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Socialismo e l’arrivo a Marx
L’idea socialista viene dalla industrializzazione che trasforma l’economia del Paese. La società si plasma, si concentrano i luoghi di produzione (la macchina sostituisce l’uomo), impiego nelle industrie delle grani città. Trasformazione di contadini in operai, ammodernamento dell’economia che ha effetti sul benessere del paese dove ci sono le industrie. Oppressione delle masse sociali. Il socialismo non nasce con Marx ma prima, chiamato utopistico legato ad autori francesi e inglesi la cui idea era “Bisogna correggere il sistema industriale in maniera da poter non opprimere e poter comunque prosperare”. Idea socialista: la tesi del socialismo utopistico che punta a una correzione della società industriale. Si tratta di proposte varie, non c’è una proposta di fondo condivisa.
Marx: nasce a Treviri nel 1818 studia giurisprudenza e anche Hegel infatti poi si laureerà in filosofia con una tesi su Democrito ed Epicuro, due atomisti. Si dedica al giornalismo politico e comincia la sua produzione. Incontra Engels con cui scriverà il manifesto. Comincia a interessarsi di economia. Si trasferisce a Bruxelles, critica il capitalismo. Continua a scrivere testi di economia, filosofia, storia dove rilegge con le sue idee i fatti che accadono. Nel 1847 viene incaricato di fare un manifesto programmatico ed è quello del 1848. Si mantiene facendo il giornalista, ha una famiglia numerosa. 1851 inizia a lavorare al British Museum. 1852 pubblica articoli dedicati a Luigi Bonaparte e continua a scrivere di filosofia. 1864 associazione internazionale dei lavoratori. 1866 pubblica “Il capitale” analisi scientifica del capitalismo. Scrive “Critica al programma di Gotha” e nel 1882 muore. Nel 1844 inizia a fare studi e scritti economici per poter trarre dalla storia la sua ratio, un ordine, una regola. Gli interessa l’Hegel che offre una lettura della storia, per Hegel è movimento che attraversa fasi, lo spirito genera sé stesso, il soggetto del movimento era spirito. Marx dà ragione a Hegel ma per lui il soggetto non è lo spirito ma la materia. La vita materiale è la sostanza della storia umana, conflitti per soddisfare i bene materiali.
Socialismo e l’arrivo a Marx
L’idea socialista viene dalla industrializzazione che trasforma l’economia del Paese. La
società si plasma, si concentrano i luoghi di produzione (la macchina sostituisce
l’uomo), impiego nelle industrie delle grani città. Trasformazione di contadini in operai,
ammodernamento dell’economia che ha effetti sul benessere del paese dove ci sono
le industrie. Oppressione delle masse sociali. Il socialismo non nasce con Marx ma
prima, chiamato utopistico legato ad autori francesi e inglesi la cui idea era “Bisogna
correggere il sistema industriale in maniera da poter non opprimere e poter comunque
prosperare”. Idea socialista: la tesi del socialismo utopistico che punta a una
correzione della società industriale. Si tratta di proposte varie, non c’è una proposta di
fondo condivisa.
Proudhun: è un socialista utopista con una proposta dai connotati radicali. Le idee dei
socialisti utopisti emergono in un clima che lavora sull’impronta che l’uomo può avere
una capacità di controllo per poterlo avvicinare alla soluzione. Scrive “Che cosa è la
proprietà” la proprietà è un furto. Una riflessione sulla società capitalistica, vuole
capire all’interno di questa economia cosa la rende fattore di sfruttamento e povertà.
Bisogna analizzare il sistema per trovare la causa. Il furto è l’appropriazione dell’altrui
lavoro cioè io compro un lavoratore e godo del bene del suo servizio, questo è un furto
è tutto per il mio vantaggio. Bisogna correggere eliminando il possesso del lavoro da
parte del capitalista. Lo affida a una visione della storia romantica, affidata alla
realizzazione di una legge imminente. Quando si manifesta una giustizia a tutti gli
aspetti della vita si sistema il problema, si realizza. La giustizia assoluta un metro
inviolabile.
Henri De Saint-Simon: momenti di crescita e momenti critici. Il Medioevo era stabile
e lui non lo giudicava negativamente, c’era, sul finire, una crescita dovuta alla crisi
culturale e avviene grazie alla stagione della scienza. I protagonisti sono gli scienziati
e gli industriali. Dice che ci doveva essere un’industria retta dalla scienza che potesse
correggere quanto di sbagliato c’era precedentemente. Problema di ingegneria che
con razionalità risolve il problema. L’effetto culturale è vasto.
Furier: storia con connotato religioso, un ordine voluto da Dio che va capito. Le
passioni muovono, le si tratta ingegneristicamente, un approccio geometrico. La legge
delle passioni, comprendere il funzionamento in termini meccanici. Lo scienziato delle
passioni, l’organizzazione diventa possibile e si può risolvere quanto di storto c’è.
