Concetti Chiave
- La politica di non allineamento durante la Guerra Fredda mirava a mantenere una neutralità tra i blocchi occidentali e comunisti, coinvolgendo numerosi paesi del Terzo Mondo.
- La Conferenza di Belgrado del 1961 ha segnato l'inizio ufficiale del movimento dei paesi non allineati, con criteri di adesione come il sostegno ai movimenti di liberazione nazionale e il rifiuto di basi militari straniere.
- Conferenze successive, come quella del Cairo nel 1964 e di Lusaka nel 1970, hanno visto l'ingresso di nuovi stati e movimenti di liberazione, con un'evoluzione verso posizioni più radicali.
- La Conferenza di Algeri del 1973 ha evidenziato la divisione tra paesi ricchi e poveri, sottolineando la necessità di consolidare l'indipendenza culturale ed economica dei paesi in via di sviluppo.
- Dopo la disgregazione dell'URSS, il Vertice di Giacarta del 1992 ha segnato un tentativo di ridefinire il ruolo del Movimento dei Paesi Non Allineati in un nuovo contesto mondiale.
Indice
Politica di neutralità
Con questo termine, indichiamo una politica di neutralità nei confronti dei due blocchi antagonisti, occidentale o comunista, osservata durante la guerra fredda da alcuni Stati del Terzo Mondo. (Sinonimo: non-impegno.) Si parla anche di paesi non allineati che sono soliti riunirsi regolarmente per affrontare determinati problemi politici ed economici e dar seguito a nuove richieste di ingresso.
Conferenze e criteri di ammissione
La prima Conferenza dei paesi non allineati si tenne a Belgrado nel settembre 1961. Vi partecipano 25 paesi. Per i suoi promotori, Tito, Nehru, Nasser, il non allineamento avrebbe consentito di rimuovere i paesi del Terzo Mondo dal confronto dei due blocchi (USA e URSS)
Cinque sono i criteri per l'ammissione al gruppo:
– sostenere i movimenti di liberazione nazionale;
– non appartenere ad alcuna alleanza militare;
– non stipulare alcuna alleanza bilaterale con qualsiasi altra potenza;
– rifiutare l'istituzione di basi militari straniere sul territorio (un'eccezione è fatta per Cipro, che ospita una base britannica).
La seconda conferenza, quella del Cairo, è stata segnata dall'ingresso in massa di nuovi Stati africani indipendenti, altri rappresentati da movimenti di liberazione. I criteri di ammissione sono stati quindi applicati in modo flessibile. Altrimenti, infatti, la maggior parte dei paesi dell'Africa nera – vincolati da accordi con la Gran Bretagna o la Francia – o alcuni stati che ospitano basi americane, verrebbero rifiutati. Vi parteciparono quarantasei paesi; altri dieci hanno inviato osservatori.
Espansione e radicalizzazione
54 partecipanti, 9 paesi osservatori e molti movimenti di liberazione invitati parteciparono alla Conferenza di Lusaka nel settembre 1970. Il movimento divenne più radicale, tanto che i ministri degli esteri riuniti a Georgetown nel 1972 poterono dargli strutture come il Comitato permanente – con sede a New York – che distribuiva i diversi settori d'azione tra i paesi coordinatori.
Conferenza di Algeri e nuove divisioni
La Conferenza di Algeri è stata caratterizzata dall'ingresso di un gran numero di paesi latinoamericani. In totale hanno partecipato centocinque delegazioni. La controversia sulle relazioni un tempo privilegiate tra Mosca e il Terzo Mondo domina questa conferenza e crea una divisione. La maggior parte dei partecipanti, senza negare la divisione tra paesi socialisti e capitalisti, ritiene che i due campi opposti nel mondo siano ora quello dei paesi poveri e quello dei paesi ricchi, compresa l'URSS. Il vero criterio di ammissione al movimento, quello di appartenere al mondo sottosviluppato, riflette questo nuovo stato d'animo.
Allo stesso tempo, la Conferenza di Algeri ha affermato una duplice volontà: il consolidamento dell'acquisizione dell'indipendenza nazionale, ma, soprattutto, il consolidamento dell'indipendenza culturale e dell'indipendenza economica.
Conferenze successive e nuovi temi
Le conferenze di Colombo (1976) e dell'Avana (1979) hanno approfondito i temi della precedente conferenza, sottolineando la necessità di un nuovo ordine internazionale, economico e culturale.
La conferenza di Nuova Delhi si concentra sulla Cambogia, la guerra in Iraq e in Iran, l'Afghanistan, il Ciad e il dialogo Nord-Sud.
Al centro delle discussioni della Conferenza di Harare vi sono i problemi del disarmo, del debito e del conflitto del Golfo.
La conferenza di Belgrado (settembre 1989) esamina essenzialmente i problemi economici e in particolare gli equilibri Nord-Sud.
Riorientamento post-Guerra Fredda
L'orientamento più moderato e pragmatico del movimento, già evidente al vertice di Belgrado, è stato confermato al decimo vertice di Giacarta nel settembre 1992). Superando una grave crisi di identità, dopo la disgregazione dell'URSS e la fine di un ordine mondiale bipolare sottoposto alla Guerra Fredda, il Movimento dei Paesi Non Allineati (scosso anche dalla crisi jugoslava) sta cercando di ridefinire il suo ruolo e i suoi obiettivi.
Al suo undicesimo vertice, il Movimento dei Paesi non Allineati ha riunito 113 Stati.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del termine "non allineamento" nel contesto della Guerra Fredda?
- Quali furono i criteri di ammissione per i paesi al Movimento dei Paesi Non Allineati?
- Quali furono le principali tematiche affrontate durante la Conferenza di Algeri del 1973?
- Come si è evoluto il Movimento dei Paesi Non Allineati dopo la fine della Guerra Fredda?
- Quanti Stati hanno partecipato all'undicesimo vertice del Movimento dei Paesi Non Allineati a Cartagena nel 1995?
Il termine "non allineamento" si riferisce a una politica di neutralità adottata da alcuni Stati del Terzo Mondo durante la Guerra Fredda, evitando di schierarsi con i blocchi occidentale o comunista.
I criteri includevano il sostegno ai movimenti di liberazione nazionale, non appartenere ad alleanze militari, non stipulare alleanze bilaterali con altre potenze, e rifiutare basi militari straniere sul proprio territorio.
La Conferenza di Algeri si concentrò sulla divisione tra paesi ricchi e poveri, il consolidamento dell'indipendenza nazionale, culturale ed economica, e la controversia sulle relazioni tra Mosca e il Terzo Mondo.
Dopo la disgregazione dell'URSS e la fine dell'ordine mondiale bipolare, il movimento ha cercato di ridefinire il suo ruolo e i suoi obiettivi, come evidenziato al vertice di Giacarta nel 1992.
Al vertice di Cartagena nel 1995 hanno partecipato 113 Stati.