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Concetti Chiave

  • Nel 1848 scoppiarono rivoluzioni in tutta Europa, iniziando da Palermo, che cercò l'autonomia dal regno di Napoli.
  • In Francia, la seconda repubblica fu proclamata dopo la cacciata del re, con Luigi Bonaparte eletto presidente, che poi divenne Napoleone III.
  • Le rivoluzioni europee portarono a concessioni costituzionali in diversi stati, ma furono seguite da repressioni e ritorni reazionari.
  • In Italia, la ribellione culminò con la prima guerra d'indipendenza, iniziata da Carlo Alberto contro l'Austria, ma conclusa con la sconfitta di Novara.
  • Le rivoluzioni del 1848 evidenziarono il conflitto tra borghesia e proletariato, influenzando le teorie di Marx ed Engels nel "Manifesto del partito comunista".

Indice

  1. Rivoluzione europea del 1848
  2. Rivoluzioni in Francia e Austria
  3. Insurrezioni in Italia
  4. Sconfitta delle rivoluzioni

Rivoluzione europea del 1848

Nel 1848 il fuoco che covava sotto la cenere esplode in una impressionante rivoluzione europea. In gennaio insorge Palermo, che rivendica l'autonomia dal regno di Napoli. Il re Ferdinando II di Borbone concede una costituzione che riconosce alla Sicilia maggiore autonomia, ma i patrioti liberali la respingono, formano un governo provvisorio e adottano la costituzione stilata dal parlamento siciliano durante l'occupazione napoleonica.

In febbraio si solleva Parigi. Dopo due giorni di scontri, i rivoluzionari cacciano il re e proclamano la seconda repubblica. In aprile si tengono le prime elezioni a suffragio universale maschile, che premiano i liberali; in giugno insorgono gli operai che però vengono repressi senza pietà.

Rivoluzioni in Francia e Austria

La nuova costituzione prevede un presidente eletto dal popolo e viene scelto Luigi Bonaparte, nipote di Napoleone I, che nel 1851 compie un colpo di stato e diventa imperatore col nome di Napoleone III. La rivoluzione dilaga in tutta Europa. A Vienna, l'imperatore Ferdinando I respinge la richiesta di una Costituzione. Di fronte all'ira del popolo è costretto a fuggire a Innsbruck. Poco dopo insorgono Budapest e Praga, ma Ferdinando I, che ha mantenuto il controllo dell'esercito, dà inizio alla repressione dei vari tumulti. Intanto, a Berlino, il re Federico Guglielmo IV è costretto a promettere una nuova costituzione, mentre il resto della Germania, ancora divisa in molti piccoli stati, costituisce un'assemblea nazionale che verrà sciolta con la forza nel 1849.

Insurrezioni in Italia

In Italia Pio IX, il granduca Leopoldo e Carlo Alberto, spinti dalla paura, concedono gli statuti, il più importante dei quali è lo statuto Albertino che trasforma il regno di Sardegna in una monarchia costituzionale. Venezia, intanto, insorge contro gli austriaci e proclama la repubblica. Subito dopo è la volta di Milano che, durante le cinque giornate, riesce a scacciare l'esercito di Radetzky, e poi di Modena e Parma, che costringono alla fuga i rispettivi duchi. Spinto dai successi di Venezia e Milano, Carlo Alberto decide di attaccare l'Austria dando così inizia alla prima guerra d'indipendenza. Si diffonde la convinzione che i Savoia abbiano dato inizio al risorgimento, ma in realtà Carlo Alberto ha in mente solo una guerra dinastica e inoltre si dimostra un pessimo comandante. Dopo aver vinto a Goito, permette all'esercito austriaco di riorganizzarsi e di infliggergli la sconfitta di Novara, in seguito alla quale abdica in favore del figlio Vittorio Emanuele II, che nel marzo 1849 firma l'armistizio di Vignale. Brescia però non vuole arrendersi e continua a combattere contro gli austriaci per ben dieci giorni guadagnandosi il nome di "Leonessa d'Italia".

Sconfitta delle rivoluzioni

Intanto i democratici proclamano la repubblica toscana, che ha vita brevissima, e la repubblica romana. Il papa invoca l'aiuto delle truppe francesi, che si trovano a fronteggiare un vero e proprio esercito formato da volontari italiani e guidato da Garibaldi e Pisacane. Purtroppo però la loro resistenza è inutile. Le rivoluzioni del 1848 si concludono con una sconfitta generale. A Vienna Ferdinando I abdica in favore del nipote Francesco Giuseppe: il nuovo sovrano seda le ultime rivolte e concede una costituzione che però non limita i poteri della monarchia nè concede autonomia ai popoli dell'Impero. Nel regno delle due Sicilie Ferdinando di Borbone riafferma il proprio dominio incontrastato; in Toscana rientra Leopoldo II; infine cedono l'Ungheria e Venezia, e ha inizio una durissima repressione. L'unica eccezione è il regno di Sardegna, dove Vittorio Emanuele II mantiene in vigore lo statuto e induce le elezioni per formare il parlamento. I veri vincitori del '48 non sono i governi reazionari, bensì i borghesi, che elaborano la teoria "classi lavoratrici, classi pericolose". Comincia così da un lato l'età del trionfo della borghesia, dall'altro l'epoca delle lotte operaie. Ora i nemici storici non sono più borghesi e aristocratici, ma borghesi e proletari, e questa nuova realtà viene messa in luce da Marx ed Engels nel "Manifesto del partito comunista" pubblicato proprio nel 1848.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause principali della Prima Guerra d'indipendenza italiana?
  2. La Prima Guerra d'indipendenza italiana fu innescata dai successi rivoluzionari di Venezia e Milano contro gli austriaci, che spinsero Carlo Alberto a dichiarare guerra all'Austria, sebbene avesse in mente una guerra dinastica.

  3. Quali furono le conseguenze delle rivoluzioni del 1848 in Europa?
  4. Le rivoluzioni del 1848 si conclusero con una sconfitta generale per i movimenti rivoluzionari, con la riaffermazione del potere dei governi reazionari, tranne nel regno di Sardegna dove lo statuto Albertino rimase in vigore.

  5. Come reagirono i diversi stati italiani alle rivoluzioni del 1848?
  6. Diversi stati italiani, come Venezia e Milano, insorsero contro il dominio austriaco, mentre altri come il regno di Sardegna adottarono statuti costituzionali. Tuttavia, molte di queste rivolte furono represse.

  7. Quale fu il ruolo di Luigi Bonaparte durante le rivoluzioni del 1848?
  8. Luigi Bonaparte fu eletto presidente della nuova repubblica francese, ma nel 1851 compì un colpo di stato e si proclamò imperatore con il nome di Napoleone III.

  9. Quali furono le implicazioni sociali delle rivoluzioni del 1848?
  10. Le rivoluzioni del 1848 segnarono l'inizio del trionfo della borghesia e delle lotte operaie, con una nuova divisione tra borghesi e proletari, come evidenziato da Marx ed Engels nel "Manifesto del partito comunista".

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