Concetti Chiave
- Durante la Seconda guerra mondiale, i popoli soggetti organizzarono forme di resistenza contro i tedeschi, inizialmente passive e poi attive.
- La resistenza partigiana iniziò nei Balcani nel 1941, con i comunisti greci e jugoslavi che guidarono la lotta armata contro i nazifascisti.
- Il collaborazionismo variava da terrorismo forzato a opportunismo volontario o convinzione politica.
- Le tensioni sociali e i movimenti separatisti furono sfruttati, specialmente tra le giovani generazioni, per alimentare il razzismo.
- Tra il 1942 e il 1943, decisive vittorie alleate si verificarono in Asia e in Europa, cambiando le sorti della guerra.
Resistenza e collaborazionismo
Sin dall’inizio della Seconda guerra mondiale, i popoli assoggettati organizzarono forme più o meno coordinate di resistenza contro i tedeschi: prima una resistenza passiva, fatta di non collaborazione, diffusione di propaganda antirazzista, passaggio di informazioni agli alleati e sabotaggi; poi, una resistenza attiva, fatta di vere e proprie azioni di guerriglia popolare.
La spinta partigiana organizzata, ha caratteri diversi da paese a paese, ma inizia nella primavera del 1941 nei Balcani, dove i comunisti greci e jugoslavi avviano una lotta di resistenza armata contro i nazzifascisti.
All’altro estremo è il collaborazionismo, a volte frutto del terrorismo imposto, altre dell’opportunismo volontario, altre volte ancora per reale convinzione politica.Altrettanto astuti sono i razzisti nel far leva sulle ansie di riscatto sociali delle giovani generazioni e dei movimenti separatisti.
Svolta decisiva della guerra
Tra la metà del 1942 e i primi mesi del 1943 la guerra sperimenta una svolta decisiva su tutti i fronti. Sul fronte asiatico, nel maggio-giugno del 1942 gli USA si impongono sul Giappone nelle battaglie del mar dei Coralli e delle isole Midway.
Fra ottobre e novembre del 1942, gli alleati sbarcano in Algeria e Marocco. Sul fronte europeo, tra il novembre 1942 e il febbraio 1943 le navi alleate stroncano l’offensiva dei sottomarini tedeschi nell’Atlantico, mentre nell’eroica battaglia di Stalingrado l’esercito russo costringe le truppe dell’asse a una drammatica ritirata.