esperanza1234
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Concetti Chiave

  • Stalin e Trockij rappresentavano visioni opposte della rivoluzione: socialismo in un solo paese contro rivoluzione permanente.
  • Stalin consolidò il suo potere espellendo Trockij e implementando una politica di industrializzazione e collettivizzazione forzata.
  • La pianificazione economica stalinista mirava a trasformare l'URSS in una potenza industriale, spesso a spese dell'agricoltura.
  • Il regime totalitario di Stalin si basava su una burocrazia estesa e la repressione violenta del dissenso attraverso deportazioni e esecuzioni.
  • La propaganda stalinista demonizzava i nemici della rivoluzione e promuoveva l'emulazione socialista, soffocando l'autonomia culturale.

Indice

  1. La lotta per la successione
  2. L'ascesa di Stalin
  3. Politiche di industrializzazione e collettivizzazione
  4. Il totalitarismo stalinista
  5. Il grande terrore

La lotta per la successione

Dopo la morte di Lenin nel 1924 si scatenò la lotta per la successione tra due protagonisti e due contrapposte visioni della rivoluzione d'Ottobre.

Da una parte c'era Stalin che controllava l'organizzazione del partito e sosteneva la teoria del socialismo in un solo paese; dall'altra parte c'era Trockij, commissario degli esteri e dell'armata rossa, e sosteneva la teoria della rivoluzione permanente.

L'ascesa di Stalin

Stalin divenne il capo incontrastato del partito comunista, vincendo l'opposizione di Trockij dove lo mise in minoranza nel partito e lo privò di tutti gli incarichi, quindi lo espulse dal partito (1927) e dall'URSS (1929).

Politiche di industrializzazione e collettivizzazione

A partire nel 1927 dopo aver assunto il potere assoluto nel partito comunista e nell'Unione Sovietica, sviluppò una politica di industrializzazione forzata e collettivizzazione agricola. Lo strumento utilizzato per raggiungere questo scopo fu la "pianificazione dell'economia" e nel 1928 venne versato il "primo piano quinquennale". Le risorse economiche furono tratte soprattutto dall'agricoltura.

Nei confronti dei contadini che si opposero alla collettivizzazione Stalin reagì con le deportazioni di massa nei campi di lavoro, con l'obiettivo di far diventare il paese una grande potenza industriale militare.

Il totalitarismo stalinista

Il totalitarismo stalinista ebbe il suo centro nel partito che si identificò con lo stato: per garantire la pianificazione economica e il controllo sociale, Stalin dovette sviluppare enormemente la burocrazia.

Il grande terrore

Tra 1936 e il 1938 l'Unione Sovietica visse l'epoca del "grande terrore", della polizia segreta e dei gulag: dove ogni possibilità di dissenso fu preclusa; dirigenti politici, ufficiali dell'esercito, semplici cittadini vennero giustiziati o deportati. L'arte, la cultura, la scienza persero ogni possibilità di autonoma espressione. Lo sforzo dell'industrializzazione si accompagnò a un'opera di propaganda che tendeva a demonizzare i "nemici" della rivoluzione e, all'opposto, a mobilitare le masse intorno alle parole d'ordine dell'emulazione socialista.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali visioni contrapposte nella lotta per la successione dopo la morte di Lenin?
  2. Dopo la morte di Lenin, la lotta per la successione vide contrapporsi Stalin, che sosteneva il socialismo in un solo paese, e Trockij, che promuoveva la rivoluzione permanente.

  3. Come Stalin consolidò il suo potere all'interno del partito comunista?
  4. Stalin consolidò il suo potere mettendo in minoranza Trockij, privandolo di tutti gli incarichi, espellendolo dal partito nel 1927 e dall'URSS nel 1929.

  5. Quali furono le conseguenze del "grande terrore" tra il 1936 e il 1938?
  6. Durante il "grande terrore", la polizia segreta e i gulag eliminarono ogni dissenso, con esecuzioni e deportazioni di dirigenti politici, ufficiali e cittadini, mentre l'arte e la cultura persero autonomia.

Domande e risposte

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