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Concetti Chiave

  • Il processo di unificazione italiana, che va dal 1848 al 1861, è stato un complesso intreccio di guerre per l'indipendenza e correnti di pensiero rivoluzionario.
  • Le Cinque Giornate di Milano del 1848 rappresentarono un'importante insurrezione contro gli Austriaci, guidata da Carlo Cattaneo, che portò alla temporanea liberazione della città.
  • La Prima Guerra di indipendenza vide il coinvolgimento di Carlo Alberto di Savoia, ma si concluse con la sconfitta dei patrioti italiani e la sua abdicazione a favore di Vittorio Emanuele II.
  • La diplomazia di Cavour fu cruciale nel processo di unificazione, culminando con i patti di Plombières che coinvolgevano Francia e Austria, e l'annessione di Lombardia al Regno di Sardegna.
  • La crisi dell'alleanza franco-piemontese portò alla firma della pace di Zurigo, ma grazie all'abilità diplomatica di Cavour, l'unificazione continuò con l'annessione di Emilia-Romagna e Toscana.

Indice

  1. Il contesto storico dell'Unità d'Italia
  2. Le guerre per l'indipendenza
  3. Le insurrezioni del 1848
  4. La sconfitta di Carlo Alberto
  5. Il ruolo di Cavour e la guerra in Crimea
  6. La seconda guerra d'indipendenza
  7. Gli accordi di Plombières e la pace di Zurigo

Il contesto storico dell'Unità d'Italia

In questo appunto di storia viene descritto il processo che condusse verso l'Unità d'Italia. Si descrivono principalmente quelle che furono le varie fasi del processo che condusse all'Unità d'Italia, si descrive anche il 1838 in Italia, le famose cinque giornate di Milano che furono molto importanti durante i moti risorgimentali italiani, la nota Prima Guerra d'indipendenza, l'andamento negativo dei moti del 1848, la diplomazia di Camillo Benso, conte di Cavour, la crisi dell'alleanza franco-piemontese.

Le guerre per l'indipendenza

Dal 1848 al 1861 in Italia si concretizzò quello che era il processo che portò all'Unità d'Italia.

Ci saranno varie fasi:

  • Guerre per l’indipendenza (come quelle per scacciare gli Austriaci)
  • Correnti di pensiero rivoluzionario che entrarono in conflitto tra loro.
  • La figura dominante che prenderà le redini di tutto il processo sarà Cavour (si parlerà di piemontesizzazione del’Italia).
eventi dell'Italia unita dal 1861 al 1876

Il processo dell’unità d’Italia fu fortemente connesso inoltre al processo di unificazione della Germania e con la guerra in Crimea.

Le insurrezioni del 1848

Nel marzo 1848 insorsero altre città italiane e Papa Pio XI, che era capo dello Stato della Chiesa, Leopoldo di Lorena granduca di Toscana e Carlo Alberto di Savoia, re del Regno di Sardegna concessero lo statuto, ovvero quella forma di governo di tipo costituzionale.

In quello stesso anno insorse Venezia contro gli austriaci, molti italiani ufficiali dell’esercito austriaco tradirono e riuscirono a scacciare le truppe di Radetzky e fu proclamata la Repubblica. A Milano scoppiarono “le note 5 giornate”.

Dopo lo sciopero “del tabacco” tutta Milano scese in piazza contro gli austriaci, si formarono delle vere e proprie barricate, il leader delle cinque giornate di Milano fu Carlo Cattaneo; tutti parteciparono alle cinque giornate di Milano e alla fine le truppe austriache furono costrette a lasciare la città. Sull'esempio di Milano, insorsero anche altre due città, ovvero Parma e Modena.

La sconfitta di Carlo Alberto

I patrioti chiamarono Carlo Alberto di Savoia, che dopo un incertezza e venendo convinto da Cavour intervenne contro l’Austria. Carlo Alberto divenne un punto di riferimento per tutti i patrioti italiani che accorrevano dai principali Stati italiani. Carlo Alberto però non fu un grande stratega: Radetzky ebbe tutto il tempo di rinforzarsi, aspettando i rinforzi nel quadrilatero (zona compresa tra Verona, Legano, Mantova e Peschiera). A Custoza gli italiani si scontrarono con gli austriaci perdendo clamorosamente. La guerra riprese un anno dopo (1849), con una nuova clamorosa sconfitta subita a Novara. Carlo Alberto dovette abdicare in favore del figlio Vittorio Emanuele II che firmò subito un armistizio con l’Austria.

