Concetti Chiave
- L'impero austro-ungarico nel tardo Ottocento era prevalentemente agricolo, con Vienna come unico centro industriale e culturale significativo.
- Nel 1867, la duplice monarchia favorì gli ungheresi, causando malcontento tra cechi e slavi del sud che aspiravano all'indipendenza.
- I giovani cechi si opposero alla germanizzazione, mentre serbi e croati volevano creare uno stato chiamato lo Stato slavo del Sud.
- La classe dirigente propose un progetto trialistico per includere gli slavi del sud come terzo polo nazionale, sostenuto anche da Francesco Ferdinando.
- I Magiari si opposero al progetto trialistico per timore di perdere la loro indipendenza all'interno dell'impero.
Indice
L'impero austro-ungarico e la rivoluzione industriale
Nella seconda metà dell’ottocento, l’impero austro-ungarico a differenza di altri stati vicini, non pareva essere toccato e influenzato dalla Rivoluzione Industriale, tanto che si ritiene che addirittura il 56% della popolazione vivesse ancora quasi esclusivamente del settore dell’agricoltura, solo la capitale Vienna appariva come un centro industriale e culturale.
Rivendicazioni di indipendenza
Nel 1867 la duplice monarchia aveva privilegiato gli ungheresi, dunque i cechi e gli “slavi del sud” cominciarono a rivendicare la propria indipendenza:
1. I primi attraverso il movimento di giovani cechi che rifiutava la germanizzazione imposta da Vienna;
2. I serbi e croati invece rivendicando la volontà di costituire uno stato indipendente che si sarebbe chiamato lo Stato slavo del Sud;
Progetto trialistico e opposizione magiara
Per affrontare la seguente questione nazionalistica, la classe dirigente decise di elaborare quindi un progetto trialistico con l’obiettivo di creare un terzo polo nazionale con slavi del sud, decisione che anche Francesco Ferdinando, futuro erede e nipote di Francesco Giuseppe, sosteneva fermamente. Tuttavia i Magiari si opposero in quanto erano consapevoli che avrebbero molto probabilmente perso la propria indipendenza.