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Concetti Chiave

  • Dal 2008, le borse mondiali sono state colpite da ondate di sfiducia dovute a crisi strutturali e finanziarie, causando un calo costante dei valori azionari.
  • Le aziende in difficoltà hanno reagito con tagli ai costi e riduzioni di personale, rischiando di innescare una spirale economica negativa simile alla crisi del 1929.
  • I governi occidentali, seguendo l'ortodossia neoliberista, mantengono politiche di tagli di bilancio e bassa tassazione per i redditi alti, salvo l'eccezione degli USA sotto Obama.
  • Obama ha proposto aumenti fiscali per i super-ricchi, tasse per le imprese inquinanti e riduzioni del bilancio militare per sostenere i settori economici in crisi e riformare il sistema sanitario.
  • Nonostante la resistenza del Congresso, molti commentatori ed economisti ritengono che le politiche di Obama potrebbero risultare più efficaci delle strategie neoliberiste europee.

Indice

  1. Crisi finanziaria globale
  2. Risposte governative alla crisi

Crisi finanziaria globale

Sin dal 2008, sia a causa della crisi strutturale sia a causa della crisi finanziaria, ripetute ondate di sfiducia si sono abbattute sulle principali borse valori di tutto il mondo, che sono state investite da innumerevoli richieste di vendita di titoli e di azioni degli istituti finanziari e delle aziende produttive ritenute, a torto o a ragione, in difficoltà. La conseguenza è stata che dai primi mesi del 2008 l'andamento dei valori azionari è stato costantemente negativo e in qualche caso, specie Borsa di Wall Street per esempio, gravemente negativo. Le aziende in difficoltà stanno tentando di fronteggiare la crisi con una riduzione dei costi e molto spesso con una riduzione dei posti di lavoro, una mossa che può dare benefici nel breve periodo, ma che può essere letale per i sistemi economici nel loro complesso, specie se sarà la linea dominante di un numero significativo di aziende. Lo scenario possibile non è distante da quello della crisi del 1929: più disoccupati, minori redditi, diminuzione della domanda, ulteriore diminuzione della produzione, e così via in una spirale che potrebbe diventare senza uscita.

Risposte governative alla crisi

Di fronte a prospettive di questo tipo, i governi occidentali non sembrano volersi allontanare dall'ortodossia neoliberista che li ha guidati sin dagli anni 80: tagli di bilancio e bassa tassazione dei redditi più alti sembrano la regola, per i governi di destra come per quelli di sinistra. L'unica eccezione sembra essere costituita dai tentativi dell'amministrazione statunitense guidata da Barack Obama, presidente dal 2008. Nel febbraio del 2009 Obama ha annunciato le fondamentali linee guida che il suo governo intende seguire: l'obiettivo principale o primario sarebbe quello di giungere a un aumento delle entrate del bilancio federale, essenzialmente attraverso tre mosse principali ovvero un incremento della pressione fiscale sui redditi dei super-ricchi, l'introduzione di tassazione ad hoc applicate alle imprese più inquinanti, una significativa riduzione del bilancio militare. I risparmi così realizzati dovrebbero rendere più incisiva l'intervento del governo a sostegno dei settori economici in difficoltà e dovrebbero permettere anche una riorganizzazione del sistema sanitario, attualmente quasi del tutto a carico dei pazienti. Al momento la resistenza del Congresso si è rivelata efficace e Obama sembra in grande difficoltà nell'attuazione del suo piano economico. Tuttavia è opinione di un buon numero di commentatori e di economisti che la linea di politica economica e disegnata da Obama all'inizio del suo mandato possa essere molto più efficace delle politiche neoliberiste che continuano a dominare l'azione dei governi europei.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono state le conseguenze della crisi finanziaria del 2008 sulle borse valori mondiali?
  2. Dal 2008, le borse valori hanno subito ondate di sfiducia con richieste di vendita di titoli, portando a un andamento negativo dei valori azionari, in particolare a Wall Street.

  3. Come stanno reagendo le aziende in difficoltà alla crisi economica?
  4. Le aziende stanno riducendo i costi e i posti di lavoro per fronteggiare la crisi, una strategia che può essere dannosa per l'economia nel lungo termine.

  5. Qual è stata la risposta dei governi occidentali alla crisi economica?
  6. I governi occidentali continuano a seguire politiche neoliberiste con tagli di bilancio e bassa tassazione, ad eccezione dell'amministrazione Obama che ha proposto un aumento delle entrate attraverso tasse sui super-ricchi e riduzione del bilancio militare.

  7. Quali sono le difficoltà incontrate dall'amministrazione Obama nell'attuare il suo piano economico?
  8. Obama ha incontrato resistenza dal Congresso, rendendo difficile l'attuazione del suo piano economico, nonostante molti commentatori ed economisti lo considerino più efficace delle politiche europee.

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