I patrioti tornarono nei loro Stati e attraverso rivolte riuscirono a creare dei veri e propri governi rivoluzionari in Toscana e a Roma. Tutte le repubbliche furono spazzate via dagli Austriaci che furono appoggiati dalle famiglie nobili, come per esempio i Borboni. Ebbe fine anche la repubblica francese perché il suo presidente, Luigi Napoleone Buonaparte III, si proclamò imperatore.

Il ruolo di Cavour e la guerra in Crimea

Nel Regno di Sardegna rimase al potere Vittorio Emanuele II che era il figlio di Carlo Alberto. Camillo Benso, conte di Cavour prese intanto le redini del potere modernizzando l’economia e laicizzando lo Stato.

C’era una guerra in Crimea tra Russia e Turchia che era a sua volta appoggiata da Francia e Inghilterra. Napoleone III chiese uomini, così Cavour glieli inviò ottenendo di partecipare al Congresso di Parigi. In seno al congresso, Cavour parlò dell’Italia dicendo che l’Austria era prepotente a tal punto da temere l’invasione. Napoleone III firmò i patti di Plombières segretamente, i quali dichiaravano che se l’Austria avesse attaccato il Piemonte, la Francia sarebbe dovuta accorrere in aiuto; in cambio l’Italia sarebbe stata divisa in quattro regni: il nord sarebbe andato ai Savoia (il Piemonte avrebbe avuto il Lombardo-Veneto) e il Piemonte avrebbe ceduto Nizza e la Savoia.

La seconda guerra d'indipendenza

L’esercito piemontese provocò l’Austria al confine; quest'ultima si sentì minacciata, pertanto decise di passare al contrattacco. In questa circostanza iniziò dunque la Seconda Guerra d'indipendenza. Le prime vittorie furono italiane grazie anche all'intervento di Giuseppe Garibaldi. Importanti furono le vittorie ottenute nelle battaglie di Solferino e di San Martino. In questo periodo nacque la Croce Rossa. Napoleone III ruppe i patti di Plombières perché aveva paura dei democratici e dei repubblicani italiani. In seguito questi si accordò con l’Austria e firmò una pace. Con la fine della guerra, il Piemonte ottenne a questo punto la Lombardia, mentre il Veneto rimase all’Austria.

gli eventi che caratterizzarono il Risorgimento italiano

Gli accordi di Plombières e la pace di Zurigo

Napoleone III interruppe il conflitto perché si rese conto che non gli conveniva. Gli accordi di Plombières erano dunque irrealizzabili. Napoleone III nel novembre 1860 si affrettò a firmare con l’Austria la pace di Zurigo che ratificò l’armistizio di Villafranca e la cessione della Lombardia. Secondo l’accordo, gli Stati dell'Italia centrale sarebbero dovuti tornare sotto il controllo dei vecchi sovrani contro la volontà dei patrioti che volevano l'unione al Regno piemontese. Cavour ottenne nuovamente l'incarico di Capo del Governo, diventando di nuovo Presidente del Consiglio convincendo Napoleone III ad accettare l’unificazione di Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana e cedendogli Nizza e la Savoia. Nella primavera del 1860 gli abitanti di Emilia-Romagna e Toscana votarono l’unificazione con il Piemonte. Grazie a Cavour mezza Italia era unita.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali fasi del processo che portò all'Unità d'Italia?
  2. Il processo verso l'Unità d'Italia, dal 1848 al 1861, includeva guerre per l'indipendenza, conflitti tra correnti rivoluzionarie, e la leadership di Cavour, culminando nella piemontesizzazione dell'Italia.

  3. Cosa accadde durante le Cinque giornate di Milano?
  4. Durante le Cinque giornate di Milano, la città insorse contro gli austriaci, con la guida di Carlo Cattaneo, costringendo le truppe austriache a ritirarsi, ispirando altre città come Parma e Modena a fare lo stesso.

  5. Quali furono gli esiti della Prima Guerra di indipendenza?
  6. La Prima Guerra di indipendenza vide inizialmente Carlo Alberto di Savoia come leader dei patrioti italiani, ma si concluse con sconfitte a Custoza e Novara, portando all'abdicazione di Carlo Alberto e alla firma di un armistizio con l'Austria.

  7. Come influenzò Cavour il processo di unificazione italiana?
  8. Cavour modernizzò l'economia del Regno di Sardegna, partecipò al Congresso di Parigi, e negoziò i patti di Plombières con Napoleone III, che portarono alla Seconda Guerra di indipendenza e all'unificazione di parte dell'Italia.

  9. Quali furono le conseguenze della crisi dell'alleanza franco-piemontese?
  10. La crisi dell'alleanza portò alla pace di Zurigo, che ratificò l'armistizio di Villafranca e la cessione della Lombardia, mentre Cavour riuscì a convincere Napoleone III ad accettare l'unificazione di Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana.

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