Concetti Chiave
- I partiti italiani dal '43 condividevano l'antifascismo e il desiderio di un ordinamento democratico.
- Il Partito Comunista Italiano, sotto Togliatti, cercava di ampliare il consenso nonostante l'adesione al bolscevismo.
- Il Partito Socialista era diviso tra autonomisti e fusionisti riguardo l'alleanza con il PCI.
- La Democrazia Cristiana, guidata da De Gasperi, era sostenuta dalla Chiesa e aperta a riforme democratiche.
- Il Partito Repubblicano sosteneva l'antimonarchia e l'autonomia regionale, mentre il Partito Liberale era favorevole alla monarchia.
Indice
- L'antifascismo e l'ordinamento democratico
- Il prestigio del Partito comunista
- Le divisioni interne del Partito socialista
- La Democrazia cristiana e il suo consenso
- Il Partito d'azione e la sinistra intellettuale
- Il Partito repubblicano e l'autonomia regionale
- Il Partito liberale e la monarchia
- Il Partito monarchico e il suo declino
- Il Movimento sociale italiano e le sue origini
L'antifascismo e l'ordinamento democratico
I partiti presenti dal ’43 sulla scena politica italiana, pur differenziandosi per ideologie e obiettivi, avevano in comune l’antifascismo e la volontà di dare all’Italia un ordinamento democratico.
Il prestigio del Partito comunista
Partico comunista (Pci): ottenuto grande prestigio per il contributo dato alla Resistenza, era stato trasformato dal suo nuovo leader Togliatti.
Egli mirava all’ascesa del proletariato al potere attraverso la conquista della maggioranza nell’ambito delle nuove istituzioni democratiche e tendeva ad un ampliamento dei consensi del partito. Tuttavia la sua contraddittorietà risiedeva nella contemporanea adesione all’ideologia bolscevica.Le divisioni interne del Partito socialista
Partito socialista (Psiup): guidato da Nenni, animato da una forte volontà di rinnovamento civile, era travagliato da una lotta interna tra autonomisti (contrari all’alleanza col Pci) e fusionisti (favorevoli all’alleanza col Pci).
La Democrazia cristiana e il suo consenso
Democrazia cristiana (Dc): guidata da De Gasperi, formazione democratica e interclassista, aperta alle azioni riformistiche e contro le lotte di classe, godeva di larghi consensi ed era in più appoggiata dalla Chiesa.
Il Partito d'azione e la sinistra intellettuale
Partito d’azione (Pda): erede del movimento di Giustizia e libertà, era una formazione composita (elementi socialisti, radicali e liberal-democratici). Godeva dell’appoggio della sinistra intellettuale ma non delle masse.
Il Partito repubblicano e l'autonomia regionale
Partito repubblicano (Pri): difendeva la posizione antimonarchica (questione istituzionale) e sosteneva l’autonomia regionale.
Il Partito liberale e la monarchia
Partito liberale (Pli): orientato verso il sostegno alla monarchia, proponeva un ritorno, ormai anacronistico, allo Stato liberale dell’Italia prefascista.
Il Partito monarchico e il suo declino
Partito monarchico: particolarmente forte nell’Italia meridionale, ebbe vita travagliata e breve.
Il Movimento sociale italiano e le sue origini
Movimento sociale italiano (Msi): fondato da ex fascisti, nel 1972 avrebbe assorbito il Partito monarchico.
Domande da interrogazione
- Qual era l'obiettivo comune dei partiti politici italiani dopo il 1943?
- Quali erano le principali divisioni interne del Partito socialista?
- Qual era la posizione del Partito repubblicano riguardo alla monarchia e all'autonomia regionale?
I partiti politici italiani, pur con ideologie diverse, condividevano l'antifascismo e la volontà di instaurare un ordinamento democratico in Italia.
Il Partito socialista era diviso tra autonomisti, contrari all'alleanza con il Partito comunista, e fusionisti, favorevoli a tale alleanza.
Il Partito repubblicano sosteneva una posizione antimonarchica e promuoveva l'autonomia regionale.