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Ebbene, i risultati che si ebbero attraverso questa politica di occultamento furono strazianti: la spagnola fece più morti della più grande guerra vista fino ad allora sulla faccia della Terra. Oggi la situazione appare alquanto simile ma più che preservare la produzione di beni primari o di quelli che erano strumenti per portare il proprio paese sul podio vincitore, ai giorni nostri si parla di preservare il primato del Paese cinese sull’economia globale. “Xi Jinping distribuisce aiuti a tonnellate, sperando intanto di controllare in casa la decrescita economica già visibile”, così sottolinea il professore e così per questo stesso motivo le informazioni che dovevano essere di carattere pubblico dall’inizio e non lo sono invece state, sono spiegate. Sempre Tramballi definisce il governo cinese “opaco” per via delle motivazioni già riportate, ma non è anche opaca una politica come quella repubblicana attuata dal presidente americano Donald Trump?
Il corona virus nella fine del maggio 2020 è sconfinato nella maggior parte dei Paesi del mondo
svelandoci tutte quelle che sono le differenze ideologiche e politiche che nel nostro globo esistono.
Si è visto come uno stato cosiddetto comunista come quello cinese sia riuscito a mantenere sotto il
proprio controllo quelle che erano informazioni di interesse nazionale, senza averlo però sulle
ripercussioni che avrebbe riportato nel proprio Paese e nel resto del mondo. Infatti i risultati portati
dall’occultamento di dati (che probabilmente persiste ancora oggi) sono stati di grandissimo
svantaggio per quello che poteva essere invece un vantaggio a livello temporale. Ugo Tramballi,
professore di politica internazionale, sottolinea “la mancanza di trasparenza sul numero reale di
vittime e di contagi” che porta a “un’ambiguità che ha reso più difficile affrontare la pandemia”.
Eppure come già sappiamo, grazie alla storia che studiamo sui libri, la pandemia più vicina al nostro
tempo che più di tutte ha mietuto vittime è stata quella denominata “spagnola” del 1918. Già ai
tempi della fine della prima guerra mondiale le informazioni riguardanti la sanità globale erano state
messe in ombra dai capi politici e delle forze armate per “non allarmare” ma soprattutto per tenere a
bada i propri paesi affinchè la produzione di beni primari e anche bellici non venissero meno.
Ebbene, i risultati che si ebbero attraverso questa politica di occultamento furono strazianti: la
spagnola fece più morti della più grande guerra vista fino ad allora sulla faccia della Terra. Oggi la
situazione appare alquanto simile ma più che preservare la produzione di beni primari o di quelli
che erano strumenti per portare il proprio paese sul podio vincitore, ai giorni nostri si parla di
preservare il primato del Paese cinese sull’economia globale. “Xi Jinping distribuisce aiuti a
tonnellate, sperando intanto di controllare in casa la decrescita economica già visibile”, così
sottolinea il professore e così per questo stesso motivo le informazioni che dovevano essere di
carattere pubblico dall’inizio e non lo sono invece state, sono spiegate. Sempre Tramballi definisce
il governo cinese “opaco” per via delle motivazioni già riportate, ma non è anche opaca una politica
come quella repubblicana attuata dal presidente americano Donald Trump? Trump è sempre stato
dall’inizio dello scoppio della pandemia assiduamente fermo nella sua ambiguità. Ambiguo nel suo
mostrarsi in pubblico rispettando o meno quelli che sono i parametri di sicurezza per non diffondere
il contagio, ambiguo su quelle che sono state le eliminazioni di ministri che personalmente definirei
“mirate” per mantenere salda la popolarità del Presidente stesso e in altrettante occasioni.
Ambiguità che ha scosso l’intera America che, molto fedele ideologicamente a quello che è lo stato
centrale, si è sentito barcollare. L’instabilità provata dalla popolazione è stata causata da una
mancanza di un piano futuro, proprio perché forse il futuro interessa meno quando poi saranno altri
a intraprenderlo al posto tuo. Le elezioni del prossimo presidente degli USA sono infatti molto
vicine e personalmente penso che un’instabilità politica e economica sia in ogni forma di stato
inevitabile a causa di questo periodo e di conseguenza l’opinione pubblica prenderà le distanze
anche inconsciamente dall’attuale politica. Quindi che senso avrebbe inimicarsi quelli che sono i
potenti dell’economia quando tu ne fai parte e hai bisogno del loro sostegno? L’America quindi è
anche lei arrivata in ritardo nell’annunciare il lockdown, al pari di molti altri governi. Parliamo
infatti di Italia, Francia e anche Spagna e ricordando sempre la “spagnola”, questi Paesi che più ne
hanno sofferto le perdite un secolo fa oggi ripropongono gli stessi errori. Vediamo infatti che i
governi non stati capaci di prendere decisioni in anticipo nonostante si conoscessero già le
complicanze che sarebbero sopraggiunte da un notevole ritardo o dalla mancanza di regole più
ferree. Cent’anni fa avvennero le stesse dinamiche, a partire dagli assembramenti fuori dai negozi di
primo consumo portati dalla paura della fame e anche del continuo muoversi di operai e lavoratori,
motivo ovvio di contagio. Si è poi anche cercato di ricercare le colpe per le numerose vittime
dell’influenza del 1918 in ambiti diversi da quelli politici (la guerra stessa ad esempio) e oggi
parallelamente succede lo stesso. Riportando quanto detto dal professore “Putin ha semplicemente
scaricato le responsabilità sugli altri: il primo ministro, gli imprenditori, i lavoratori”, la Russia
infatti attraverso quello che è definito “soft power”, ha cercato di andare incontro ai vari stati
europei con donazioni attuate per arginare i vari problemi portati dal Covid-19 con l’obiettivo di
portarsi a casa diverse amicizie, sdrammatizzando quella che invece è la propria situazione
pandemica. Lo stesso governo putiniano quindi sta affrontando l’emergenza cercando di farsi “più
bello”, rispetto quello che in realtà è, agli occhi dei vari partner economici internazionali(anche