Concetti Chiave
- Il Patto Gentiloni era un accordo segreto tra Giolitti e i cattolici per sostenere i deputati liberali, abbandonando le politiche anticlericali.
- Il patto non portò i risultati sperati, con un aumento dei deputati socialisti e una dipendenza dai voti cattolici per i liberali.
- Giolitti governò con un metodo simile al trasformismo, conciliando forze opposte, ma questo sistema divenne insostenibile con i cambiamenti sociali e politici.
- Giolitti fu criticato per metodi elettorali spregiudicati, tra cui corruzione e intimidazione, specialmente nel sud Italia, denunciati da Gaetano Salvemini.
- Malgrado le critiche, il governo di Giolitti portò stabilità, modernizzazione e l'integrazione di alcune proposte socialiste nel programma politico.
Il patto Gentiloni
Per rafforzare lo schieramento liberale a lui favorevole, alla vigilia delle elezioni Giolitti stipulò un accordo segreto con il conte marchigiano Vincenzo Ottorino Gentiloni. In base all'accordo, noto appunto come "patto Gentiloni", i cattolici si impegnavano a sostenere l'elezione dei deputati liberali; in cambio i liberali si impegnavano ad abbandonare le politiche anticlericali.
Il Patto gentiloni non dette i risultati che Giolitti sperava: il numero dei deputati socialisti crebbe considerevolmente, mentre una grande quantità di deputati liberali risultò eletta grazie ai voti cattolici: perciò il Primo ministro non poté consolidare una maggioranza in grado di sostenere la sua situazione politica.Il metodo di governo di Giolitti
Per un decennio Giolitti era riuscito a dominare la scena politica, destreggiandosi fra gli opposti partiti. Di fatto, il suo meodo di governo non era stato molto dissimile dal tanto criticato trasformismo di Depretis: si basava cioè sul sistema di tenere insieme ministri e deputati di varie provenienze politiche e di cercare una conciliazione tra forze e interessi diversi e opposti, industriali e operai, agrari e braccianti, liberali e socialisti.
Critiche e accuse a Giolitti
Di fronte alle recenti trasformazioni sociali e politiche questo sistema sembrava non essere più praticabile. Del resto Giolitti si era attirato aspre critiche per i suoi metodi che potevano apparire troppo spregiudicati. Inoltre durante le lezioni non esitò a ricorrere anche alla corruzione e all'intimidazione. Tali metodi elettorali, aggravati dall'uso del clientelismo e del centralismo burocratico, furono particolarmente diffusi nel mezzogiorno e vennero denunciati con decisione dallo storico socialista e meridionalista Gaetano Salvemini. Malgrado queste accuse, è ormai però ampiamente riconosciuto che la lunga stabilità di governo consentì a Giolitti di conseguire importanti risultati, fra i quali quello di avviare la modernizzazione del paese, di accogliere alcuni punti del programma dei socialisti e di frenare l'irruenza della loro all'estrema.
Domande da interrogazione
- Qual era l'obiettivo del patto Gentiloni stipulato da Giolitti?
- In cosa consisteva il metodo di governo di Giolitti?
- Quali critiche furono mosse a Giolitti riguardo ai suoi metodi elettorali?
L'obiettivo del patto Gentiloni era rafforzare lo schieramento liberale a favore di Giolitti, ottenendo il sostegno dei cattolici in cambio dell'abbandono delle politiche anticlericali.
Il metodo di governo di Giolitti consisteva nel tenere insieme ministri e deputati di varie provenienze politiche, cercando una conciliazione tra forze e interessi diversi e opposti, simile al trasformismo di Depretis.
Giolitti fu criticato per l'uso di metodi elettorali spregiudicati, come la corruzione e l'intimidazione, aggravati dal clientelismo e dal centralismo burocratico, specialmente nel mezzogiorno, denunciati dallo storico Gaetano Salvemini.