Concetti Chiave
- Chruscev avviò un processo di destalinizzazione dopo la morte di Stalin, aumentando la libertà di espressione e smantellando i gulag.
- Nonostante la destalinizzazione, il sistema sovietico non fu messo in discussione e nacquero intellettuali dissidenti e riviste clandestine.
- Negli anni '50 e '60, lo Stato mantenne un controllo rigido attraverso un "patto sociale" che garantiva sicurezza ma un tenore di vita modesto.
- Si sviluppò una rete di privilegi chiamata nomenklatura e un'economia parallela con mercati neri, accompagnata da squilibri economici.
- Sotto Breznev, l'URSS mantenne un controllo rigido sulle "democrazie popolari", reprimendo le proteste in Berlino, Ungheria e durante la "primavera di Praga".
Indice
Destalinizzazione e libertà di espressione
Chruscev: Successivamente alla morte di Stalin nel 1953 nell’unione si procedette con Chruscev a una “destalinizzazione”, messa in atto attraverso una maggiore libertà di espressione, la denuncia di tutti i crimini commessi dal dittatore al XX congresso del partito, e allo smantellamento dei gulag.
Tuttavia questo processo venne attuato senza permettere una messa in discussione del sistema sovietico, nonostante in questo periodo nacquero i primi nuclei di intellettuali dissidenti e le prime riviste clandestine.Controllo e stabilità sociale
Negli anni cinquanta e sessanta si ritornò a un approccio molto duro da parte dello Stato nei confronti della popolazione e degli altri paesi “satelliti”. Il controllo venne messo in atto attraverso un “patto sociale” in cui lo Stato garantiva sicurezza, mantenendo comunque uno stile di vita modesto, in nome della stabilità sociale. Venne tuttavia organizzata una rete di privilegi, sotto il nome di nomenklatura, e si sviluppò inoltre una vera e propria economia parallela, costituita dai mercati neri. La crescita economica dell’Europa orientale degli anni ’50 fu però accompagnata da gravi squilibri, dovuti anche all’utilizzo del rublo come unica moneta.
Breznev e la repressione delle proteste
Breznev: L’Urss mise in atto una nuova subordinazione delle “democrazie popolari”, mantenendo il pugno di ferro nei confronti delle proteste che insorsero a Berlino e in Ungheria, e anche nel caso della successiva “primavera di Praga” del 1968, in cui Dubcek guidò brevemente un nuovo socialismo libero.