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Concetti Chiave

  • Negli anni '70, l'industria tessile e della moda italiana si trasformò, seguendo i nuovi gusti giovanili ispirati da miti musicali e cinematografici.
  • Max Mara fu l'unica grande azienda italiana a trarre vantaggio dal cambiamento, lanciando una linea dedicata ai giovani.
  • Il "quadrilatero della moda" a Milano divenne un centro di innovazione, con boutique che mescolavano abiti di importazione e produzioni locali.
  • Walter Albini guidò il cambiamento, promuovendo una produzione industriale di piccola serie con un approccio creativo e moderno.
  • Albini enfatizzò l'importanza di un'unica idea forte e riconoscibile, collegando strettamente stilista e compratore finale.

Indice

  1. Ribellione e moda negli anni settanta
  2. Evoluzione dell'industria della moda
  3. Innovazioni di Walter Albini

Ribellione e moda negli anni settanta

Dopo il burrascoso sessantotto, con tutte le rivoluzioni dei giovani ragazzi e e ragazze che si ribellavano a tutti i presupposti della tradizione. Gli anni settanta seguirono con lo stesso spirito di ribellione da parte delle generazioni più piccole, dimostrando quindi un'indole che di conseguenza si manifestava poi anche nel modo di vestire di questi giovani. Le mode non potevano quindi che trarre ispirazione agli stili di vita dei teenagers, dai loro miti musicali o cinematografici, anche l’haute couture cambiò radicalmente proponendo uno stile ispirato all’era spaziale con gli “abiti-architettura”.

Evoluzione dell'industria della moda

In Italia, in paricolare la grande industria di confezione non era attrezzata per affrontare un così repentino mutamento di gusti, l’unica azienda che seppe trarre vantaggio dal cambiamento fu Max Mara, creando una collezione e poi una linea pensata solo per i giovani, inoltre, nelle grandi città si moltiplicarono lo boutique che mescolavano abiti di importazione con collezioni prodotte direttamente [a Milano nasce il quartiere “quadrilatero della moda”].

Innovazioni di Walter Albini

Fu intorno a queste iniziative che il sistema produttivo del settore della moda prese a trasformarsi, si trattava di creare abiti di moda per un mercato disposto a cambiare rapidamente ed era quindi indispensabile, il primo a cogliere l’eccezionalità della situazione fu Walter Albini. Per raggiungere l’obiettivo di accettare l’esistenza di un terzo polo di produzione che prevedeva una produzione industriale di piccola serie seguita e progettata da un creativo che adottava metodiche diverse dal passato, era necessario percorrere due strada, una concettuale e una estetica:

    - Il primo passo era creare un rapporto paritario con un produttore, così da non essere nella condizione del semplice consulente e di poter determinare l’aspetto della collezione;

    - Il nuovo modello non aveva bisogno di legami con il passato, cercava infatti di utilizzare uno strumento moderno come la produzione industriale per rivolgersi al mercato di massa;

    - Comprese che era necessario non disperdere in mille canali la proposta dello stilista, ma presentarsi sul mercato con un’unica idea forte e riconoscibile;

    - Il secondo nodo era il rapporto tra stilista e compratore finale, quello che si offriva non poteva essere un indumento confezionato, ma qualcosa di più nel complesso che doveva collocarsi in una zona intermedia tra gusto e lo stile di vita della società emergente;

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali influenze sulla moda italiana negli anni settanta?
  2. Negli anni settanta, la moda italiana fu influenzata dallo spirito di ribellione dei giovani, ispirandosi agli stili di vita dei teenagers e ai loro miti musicali e cinematografici. Anche l’haute couture cambiò, proponendo stili ispirati all’era spaziale.

  3. Come ha reagito l'industria tessile italiana ai cambiamenti di gusto negli anni settanta?
  4. L'industria tessile italiana non era inizialmente attrezzata per affrontare i rapidi cambiamenti di gusto, ma aziende come Max Mara seppero trarre vantaggio creando collezioni per i giovani. Nelle grandi città, le boutique mescolavano abiti di importazione con collezioni locali, trasformando il sistema produttivo del settore.

  5. Quali strategie adottò Walter Albini per innovare la produzione di moda?
  6. Walter Albini adottò strategie come creare un rapporto paritario con i produttori, utilizzare la produzione industriale per il mercato di massa, presentare un’unica idea forte e riconoscibile, e offrire un prodotto che si collocasse tra gusto e stile di vita della società emergente.

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