Concetti Chiave
- Durante la seconda metà del XIX secolo, l'Inghilterra visse un periodo di pace, con la guerra di Crimea come ultimo conflitto internazionale significativo.
- Le riforme sociali e politiche furono promosse da figure come Palmerston, Gladstone e Disraeli, trasformando l'Inghilterra verso una vera democrazia.
- Nei domini d'oltremare, specialmente in India, l'Inghilterra promosse l'istruzione, l'autogoverno e lo sviluppo infrastrutturale.
- L'espansione della Germania sotto Bismark sorprese gli inglesi, sebbene inizialmente non fosse vista come una minaccia diretta.
- L'Inghilterra assistette con interesse ai cambiamenti in Europa, come l'unità italiana e le imprese di Garibaldi, mentre si avviava verso il suo apice di potenza globale.
Indice
Pace e progresso in Inghilterra
L'Inghilterra presenta, per tutta la seconda metà del XIX secolo, un panorama di pace. La guerra di Crimea fu l'ultima che vide la Gran Bretagna in campo a fianco di altre nazioni. La campagna servì solamente a dimostrare l'antichità dell'armamento e la necessità di adeguare ai principi moderni i servizi sanitari dell'esercito. Il principe Alberto di Sassonia, consorte della regina Vittoria (un re senza corona vissuto nell'ombra), organizzava la prima esposizione industriale del mondo.
Espansione e istruzione in India
I domini inglesi d'oltremare andavano lentamente estendendosi e consolidandosi. Nei confronti di una di queste, l'India, l'Inghilterra si sentì in dovere di estendere ai nativi tutte le possibilità d'istruzione e di autogoverno che erano accessibili agli inglesi. Questi fecero costruire scuole, ferrovie, la rete telegrafica e postale, la sorveglianza sulle strade e l'abolizione di riti feroci. Nel 1857 gli inglesi dovettero affrontare l'ammutinamento dei "sepoy", le truppe indigene della Compagnia delle Indie. La ribellione fu domata in pochi mesi, nonostante avesse sollevato mezzo paese contro gli invasori europei. La Gran Bretagna assisté ai progressi dell'unità italiana; uno scoppio di ammirazione salutò l'impresa dei mille di Garibaldi, e volontari inglesi scesero in Sicilia a dar man forte al condottiero nizzardo. L'espansione della Germania di Bismark colse gli inglesi impreparati: i tedeschi erano considerati soldati mediocri, e non si pensava che potessero essere un pericolo. La regina Vittoria, di origine tedesca, simpatizzava apertamente per loro. La disfatta dell'Austria e poi della Francia fecero cambiare idea un po' a tutti, ma non destarono allarmi circa una futura politica espansionistica della Germania, sia militare che commerciale, ai danni dell'Inghilterra.
Riforme e democrazia in Inghilterra
Intanto l'Inghilterra veniva attuando, per opera di uomini come Palmerston, Gladstone e poi Disraeli, le riforme che dovevano trasformare lo stato in una vera democrazia. Il diritto di voto, per opera di Bright e di Gladstone, veniva esteso agli operai; giornali e libri, attraverso una regolamentazione del prezzo della carta, venivano messi a disposizione di chiunque. L'istruzione, legata ad assurdi schemi medioevali, veniva sveltita sul modello tedesco. E infine, Gladstone poneva mano a risolvere quel groviglio di problemi politici, religiosi e sociali che era la questione irlandese. Ma ormai, conclusa la guerra franco-prussiana, tutta l'Europa si apprestava a godere di un periodo di pace, e l'Inghilterra a toccare il culmine della sua potenza.
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze della guerra di Crimea per l'Inghilterra?
- Come si espanse l'influenza britannica in India durante il XIX secolo?
- Quali riforme furono attuate in Inghilterra per trasformarla in una democrazia?
La guerra di Crimea dimostrò l'antichità dell'armamento britannico e la necessità di modernizzare i servizi sanitari dell'esercito.
L'Inghilterra estese ai nativi indiani possibilità di istruzione e autogoverno, costruendo scuole, ferrovie, e abolendo riti feroci.
Riforme come l'estensione del diritto di voto agli operai e la regolamentazione del prezzo della carta per rendere giornali e libri accessibili a tutti furono attuate per democratizzare lo stato.