Concetti Chiave
- In Bulgaria, il passaggio alla democrazia iniziò dall'interno del partito comunista, con le dimissioni di Zivkov nel novembre 1989 e le prime elezioni libere nel giugno 1990.
- La Romania vide una transizione violenta, con la rivolta iniziata a Timisoara nel dicembre 1989, culminata nell'esecuzione di Ceausescu e l'ascesa del Fronte di salvezza nazionale.
- In Albania, il regime staliniano di Hoxha fu seguito da riforme fallimentari di Alia, portando a un massiccio esodo e alle prime elezioni libere nel 1991.
- Il partito democratico albanese, guidato da Berisha, emerse nel 1992, segnando un cambio di leadership dopo decenni di isolamento.
- Le rivoluzioni del 1989 in questi paesi dell'Europa orientale segnarono la fine di regimi comunisti e l'inizio di transizioni verso sistemi politici più aperti.
Indice
Transizione democratica in Bulgaria
In Bulgaria l'indipendenza democratica avvenne a partire dallo stesso partito comunista che in questo modo mirava a mantenere il potere. Il 10 Novembre 1989, ci fu un colpo di stato interno alla dirigenza comunista che portò alle dimissioni Zivkov. Tre mesi dopo fu proclamata la fine del comunismo e nel giugno del 1990 ci furono le prime libere elezioni concluse a favore del partito socialista democratico bulgaro (ala moderata del partito comunista).
Rivoluzione violenta in Romania
In Romania la fine del comunismo avvenne in forma violenta. Ceausescu, che era a capo del paese aveva creato una politica estera indipendente da Mosca e una politica interna fortemente repressiva, caratterizzata dalla corruzione. La protesta iniziò nel dicembre del 1989 a Timisoara (abitato da una minoranza ungherese).
Ceausescu ordinò alla polizia politica (securitate) di sparare sulla folla con la speranza di reprimere la rivolta. La protesta però dilagò fino Bucarest e Ceasescu si rivolse al popolo per fare qualche concessione (cercando di placare la situazione), ma la folla lo contestò. Così tentò di fuggire, ma insieme alla moglie venne condannato a morte e fucilato nello stesso anno. A questo punto entrò in scena il Fronte di salvezza nazionale con a capo Iliescu (con diversi membri del partito comunista che si erano allontanati da Ceausescu).
Albania post-Hoxha e riforme fallite
Fu l'ultimo paese coinvolto dalle rivoluzioni dell'89. Dalla fine della II Guerra mondiale si trovava al potere Hoxha che aveva imposto al paese un regime di tipo staliniano e lo aveva isolato interropendo i rapporti sia con l'unione sovietica sia con la Cina. Nel 1989 il suo successore Alia cercò di risollevare il paese con delle riforme, ma invano; infatti dopo l'apertura delle frontiere ci fu un esodo massiccio verso la Grecia e l'Italia. Le prime elezioni libere si ottennero nel 1991 e l'anno successivo si affermò il partito democratico di Berisha (presidente dell'Albania dal 1992 al 1997 e primo ministro dal 2005 al 2013).
Domande da interrogazione
- Quali furono le modalità di transizione dal comunismo in Bulgaria?
- Come si concluse il regime di Ceausescu in Romania?
- Quali furono le conseguenze delle riforme di Alia in Albania?
In Bulgaria, la transizione avvenne attraverso un colpo di stato interno al partito comunista, che portò alle dimissioni di Zivkov e alla proclamazione della fine del comunismo, con le prime elezioni libere nel 1990 vinte dal partito socialista democratico bulgaro.
Il regime di Ceausescu in Romania si concluse in modo violento, con proteste iniziate a Timisoara e dilagate fino a Bucarest. Ceausescu fu condannato a morte e fucilato dopo aver tentato di fuggire, e il Fronte di salvezza nazionale prese il potere.
Le riforme di Alia in Albania non riuscirono a risollevare il paese, portando a un esodo massiccio verso la Grecia e l'Italia. Le prime elezioni libere si tennero nel 1991, e nel 1992 il partito democratico di Berisha salì al potere.