Organizza dei folansteri, unità di lavoro, è una comunità di vita dove può lavorare
bene e contento.
Robert Owen: era un industriale e pensava che la miseria data
dall’industrializzazione fosse causa delle macchine. Per lui la soluzione era tornare a
un’economia di sussistenza, affidata alle mani di un uomo. Povertà e sfruttamento
avevano spinto alla creazione di macchine, per Owen bisognava tornare indietro, in
linea con il luddismo, Lud che aveva spaccato tutte le macchine della fabbrica dove
lavorava. Marx riprenderà l’esigenza di tornare indietro di Owen. La macchina fa
diventare l’uomo altro da sé.
Marx: nasce a Treviri nel 1818 studia giurisprudenza e anche Hegel infatti poi si
laureerà in filosofia con una tesi su Democrito ed Epicuro, due atomisti. Si dedica al
giornalismo politico e comincia la sua produzione. Incontra Engels con cui scriverà il
manifesto. Comincia a interessarsi di economia. Si trasferisce a Bruxelles, critica il
capitalismo. Continua a scrivere testi di economia, filosofia, storia dove rilegge con le
sue idee i fatti che accadono. Nel 1847 viene incaricato di fare un manifesto
programmatico ed è quello del 1848. Si mantiene facendo il giornalista, ha una
famiglia numerosa. 1851 inizia a lavorare al British Museum. 1852 pubblica articoli
dedicati a Luigi Bonaparte e continua a scrivere di filosofia. 1864 associazione
internazionale dei lavoratori. 1866 pubblica “Il capitale” analisi scientifica del
capitalismo. Scrive “Critica al programma di Gotha” e nel 1882 muore. Nel 1844 inizia
a fare studi e scritti economici per poter trarre dalla storia la sua ratio, un ordine, una
regola. Gli interessa l’Hegel che offre una lettura della storia, per Hegel è movimento
che attraversa fasi, lo spirito genera sé stesso, il soggetto del movimento era spirito.
Marx dà ragione a Hegel ma per lui il soggetto non è lo spirito ma la materia. La vita
materiale è la sostanza della storia umana, conflitti per soddisfare i bene materiali. La
lotta di classe è questo. La storia procede per conflitti per soddisfare i bisogni naturali.
La storia dispone gli uomini in un incessante conflitto. Il lavoro è trasformazione della
natura. Questo bisogno crea le classi sociali, una possiede i mezzi di su stentamento
l’altra è quella che per i suoi mezzi di su stentamento dipende dall’altra classe. Questo
conflitto ruota intorno ai mezzi e non è sempre lo stesso nella storia, porterà a una
soluzione definitiva, in futuro il conflitto sarà abolito. Usarla come linea della storia a
questo serve la dialettica e il soggetto è la materia. Per capire il presente devo capire
la legge della storia, se l’economia è la struttura della storia, la storia degli uomini si fa
attorno al conflitto per i mezzi per soddisfare i propri bisogni. Scopo di comprendere
cosa sta succedendo nella storia nel momento in cui vive. Non possiamo comprendere
se attivamente non ci mettiamo in gioco in esso. La comprensione la si esercita dal
dentro, non si capisce la propria età storica se non la si trasforma, comprendere è
agire se non agisco non comprendo. Cosa è lo posso capire solo facendolo. È l’idea che
Marx ha della storia, un soggetto che agisce può comprendere la storia attuale,
comprendere è capire l’età che vivo. Tentativo di trasformazione della realtà. Una
classe sociale la borghesia, rovesciare il sistema e crearlo a sua immagine e
somiglianza e per farlo fanno una rivoluzione. La società borghese è divisa, la visione
del mondo è privatistica cioè individualistica ed è fatta valere nella dimensione
politica, nelle teorie liberate dello stato dove chi ha la maggioranza vince, del
borghese. La rivoluzione ha dato libertà alla borghesia ma il borghese è individualista.
Dimensione economica con iniziativa privata di capitale, investimento con tutta la
concorrenza. La borghesia è incentrata sull’interesse privato, emerge la concezione
politica che ha la borghesia, non esiste un bene comune, esiste solo il gioco di forze
maggiori e in economia i privati. Il secondo domina il primo, l’economia tira il ilo del
fatto storico. Espressione politica dell’economia borghese. Tutto il resto è
sovrastruttura. Come la politica è espressione dell’economia tutto è espressione
dell’economia, a esempio anche l’arte è sovrastruttura. Vedere la produzione artistica
permette di vedere il prodotto dell’economia quindi l’arte deriva dall’economia. Mette
in evidenza l’importanza della struttura economica nel periodo storico. Nell’ ‘800 c’è
l’economia borghese capitalistica. Mar ha analizzato in modo scientifico che tipo di
conseguenze ha generato. Un progresso definitivo e per tutti e per chi borghese non è,
il concetto di ideologia lo usa per spiegare questo cioè la borghesia che eleva il proprio
punto di vista sopra le cose. La narrazione ideologica è falsa perché parziale, la
borghesia esalta la propria funzione storica con narrazioni che pretendono i essere
verità delle cose quindi Marx pretende di fare uno smascheramento. La borghesia può
prosperare solo a condizioni i sfruttare, si alimenta di conflitti. Il conflitto tra capitale e
salariato. Accumulare denaro con lo sfruttamento del lavoro salariato. Il lavoro
salariato: compro una persona per il lavoro che può fare per me. Alienazione: o
divento un altro.
