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Concetti Chiave

  • Nel dopoguerra, il rinnovamento del settore tessile e moda fu sostenuto da finanziamenti e macchinari USA, facilitando scambi culturali e visite a imprese americane.
  • A partire dagli anni quaranta, l'Europa adottò un modello di consumismo, abbandonando strutture sociali gerarchiche a favore di una civiltà di massa.
  • Il legame tra produzione e pubblico fu cruciale per guidare le donne verso un nuovo gusto, lontano dall'élite dell'haute couture.
  • All'inizio, la produzione era limitata, portando all'acquisto di schizzi da disegnatori fino a quando i contratti di esclusiva legarono i designer a case di moda italiane.
  • La moda italiana si distinse con abiti adattati al mercato americano, tessuti di alta qualità e abiti da sera con sete splendide a prezzi competitivi.

Indice

  1. Rinnovamento del settore tessile
  2. Influenza americana sulla moda
  3. Evoluzione della moda italiana
  4. Vogue USA e la moda italiana
  5. Collaborazione tra nobiltà e artigiani

Rinnovamento del settore tessile

Nata nel secondo dopoguerra, il processo di rinnovamento che il settore tessile e moda affrontò nel periodo della ricostruzione fu favorito dal rapporto con USA, attraverso un complesso sistema di crediti infatti misero a disposizione finanziamenti e macchinari.

Influenza americana sulla moda

La parziale riapertura delle frontiere commerciali degli USA fornì l’occasione per organizzare una serie di scambi culturali che portarono gli imprenditori europei a visitare le aziende americane. A partire dagli anni quaranta, la società europea cominciò ad adottare il modello di consumismo cancellando definitivamente quella struttura sociale gerarchica che faceva parte della sua storia e adottando i caratteri tipici di una civiltà di massa. La relazione diretta tra produzione e pubblico era assolutamente fondamentale, poiché bisognava guidare le donne verso un altro gusto, diverso da quello elitario e tradizionale dell’haute couture che da secoli dominava l’ambito vestimentario.

Evoluzione della moda italiana

In pochi anni, le sartorie delle grandi città avevano riaperto i battenti in sintonia con lo spirito di rinnovamento e rilancio del paese, in questa prima fase la capacità progettuale era estremamente limitata, tanto da giustificare la ripresa di una pratica di stampo ottocentesco: acquistare schizzi da disegnatori occasionali e professionisti che vendevano il loro lavoro a diversi acquirenti. Nel corso del decennio, il problema venne superato con contratti di esclusiva che legarono i designer a una singola casa di moda, tuttavia per buona parte degli anni cinquanta, l’alta moda italiana fu fortemente ispirata alla cultura sartoriale francese.

Vogue USA e la moda italiana

Vogue USA scriveva che la moda italiana fosse interessante per tre aspetti:

    1. La capacità di produrre genere di abiti che si adattano perfettamente all’America e di produrli in maniera che nessun altro paese europeo era in grado di eguagliare [abiti sportivi, da vacanza];

    2. I tessuti [principalmente si riferiva alla seta prodotta in Lombardia, ma anche al cotone lana e artificiali in Lombardia, Piemonte e Veneto];

    3. Gli abiti da sera, confezionati con “splendide sete a costi relativamente bassi”;

Collaborazione tra nobiltà e artigiani

Nacquero anche nuove imprese che fondarono il loro successo su una singolare collaborazione di antica nobiltà e alta borghesia con artigiani, contadine e vecchie botteghe, l’élite aristocratica si dedicò a questo lavoro essenzialmente per ragioni economiche, la guerra aveva infatti messo in crisi anche le situazione patrimoniali e di privilegi tradizionali.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono i fattori chiave che contribuirono al rinnovamento del settore tessile e moda nel dopoguerra?
  2. Il rinnovamento fu favorito dai finanziamenti e macchinari forniti dagli USA e dalla parziale riapertura delle frontiere commerciali, che permisero scambi culturali e visite alle aziende americane.

  3. Come si trasformò la società europea a partire dagli anni quaranta in relazione alla moda?
  4. La società europea adottò un modello di consumismo, abbandonando la struttura sociale gerarchica e adottando una civiltà di massa, influenzando il gusto delle donne verso uno stile diverso dall'haute couture tradizionale.

  5. Quali erano i punti di forza della moda italiana secondo Vogue USA negli anni cinquanta?
  6. Vogue USA evidenziava la capacità italiana di produrre abiti sportivi e da vacanza adatti all'America, l'uso di tessuti pregiati come la seta lombarda, e la confezione di abiti da sera con sete splendide a costi bassi.

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