Concetti Chiave
- L'unificazione linguistica in Italia ha seguito l'unificazione geografica del 1861, con l'italiano che ha gradualmente sostituito i dialetti locali nel secolo successivo.
- La Prima Guerra Mondiale ha accelerato l'integrazione linguistica, radunando giovani italiani di diverse regioni e favorendo il contatto tra dialetti.
- La radio ha giocato un ruolo chiave nella promozione dell'italiano, superando l'ostacolo dell'analfabetismo attraverso la diffusione orale.
- Il boom economico del dopoguerra e la scolarizzazione di massa hanno ulteriormente consolidato l'uso dell'italiano come lingua comune.
- La televisione, con programmi educativi come "Non è mai troppo tardi", ha contribuito all'alfabetizzazione e alla diffusione dell'italiano tra adulti e bambini.
Indice
L'unificazione linguistica italiana
Quando l’Italia venne unita nel 1861 con la formazione del Regno d’Italia, appariva chiaro a tutti come questa unità fosse in realtà molto più geografica che sociale, tra i cittadini italiani correvano infatti ancora troppe differenze, a partire dalla lingua, l’italiano non era ancora particolarmente diffuso e quindi gli italiani si esprimevano con i loro dialetti. Si può affermare che solamente nel secolo successivo avvenne l’effettiva unificazione linguistica a cui si auspicava, la diffusione della lingua italiana come idioma della comunicazione quotidiana finalmente si avverò, sovrastando quindi l’utilizzo comune dei dialetti locali.
Fattori di diffusione linguistica
Diversi fattori contribuirono a questo fenomeno, primo dei quali la prima guerra mondiale, quando tutti i giovani italiani vennero radunati per un fine comune e per la prima volta poterono confrontarsi, sicuramente un altro fattore essenziale furono i mezzi di comunicazione di massa, tra cui la radio, che non necessitava la capacità di saper leggere, a differenza dei giornali, l’analfabetismo era infatti ancora molto diffuso.
Il ruolo della televisione
Nel secondo dopoguerra avvenne però un’enorme balzo nella diffusione della lingua italiana grazie principalmente al boom economico, la scolarizzazione di massa e l’introduzione della televisione. Nel primo caso infatti si assistette probabilmente per la prima volta in maniera così rapida, allo spostamento migratorio di moltissimi italiani all’interno della loro stessa patria, la maggior parte delle industrie erano infatti localizzate al nord e quindi diversi meridionali si trasferirono in cerca di lavoro e questo permise un’ulteriore conoscenza degli italiani tra di loro. Nel secondo caso, l’italiano insegnato nelle scuole permise a molti bambini di crescere parlando la lingua quotidianamente, è importante inoltre menzionare l’impatto di un programma che introduce anche al terzo caso. “Non è mai troppo tardi, corso di istruzione popolare per il recupero dell’adulto analfabeta” fu una trasmissione della RAI andata in onda dal 1960 al 1968, il cui obiettivo era quello di fornire un’educazione grammaticale basica a tutti gli italiani che non avevano avuto l’opportunità di frequentare la scuola elementare. In questo caso dunque la televisione, nuovo grandissimo strumento di comunicazione di massa, venne sfruttato nelle sue capacità comunicative per un fine benevolo, il programma era condotto dal maestro Alberto Manzi che realizzava vere e proprie lezioni, con tanto di lavagna, per un pubblico vastissimo.
Domande da interrogazione
- Quali furono i fattori principali che contribuirono all'unificazione linguistica in Italia?
- Come ha contribuito la televisione alla diffusione della lingua italiana?
- Qual è stato l'impatto della migrazione interna sull'unificazione linguistica?
I fattori principali furono la prima guerra mondiale, i mezzi di comunicazione di massa come la radio, il boom economico del dopoguerra, la scolarizzazione di massa e l'introduzione della televisione.
La televisione ha contribuito attraverso programmi educativi come "Non è mai troppo tardi", che fornivano istruzione grammaticale agli adulti analfabeti, sfruttando le sue capacità comunicative per educare un vasto pubblico.
La migrazione interna, soprattutto dal sud al nord in cerca di lavoro, ha permesso una maggiore interazione tra italiani di diverse regioni, favorendo la diffusione della lingua italiana come mezzo di comunicazione comune.