Concetti Chiave
- I partigiani sono combattenti civili non regolari, che si oppongono a un esercito ufficiale, spesso senza uniformi, attraverso guerre asimmetriche.
- La lotta partigiana ha radici storiche antiche, risalenti almeno alla terza guerra servile del I secolo a.C., con esempi letterari come Robin Hood.
- Durante la Seconda Guerra Mondiale, i partigiani hanno avuto un ruolo cruciale in Italia e Francia, opponendosi all'occupazione nazista.
- In Italia, la Resistenza è stata fondamentale contro il nazifascismo, influenzando la politica post-bellica e portando alla creazione del CLN.
- Il movimento Maquis in Francia ha visto i maquisard combattere contro l'occupazione tedesca, giocando un ruolo importante nello sbarco in Normandia.

Indice
Partigiani: l’origine del nome e i primi casi nella storia
Il partigiano è un combattente armato non regolare che combatte contro un esercito ufficiale per il proprio territorio ribellandosi ad una forza d’occupazione.
I partigiani sono combattenti civili con partecipazione volontaria, organizzati in bande e non indossano uniformi o altri segni di riconoscimento. Essi affrontano una guerra asimmetrica, ovvero si scontrano con truppe addestrate e meglio organizzate. Il nome deriva dall’espressione “di parte” indicando che era una persona schierata con una delle parti in campo.
La prima testimonianza di lotta partigiana che possiamo trovare nella storia è quella della terza guerra servile del I secolo a.C., durante la quale Spartaco e i suoi schiavi liberati affrontarono il potere di Roma. Anche se non è definito in questo modo, il gladiatore e condottiero trace rispecchia pienamente tutte le caratteristiche del partigiano, ovvero la lotta di un esercito non regolare contro un potere più grande.
Altri esempi di lotta partigiana nel corso della storia si innescano quando una forza interna intraprende un’azione di resistenza contro un potere esterno o non legittimo che si impone su un territorio, ciò porta la popolazione del luogo a schierarsi contro l’invasione e a combattere questa forza che opprime la sua libertà.
Non solo nella storia possiamo trovare questo tipo di battaglia e di ideali ma anche nella letteratura ci sono diversi personaggi fantastici che ne incarnano le caratteristiche, per esempio Robin Hood e la sua brigata possono essere tranquillamente considerati partigiani e da questo possiamo capire che la lotta partigiana è un concetto ampiamente applicabile nella storia dell’uomo.
Partigiani durante la seconda guerra mondiale: i casi in Italia e in Francia
Come abbiamo già detto questo fenomeno è avvenuto in tutta la storia dell’umanità ma è nella Seconda Guerra Mondiale che è ha avuto un grandissimo impatto e risalto. Infatti il secondo conflitto globale ha portato tantissime persone ad opporsi all’occupazione nazista perpetrata nei loro territori attraverso la lotta armata.
L’importanza della Resistenza nella lotta contro il nazifascismo in Italia
La Resistenza, chiamata anche Secondo Risorgimento, fu la forza di ribellione contro l’occupazione nazista che avvenne sul territorio italico dopo l’armistizio di Cassibile. In seguito alla resa dell’esercito italiano, i tedeschi iniziarono a considerare l’Italia non più come alleato ma semplicemente come un altro stato da controllare anche con la forza. Questo portò molti soldati dell’esercito italiano, che fino al giorno prima erano alleati del Wehrmacht (forze armate tedesche), ad essere nemici di quest’ultimo. Per salvarsi dalle rappresaglie si rifugiarono sui monti, o dove gli era possibile, e molti aderirono ai movimenti di Resistenza. Gli ideali di Resistenza erano sorti già molto prima dell’occupazione tedesca, lo spirito antifascista era presente già durante il regime di Mussolini, ma se prima dell’inizio della guerra queste frange erano poco efficaci, ora riuscirono finalmente ad emergere e colpire nel concreto le forze naziste e fasciste (che nel frattempo aveva preso forma nella Repubblica di Salò) grazie alla sempre più presente sfiducia del popolo italiano verso la Dittatura ormai disfatta. Ci furono diversi gruppi di partigiani, ognuno con diversi orientamenti politici o origini, e molti di questi gruppi aderirono al Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) mentre altri agirono in maniera indipendente. Il CLN nato a Roma il 9 settembre 1943 rappresentava l’unione dei partiti che volevano opporsi al fascismo e nazismo con lo scopo di guidare la Resistenza.
