Concetti Chiave
- Negli anni '90, l'industria giapponese ha diffuso le sue modalità organizzative in Asia, favorendo una crescita economica significativa in paesi come Thailandia, Malaysia e Corea del Sud.
- I paesi asiatici, noti come tigri asiatiche, hanno registrato tassi di crescita del PIL superiori al Giappone, agli USA e all'Europa, esportando prodotti tecnologici di alta qualità a prezzi accessibili.
- Le grandi aziende asiatiche si sono evolute in multinazionali, espandendo la loro presenza globale con fabbriche e filiali commerciali in tutto il mondo.
- I giganti finanziari asiatici hanno acquisito importanza globale, contribuendo al finanziamento della spesa militare statunitense attraverso l'acquisto di titoli di debito pubblico.
- L'integrazione globale ha portato a reti economiche interconnesse, con movimenti nei mercati asiatici che suscitano interesse in Occidente per le potenziali ripercussioni economiche mondiali.
Indice
Espansione economica delle tigri asiatiche
Negli anni 90 le modalità organizzative adottate dall'industria giapponese si sono poi diffuse a tutta un'area in larga misura collegata ai centri produttivi e finanzieri giapponesi: Thailandia, Malaysia, Indonesia, Corea del sud, Taiwan, Singapore e Hong Kong sono tutti paesi che negli ultimi vent'anni hanno avuto una crescita economica strepitosa, registrando tassi di crescita annua del Pil tra il 4,5% e l'8%, e quindi nettamente superiori a quelli del Giappone, degli USA e dei paesi europei (per questo gruppo di paesi è stata creata la definizione di tigri asiatiche). Da tutti questi paesi arrivano in Occidente automobili, televisori, videoregistratori, macchine fotografiche e computer, tecnicamente affidabili e a buon mercato.
Globalizzazione e multinazionali asiatiche
Da queste gare partono anche controtendenza globalizzanti: le grandi aziende asiatiche sono diventate sul modello di quelle occidentali delle multinazionali, che cominciano a impiantare fabbriche e filiali commerciali un po' ovunque nel mondo. Allo stesso modo crescono i giganti finanziari asiatici tanto, che tra anni 80 e gli anni 90 alcune delle più grandi banche mondiali si trovano in Giappone e nell'area delle tigri asiatiche. La crescita economica di tutta questa regione geoeconomica è favorita anche dal tipo di rapporto finanziario che si è creato con gli Stati Uniti. Nel corso degli anni 80 e 90 gli Stati Uniti hanno continuato a essere impegnati in operazioni militari essenzialmente in ogni angolo del globo e ciò ha fatto sì che la spesa americana per gli armamenti non abbia mai avuto nemmeno la più lieve flessione. Poiché da Reagan la politica dei governi statunitensi è stata quella di diminuire il prelievo fiscale, una parte della spesa per gli armamenti è stata finanziata con prestiti che vengono dagli istituti bancari asiatici, i quali possiedono e gestiscono una quota importante dei titoli di debito pubblico statunitense.
Integrazione economica globale e relazioni finanziarie
Sviluppi di questo genere mostrano che il processo di integrazione globale è costituita da reti di relazione che si muovono in tutte le direzioni e che mettono in discussione gerarchie economiche. È per questa ragione che movimenti che avvengono sui mercati asiatici e che sono registrati per esempio dalla borsa di Tokyo e dalle altre borse dell'area destano così tanto interesse sia negli Stati Uniti sia in Europa. Non si tratta di un interesse puramente informativo: si tratta di capire se, in un mercato integrato, come quello che lega Occidente Asia, crisi economiche locali possano avere ripercussioni mondiali.
Domande da interrogazione
- Quali paesi sono stati definiti "tigri asiatiche" e perché?
- Come hanno influenzato le aziende asiatiche il panorama economico globale?
- Qual è stato il ruolo degli istituti bancari asiatici nella spesa militare degli Stati Uniti?
Thailandia, Malaysia, Indonesia, Corea del Sud, Taiwan, Singapore e Hong Kong sono stati definiti "tigri asiatiche" a causa della loro crescita economica strepitosa negli ultimi vent'anni, con tassi di crescita del Pil tra il 4,5% e l'8%, superiori a quelli di Giappone, USA e paesi europei.
Le grandi aziende asiatiche sono diventate multinazionali sul modello occidentale, impiantando fabbriche e filiali commerciali in tutto il mondo, mentre i giganti finanziari asiatici sono cresciuti, con alcune delle più grandi banche mondiali situate in Giappone e nell'area delle tigri asiatiche.
Gli istituti bancari asiatici hanno finanziato parte della spesa militare degli Stati Uniti attraverso prestiti, possedendo e gestendo una quota importante dei titoli di debito pubblico statunitense, a causa della politica di riduzione del prelievo fiscale adottata dai governi statunitensi.