Concetti Chiave
- Gli Stati Uniti emersero come una superpotenza mondiale dopo la loro decisiva partecipazione alla vittoria degli Stati dell'Intesa nella Prima Guerra Mondiale.
- L'economia statunitense prosperò grazie all'aumento delle esportazioni e a una bilancia commerciale attiva, senza subire devastazioni sul proprio territorio.
- Con l'elezione dei repubblicani nel 1920, gli USA adottarono una politica estera isolazionista e misure protezionistiche, favorendo il mercato interno.
- La crescita economica degli anni Venti culminò nel crollo del mercato azionario del 1929, provocando una crisi economica e un aumento della disoccupazione.
- Il New Deal di Roosevelt nel 1933 introdusse interventi statali per stabilizzare il sistema bancario, stimolare l'economia e aumentare la spesa pubblica.
Ascesa degli Stati Uniti
Gli Stati Uniti d’America dimostrarono di essere la nuova grande potenza mondiale.
Il loro intervento nel conflitto era stato decisivo per la vittoria degli Stati dell’Intesa.
Non avevano subito distruzioni sul loro territorio.
Le esportazioni erano cresciute a ritmo sostenuto e la bilancia commerciale statunitense era molto attiva.
Gli Stati Uniti avevano inoltre fatto ingenti prestiti a tutti i paesi europei alleati ed erano diventati il perno del sistema finanziario internazionale.
Politica degli anni Venti
Nelle elezioni presidenziali del 1920 vinsero i repubblicani, i quali:
• Attuarono una politica estera “isolazionista”, di disimpegno dalle vicende internazionali;
• Attuarono provvedimenti protezionistici;
• Valorizzarono il mercato;
• Disattivarono le norme anti-trust.
Gli anni Venti furono per gli USA un periodo di rapida crescita produttiva, favorita dal basso costo del denaro, che contribuì anche alla straordinaria crescita del mercato azionario.
La Grande Crisi e il New Deal
Nell’ottobre 1929 le quotazioni azionarie calarono, e si scatenò il panico: iniziò la Grande Crisi.
Numerose imprese e banche fallirono.
La disoccupazione aumentò vertiginosamente.
Nel 1933 il presidente democratico Roosvelt avviò il New Deal.
Attuò interventi per controllare il settore bancario ed il mercato azionario, per abbassare il costo del denaro, per ricostituire il potere d’acquisto della popolazione.
Aumentò, quindi, la spesa pubblica, realizzò lavori che impegnarono molta manodopera, concesse prestiti e finanziamenti.
La crisi portò all’attribuzione di maggiori poteri allo Stato nel governo dell’economia, non solo degli Stati Uniti, ma anche dell’Europa.