Concetti Chiave
- Nel maggio 1916, gli austriaci lanciarono un'offensiva chiamata "Strafexpedition" contro l'Italia nel Trentino.
- L'attacco mirava a punire l'Italia per aver abbandonato la Triplice Alleanza e a ridurre la pressione italiana su altri fronti.
- La superiorità dell'artiglieria austriaca inizialmente portò al successo dell'offensiva, ma l'intervento russo aiutò l'Italia.
- Cesare Battisti e Fabio Filzi, irredentisti di cittadinanza austriaca, furono catturati e giustiziati come traditori.
- Le perdite italiane furono di circa 150.000 uomini, mentre quelle austriache ammontarono a circa 83.000 uomini.
Indice
La battaglia degli Altipiani
Nel maggio del 1916, dopo mesi di relativa e apparente calma, si riprese a combattere aspramente anche sul fronte italiano. Il 15 maggio, nella cosiddetta battaglia degli Altipiani, infatti gli austriaci sferrarono in Trentino, fra L'Adige ed il Brenta, una violenta offensiva, detta con un boria militaresca "Strafexpedition" (spedizione punitiva) con l'intenzione di vendicare il tradimento dell'Italia- che aveva abbandonato la Triplice Alleanza per l'Intesa - e di diminuire la pressione dell'esercito italiano per concentrarsi su altri fronti.
L'intervento russo e le conseguenze
L'azione dell'Austria, grazie anche alla superiorità schiacciante della sua artiglieria, ebbe inizialmente successo, ma il seguente intervento dei russi, giunti in soccorso degli italiani, portò Vienna sull'orlo della capitolazione, evitata all'ultimo momento solo per l'aiuto in uomini e mezzi ricevuto dalla Germania.
Irredentisti e perdite umane
Nel corso dei combattimenti sul fronte italiano caddero prigionieri dell'Austria Cesare Battisti (1875-1916) e Fabio Filzi (1884-1916), entrambi irredentisti di cittadinanza austriaca, che vennero giustiziati come traditori nel castello del Buon Consiglio di Trento; la stessa tragica sorte toccò ad altri irredentisti di cittadinanza austriaca, come il Trentino Damiano Chiesa (1894-1916) e l'istriano Nazario Sauro(1880-1916). Dalle ultime stime fatte, al termine della battaglia, le perdite italiane ammontarono a quasi 150.000 uomini, mentre quelle austriache a circa 83.000 uomini.