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Concetti Chiave

  • Il teatro politico in Italia ha due origini principali: durante il fascismo con il Teatro per ventimila e nel dopoguerra con il PCI.
  • Benito Mussolini promosse l'idea di un teatro di massa, accessibile a un vasto pubblico, per diffondere le ideologie del regime.
  • Lo spettacolo 18BL, diretto da Alessandro Blasetti, fu un tentativo fallimentare di teatro di massa, utilizzando pochi attori professionisti.
  • Nonostante il fallimento iniziale, il teatro di massa fascista ispirò altri progetti come Carri di Tespi e il teatro radiofonico.
  • Il PCI sviluppò il Teatro di massa attraverso le esperienze di Cronache parlate e Teatro di cronaca, con innovazioni come trasparenti e musica.

Indice

  1. Origini del teatro politico in Italia
  2. Il teatro di regime fascista
  3. Il fallimento del 18BL
  4. Esperienze teatrali del PCI

Origini del teatro politico in Italia

L’esperienza del teatro politico in Italia nasce in una duplice forma: durante il periodo fascista con il Teatro per ventimila e poi nel secondo dopoguerra con il Partito Comunista Italiano o PCI.

Il teatro di regime fascista

Benito Mussolini, in occasione del cinquantesimo anniversario della SIAE, mise infatti in evidenza la necessità di creare un teatro di masse, ovvero un “teatro che possa contenere quindici o ventimila persone, la limitazione dei posti crea la necessità degli alti prezzi e questi allontanano le folle”.

Quello che lui aveva in mente ovviamente era un teatro di regime, che sfruttava questo mezzo di comunicazione relativamente nuovo con la speranza che potesse fare eco alle sue ideologie.

Il fallimento del 18BL

Così nasce il 18BL, uno spettacolo diretto da Alessandro Blasetti e debuttato il 29 aprile del 1934 a Firenze, in prossimità del Parco delle Cascine. È uno spettacolo colossale perché c’è solo un attore professione, ovvero Ugo Ceseri, che viene però accompagnato da masse di giovani fascisti, il titolo particolare dello spettacolo deriva dal cambio FIAT impiegato durante le varie operazioni militari e che diventa il vero protagonista dello spettacolo. Si vede infatti nei tre diversi atti: prima porta i rifornimenti ai soldati al fronte, poi per bloccare gli scioperi e infine una volta vecchio lasciato in una palude dove la carcassa viene inglobata nei lavori di costruzione della strada di Littoria. Lo spettacolo risultò però in un fiasco incredibile, a detta anche dello stesso regista, il regime tentò altre esperienze analoghe ma furono tutte fallimentari ma questo tentativo di avvicinare il teatro alle masse fu di ispirazione per altri progetti come Carri di Tespi [esperienza di camion che raggiungevano le periferie e allestivano teatri], Sabato fascista teatrale, esperienze di teatro radiofonico.

Esperienze teatrali del PCI

Le radici del Teatro di massa del PCI si trovano invece in due esperienze precise:

    1. Cronache parlate, scene di cronaca scene di cronaca rappresentate sul palcoscenico, tenute insieme da un annunciatore chiamato speaker come nei documentari cinematografici di attualità;

    2. Teatro di cronaca, perfezionamento delle Cronache parlate. Tra le principali novità abbiamo l’introduzione dei trasparenti, ossia grandi teli bianchi usati come sfondo, è comunque sempre presente la figura dello speaker, ma le scene sono già disposte secondo una successione logica, vi è un ulteriore elemento con la musica registrata o dal vivo e l’inserto di brani poetici;

Domande da interrogazione

  1. Qual è stata l'origine del teatro di massa in Italia durante il periodo fascista?
  2. Durante il periodo fascista, il teatro di massa in Italia è nato con l'intento di creare un teatro che potesse contenere grandi folle, come proposto da Benito Mussolini. Questo teatro di regime mirava a diffondere le ideologie fasciste attraverso spettacoli come il 18BL, diretto da Alessandro Blasetti.

  3. Quali furono le caratteristiche principali dello spettacolo 18BL?
  4. Lo spettacolo 18BL, debuttato nel 1934 a Firenze, era caratterizzato da un solo attore professionista, Ugo Ceseri, accompagnato da masse di giovani fascisti. Il titolo si riferisce al cambio FIAT usato in operazioni militari, che diventa il protagonista dello spettacolo attraverso tre atti che illustrano il suo utilizzo in vari contesti.

  5. Come si è evoluto il teatro di massa nel secondo dopoguerra con il PCI?
  6. Nel secondo dopoguerra, il teatro di massa del PCI si è evoluto attraverso esperienze come le Cronache parlate e il Teatro di cronaca. Queste forme teatrali includevano elementi come trasparenti, musica registrata o dal vivo, e brani poetici, mantenendo la figura dello speaker per guidare la narrazione.

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