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Concetti Chiave

  • I revisionisti individuano contraddizioni nel pensiero di Marx, come la necessità di un elemento volontaristico oltre alla legge storica.
  • Marx aveva previsto una polarità sociale che non si è realizzata come previsto, portando a dubbi sulla rivoluzione proletaria.
  • Bernstein propone il riformismo, puntando su cambiamenti attraverso le riforme piuttosto che sulla rivoluzione.
  • Gli ortodossi sostenevano la necessità di una rivoluzione e l'esclusione dei socialisti dal governo.
  • In Italia, i massimalisti erano fedeli al marxismo ortodosso, mentre i riformisti avevano posizioni ambigue riguardo alla partecipazione al governo.

Indice

  1. Contraddizioni nel pensiero di Marx
  2. Riformismo e ortodossia
  3. La questione italiana

Contraddizioni nel pensiero di Marx

I revisionisti nella concezione di Marx trovano delle contraddizioni: prima di tutto nella Manifesto del partito comunista si parla di legge della storia e quindi di un aspetto necessario, Marx ritiene però che sia anche necessario un elemento volontaristico, nel senso che gli operai, dopo aver preso coscienza, devo voler fare la rivoluzione. Vi è perciò una prima contraddizione logica nel pensiero di Marx e si è verificata anche una contraddizione storica perché non si sono avverate alcune delle previsioni di Marx, ne è un esempio la polarità della società che avrebbe portare i proletari a prendere coscienza.

Riformismo e ortodossia

Berstein ritenne così non bisogna puntare a una rivoluzione, ma bisogna invece puntare a ottenere dei cambiamenti attraverso le riforme. Questa corrente di pensiero viene infatti chiamata anche riformismo, oltre che revisionismo. Al contrario gli ortodossi ritenevano che fosse necessaria una rivoluzione e che i socialisti non dovesse far parte del governo.

La questione italiana

In Italia la questione fu complicata: i massimalisti era fedeli al marxismo ortodosso, ritenevano però che la rivoluzione non fosse immediata, nel senso che doveva passare ancora diverso tempo; i riformisti invece non ebbero una posizione netta, nel senso che, da un lato, non parteciparono al governo e, dall’altro, non si opposero nemmeno allo stesso. Infatti, per esempio, Turatti, importante esponente del socialismo, nel primo ‘900, influenzerà la politica del governo ma non cercava di sabotarlo.

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