Il lavoratore produce un oggetto che fa sì che ci sia il capitale e che non gli
appartiene ma serve ad aumentare la forza che lo “sottomette”
L’attività è forzata in cui sono altri a dettare cosa devo fare, detta modi e tempi
della sua attività. L’uomo si fa rispondendo ai bisogni materiali e la risposta è il
lavoro, lavoro per umanizzare sé stesso, il capitalismo lo spossessa di questa
attività umana perché sono altri a dettare il suo lavoro. Il mangiare il bere e il
procreare rendono l’uomo uomo ma queste sono tre attività che l’uomo ha in
comune con gli animali.
È alienato dalla sua stessa sostanza, l’alienazione capitalistica è anche uno
spossessamento della propria natura.
È alienato rispetto all’altro, al prossimo perché l’altro è il capitalista che lo tratta
come un mezzo e il rapporto è conflittuale. Comincio a vedere l’altro come colui
che mi sfrutta e li vedo come protagonisti di una relazione di conflitto. Rispetto
all’altro l’uomo si sente sfruttato.
Operaio strumento estraneo al lavoratore risiede nella proprietà privata dei mezzi di
produzione finalizzati all’accumulo di capitali. Sfruttamento dei lavoratori.
Umanizzare= lavoro ma con il capitalismo non è possibile. Conflitto delle classi per
rispondere ai bisogni, sono bisogni che si trasformano. La borghesia è un ceto
individualista. Comprendere il senso della storia. Ha fatto vedere l’emergere dalla
borghesia sulla scena della storia, la classe borghese ha vinto e per questo è una
classe di oppressori. Economia capitalistica. Il conflitto tra classi domina, ricerca di
soddisfazione dei propri bene quindi lavoro. La borghesia come classe principale e qui
Marx critica l’economia capitalistica. La società capitalistica poteva essere controllata
eliminando i suoi aspetti negativi. Per Marx il sistema capitalistico non può essere
corretto perché c’è lo sfruttamento e non può finire. Per lui dovevano cancellare la
proprietà privata dei mezzi di produzione. Per Proudhun la proprietà privata dei mezzi
di produzione era un furto. Marx è convinto che non si esce dalla proprietà privata
senza qualche avvenimento storico, non cambia se la storia sta ferma. Da qui le basi
per il comunismo. Come si può intervenire? Marx crede che non basta la storia per
eliminare l’oppressione da parte dei capitalisti. Marx forze produttive e rapporti di
produzione. Forze produttive: tutti i processi e i mezzi di produzione cioè uomini,
mezzi e conoscenze scientifiche di produzione. Rapporti di produzione: tutti i
rapporti che si si formano durante il lavoro e che determinano il possesso dei prodotti
stessi, possesso e impiego dei mezzi. La storia dei rapporti di produzione. Ciò che
l’uomo compie per soddisfare il bene materiale. Ciò che costruisce è l’espressione dei
rapporti di produzione economica. La religione non solo è falsa ma ha anche una
caratteristica cioè essere sovrastruttura ed è tenuta da chi ha mezzi per mantenere la
pace tra i lavoratori, la religione è generata da chi ha il potere. È a struttura
economica che detiene il potere di leggi, stato religione e filosofia. Ragione della
presenza della religione nella storia. Viene chiesto dalla lega dei partiti comunisti di
fare questo manifesto. Mette subito l’aspetto fondamentale della storia come lotta tra
classi dominanti e dominati. Semplificato i conflitti di classe. Il mercato mondiale, la
borghesia ha trasformato il mondo. La conquista del potere economico corrisponde
con la conquista del potere politico. Sottolinea la mancanza di valori della borghesia,
c’è un andamento necessario e non si può fare un paragone tra epoche. Marx descrive
come la borghesia può mantenersi in fatto sociale avendo questi due poteri. Crisi di
sovra produzione: si produce troppo e c’è prodotto invenduto, la borghesia cerca di
risolvere allargando i mercati e quando non ci riescono “si mangiano” il capitale. Dalla
crisi di sovrapproduzione genera il nemico proletariato. Il proletariato arriva