai controlli e al governo esageratamente serrato dei feudatari.
Intanto, artigiani, contadini e mercanti si trasferivano in piccole città dette "Borghi" e gli abitanti borghesi.
Piano piano, le città divennero sempre più importanti, al punto di quasi annullare il potere dell'impero, feudatari e chiesa.
All'inizio del XII sec.
lungo le coste dei mari del nord e Baltico sorsero grandi centri, quali Colonia, Brema, Amburgo... che divennero importanti centri commerciali, che si affollarono formando la lega anseatica (da Hansa) che favorivano i commerci fra il Sacro Romano Impero, feudatari e chiesa.Formazione dei comuni autonomi
La culla della civiltà cittadina fu l'Italia, dove nel corso del XI sec. si formarono comunità autonome: i Comuni. I Borghesi stufi del governo dei feudatari si organizzarono in consorterie. Quindi, se prima facente parte del Sacro Romano Impero, l'Italia si impossessò delle "regalìe", coniando monete, emanando leggi e riscuotendo tasse. I comuni più grandi e forti presero possesso anche dei comuni più piccoli e del contado, i territori agricoli più piccoli.
Struttura sociale e governo comunale
Per organizzare meglio le professioni agricole, dentro i comuni erano sorte le corporazioni (o "Arti") che costituivano l'insieme delle persone facenti lo stesso mestiere. Qua notiamo una netta divisione nel popolo;
vi era infatti il cosiddetto "Popolo grasso" a cui appartenevano i più ricchi (banchieri, grandi commercianti, persone di rilevo...) , mentre il "Popolo minuto" racchiudeva tutte le persone comuni me libere (Artigiani, piccoli mercanti...) .
La postazione sociale più bassa era costituita dalla plebe e dagli schiavi, esclusi dal governo comunale .
Anche se formalmente sottomessi al potere imperiale, i comuni governavano in modo autonomo, tramite l'Arengo, il parlamento governativo.
In una prima fase il governo fu affidato a due consoli, magistrati che l'Arengo sceglieva tra il popolo grasso. Con carica breve (3-12 mesi) erano totalmente autonomi, governando autonomamente.
La pace interna venne però minacciata da lotte interne fra popolo grasso e popolo minuto. Così i consoli vennero sostituiti con un podestà: un magistrato di un altro comune che risolveva i conflitti, estraneo quindi alle fazioni e senza favoriti.
Dall'inizio del XII sec. anche il popolo minuto riuscì ad entrare nel governo, eleggendo il capitano del popolo (o capitano di giustizia) affiancante il podestà, verificando che le leggi emanate dal podestà non danneggiassero il popolo.
e nascono le università
Sviluppo degli studi e università
L'affermazione dei comuni fu accompagnata da uno sviluppo nel campo degli studi.
I borghesi per poter viaggiare e commerciare dovevano conoscere le, lingue , le leggi, la matematica...
A partire dal Xi sec. l'ascesa del ceto mercantile favorì la nascita di scuole private, dapprima guidate dal clero, successivamente da privati.
Nacquero così le università, libere associazioni fra studenti e insegnanti.
La prima università italiana nacque a Bologna nel 1088, dove si studiava diritto, punto di riferimento per risolvere i conflitti.
Altri centri in Italia furono Padova, Napoli, Salerno...
In Francia Parigi, Tolosa, Montpelleir...
In Inghilterra Oxford e Cambridge.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali della crescita delle città libere e dei comuni tra l'XI e il XIII secolo?
- Qual era il ruolo della lega anseatica nelle città dell'Europa settentrionale?
- Come si organizzavano i borghesi nei comuni italiani?
- Quali erano le divisioni sociali all'interno dei comuni?
- Quali furono i cambiamenti nel governo dei comuni nel tempo?
La crescita delle città libere e dei comuni fu favorita dall'espansione economica e dalla resistenza dei ceti sociali più bassi contro il controllo dei feudatari, portando artigiani, contadini e mercanti a trasferirsi nei borghi.
La lega anseatica, formata da città come Colonia, Brema e Amburgo, facilitava i commerci tra il Sacro Romano Impero, i feudatari e la chiesa, diventando un importante centro commerciale lungo le coste del nord e del Baltico.
I borghesi, stanchi del governo dei feudatari, si organizzarono in consorterie, formando comunità autonome chiamate Comuni, che coniavano monete, emanavano leggi e riscuotevano tasse, prendendo possesso anche dei comuni più piccoli e del contado.
Nei comuni esisteva una netta divisione sociale: il "Popolo grasso" comprendeva i più ricchi come banchieri e grandi commercianti, mentre il "Popolo minuto" includeva artigiani e piccoli mercanti. La plebe e gli schiavi erano esclusi dal governo comunale.
Inizialmente, il governo era affidato a due consoli scelti tra il popolo grasso, ma a causa di conflitti interni, furono sostituiti da un podestà esterno. Successivamente, anche il popolo minuto partecipò al governo eleggendo il capitano del popolo per affiancare il podestà.