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Concetti Chiave

  • Nel 1914 Giolitti viene sostituito da Antonio Salandra, che inizialmente mantiene la neutralità sperando di ottenere territori dall'Austria.
  • Mussolini, espulso dal partito socialista, fonda il giornale "Il Popolo d'Italia" per sostenere l'interventismo.
  • Il Patto di Londra del 1915 sancisce l'entrata dell'Italia in guerra a fianco dell'Intesa, con l'obiettivo di conquistare il Trentino.
  • Nel 1917, la Russia esce dalla guerra a causa della Rivoluzione d'Ottobre, mentre gli USA entrano a fianco dell'Intesa.
  • Il 4 Novembre 1918, l'Italia annuncia la vittoria e l'Austria firma l'armistizio, mentre in Germania nasce la Repubblica di Weimar.

Indice

  1. Il cambio di governo e l'intervento in guerra
  2. L'Italia entra in guerra e le prime battaglie
  3. La guerra di trincea e le difficoltà del 1917
  4. L'anno decisivo e la fine della guerra

Il cambio di governo e l'intervento in guerra

Nel 1914 Giolitti viene esautorato e Antonio Salandra sale al governo. Si affronta inoltre il problema sull'intervento o meno in guerra fra le due fazioni dei neutralisti (giolittiani, socialisti, cristiani) e gli interventisti (repubblicani, conservatori, nazionalisti, irredentisti trentini e sindacalisti rivoluzionari, i quali volevano sfruttare l'occasione per diffondere la rivoluzione). Fra questi ultimi si unì anche Mussolini il quale fu espulso dal partito socialista e fondò così il giornale “Il Popolo d'Italia” facendone un mezzo di propaganda interventista.

L'Italia entra in guerra e le prime battaglie

Salandra si dichiara inizialmente neutrale all'Austria sperando di ricevere le terre trentine tuttavia il patto non funziona e si accorda così con l'Inghilterra nell'Aprile del 1915 (Patto di Londra: prevedeva la conquista del trentino in caso di vittoria). Il 23 Maggio 1915 l'Italia entra così in guerra a fianco dell'Intesa dichiarando guerra all'Austria, raggiungendo anche Gorizia. La Bulgaria entra in guerra a fianco dell'Alleanza e l'anno successivo anche la Romania contro l'Austria.

La guerra di trincea e le difficoltà del 1917

Nel 1916 l'Austria sferra un attacco contro l'esercito italiano (“Spedizione punitiva”). L'Italia riesce tuttavia a resistere e la guerra diviene di trincea. I tedeschi nel frattempo sferrano continui attacchi alla fortezza francese di Verdun e gli scontri terminano a Dicembre. Sul fronte orientale i russi riuscirono a concludere un importante vittoria non riuscendo però a sfruttare la situazione favorevole in quanto seriamente provati (1917 = anno della stanchezza poiché l'uso delle nuove “tecnologie belliche” come gas tossici, lanciafiamme, bombe a mano decimarono numerosi eserciti. Furono sempre più frequenti i fenomeni di diserzione e ammutinamento proprio a causa dell'insostenibilità della guerra da parte dei soldati). Nel 1917 muore Francesco Giuseppe lasciando il trono austriaco a Carlo I e comincia a farsi strada la via della pace. La Russia in questo stesso anno esce dai conflitti (per colpa della “Rivoluzione d'Ottobre”) ma entrano a fianco dell'Intesa gli USA, in quanto aveva rapporti di amicizia con l'Inghilterra e voleva “vendicare” l'affondamento della Lusitania. Si erano inoltre accorti che la Germania rappresentava un forte pericolo e volevano cercare di limitarne la pericolosità. Nel 1917 inoltre l'Italia viene sconfitta a Caporetto tuttavia riporta una vittoria importante sul Piave (i tedeschi erano arrivati fino al Tagliamento costringendo gli italiani alla ritirata tuttavia si riuscì a resistere sul Piave, impedendo di dilagare nella pianura).

L'anno decisivo e la fine della guerra

Il 1918 rappresenta l'anno decisivo. Gli austriaci in Giugno sferrano un altro attacco nei pressi del Piave venendo però sconfitti. I tedeschi ritentano la conquista di Parigi venendo nuovamente fermati nei pressi della Marna e questa volta, aiutati dagli americani, passano al contrattacco costringendo i tedeschi a ritirarsi anche dal Belgio (zona neutrale occupata a inizio guerra dai tedeschi). Il 29 Settembre '18 la Bulgaria di arrende. L'Austria viene così sconfitta e mentre firma a Padova l'armistizio, venivano conquistate Trento e Trieste. Il 4 Novembre 1918 il generale Armando Diaz annunciò la vittoria. La Germania intanto, con la fine della guerra, conclude l'Impero. Il re non vuole abdicare ma il popolo si ribella costringendolo a fuggire. Si proclama così la repubblica di Weimer e il nuovo governo di Friedrich Ebert il quale firmò l'armistizio l'11 di Novembre.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le fazioni principali in Italia riguardo all'intervento nella Prima Guerra Mondiale?
  2. Le fazioni principali erano i neutralisti, tra cui giolittiani, socialisti e cristiani, e gli interventisti, tra cui repubblicani, conservatori, nazionalisti, irredentisti trentini e sindacalisti rivoluzionari.

  3. Quale fu il ruolo di Mussolini durante il dibattito sull'intervento in guerra?
  4. Mussolini si unì agli interventisti, fu espulso dal partito socialista e fondò il giornale “Il Popolo d'Italia” come mezzo di propaganda interventista.

  5. Cosa prevedeva il Patto di Londra firmato dall'Italia nel 1915?
  6. Il Patto di Londra prevedeva la conquista del Trentino in caso di vittoria dell'Intesa.

  7. Quali furono le conseguenze della sconfitta italiana a Caporetto nel 1917?
  8. Dopo la sconfitta a Caporetto, l'Italia riuscì a riportare una vittoria importante sul Piave, impedendo ai tedeschi di dilagare nella pianura.

  9. Come si concluse la Prima Guerra Mondiale per l'Italia e la Germania?
  10. L'Italia annunciò la vittoria il 4 Novembre 1918, mentre la Germania concluse l'Impero e proclamò la repubblica di Weimer, firmando l'armistizio l'11 Novembre.

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