Ma la lotta partigiana in Italia non fu solo importante per i suoi risultati militari ma anche perché la sua ideologia diede vita ai punti cardine morali e politici nella costruzione del paese nel dopo guerra; diversi esponenti delle varie fazioni infatti fecero parte della vita politica del paese successivamente.
Per approfondimenti sulla Resistenza in Europa vedi anche qua
Maquis: i partigiani in Francia
Con il termine Maquis (che significa macchia) si intende quel movimento di resistenza perpetrato contro l’occupazione tedesca sul territorio francese con lo scopo di liberarlo ed i combattenti di questo movimento sono chiamati maquisard.
Con la sconfitta della Francia e l’occupazione totale delle truppe tedesche sul territorio, il popolo si ritrovò a sottostare al volere di una nazione estera. Nel giugno del 1940, dopo la resa del governo francese, il generale Charles de Gaulle attraverso la radio inglese BBC chiese al popolo francese di continuare la lotta contro i nazisti nonostante la sconfitta dell’esercito regolare. E’ anche grazie a questo comunicato che molti ex soldati, giornali clandestini o semplicemente persone comuni iniziarono una guerra territoriale (ma anche d’informazione con missioni di spionaggio e pubblicazione di giornali di contrabbando) contro le forze occupanti.
Cosi iniziò la Resistenza in Francia che andò a due velocità differenti: se al nord il richiamo alla ribellione del generale de Gaulle fece breccia nell’animo del popolo ed i maquisard ebbero un ruolo molto importante anche nella più grande operazione bellica della Seconda Guerra Mondiale, ovvero lo sbarco in Normandia, al sud si registrò una minore partecipazione. Questo fu causato probabilmente dalla diversa tipologia di occupazione della nazione poiché se i territori settentrionali erano sotto la diretta occupazione dei soldati di Hitler, quelli meridionali erano controllati dal Governo di Vichy nato dopo la caduta della Terza Repubblica francese. Questo “stato” era neutrale e aveva rapporti con entrambi le fazioni durante la guerra ma in sostanza era uno stato fantoccio controllato dalla Germania.
Per approfondimenti sulla Seconda Guerra Mondiale vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del termine "partigiano" e quali sono i primi esempi storici di lotta partigiana?
- Qual è stato il ruolo dei partigiani durante la Seconda Guerra Mondiale in Italia e Francia?
- In che modo la Resistenza ha influenzato la lotta contro il nazifascismo in Italia?
- Chi erano i Maquis e quale fu il loro contributo durante l'occupazione tedesca in Francia?
- Quali differenze esistevano nella partecipazione alla Resistenza tra il nord e il sud della Francia?
Il termine "partigiano" deriva dall'espressione "di parte" e si riferisce a combattenti armati non regolari che si oppongono a un esercito ufficiale. Un esempio storico di lotta partigiana è la terza guerra servile del I secolo a.C., guidata da Spartaco contro Roma.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, i partigiani in Italia e Francia hanno avuto un ruolo cruciale nella resistenza contro l'occupazione nazista, contribuendo significativamente alla lotta armata e alla liberazione dei territori occupati.
La Resistenza in Italia, nota anche come Secondo Risorgimento, ha rappresentato una forza di ribellione contro l'occupazione nazista, unendo vari gruppi partigiani sotto il Comitato di Liberazione Nazionale e contribuendo alla costruzione morale e politica del paese nel dopoguerra.
I Maquis erano combattenti della resistenza francese che si opponevano all'occupazione tedesca. Hanno svolto un ruolo importante, specialmente nel nord della Francia, contribuendo anche allo sbarco in Normandia.
La partecipazione alla Resistenza era più intensa nel nord della Francia, grazie all'appello del generale de Gaulle, mentre nel sud, sotto il controllo del Governo di Vichy, la partecipazione era minore a causa della diversa tipologia di occupazione.