Concetti Chiave
- Il tema dell'indipendenza e unità d'Italia emerse durante il "triennio rivoluzionario" di fine Settecento, ma subì una fase di appannamento sotto Napoleone e la Restaurazione.
- Napoleone semplificò la geografia politica italiana, influenzando indirettamente il processo di unificazione nonostante il suo dominio non promuovesse l'unità nazionale.
- I moti insurrezionali del 1820-21 e del 1830-31 miravano principalmente a riforme costituzionali, con vaghi progetti di indipendenza e unità in alcune regioni.
- Dopo i fallimenti del 1830-31, gli esuli all'estero contribuirono a un importante progresso politico, con l'idea di collegare l'indipendenza all'unificazione nazionale.
- Fu abbandonato il modello della cospirazione segreta in favore di programmi politici chiari, capaci di ottenere il consenso dell'opinione pubblica, animando il processo risorgimentale.
Il tema dell'indipendenza italiana
Dopo essersi affacciato una prima volta durante il "triennio rivoluzionario" di fine Settecento, il tema dell'indipendenza e unità d'Italia conobbe, dopo il fallimento delle repubbliche giacobine (si tratta delle repubbliche Cisalpina, Ligure, Romana e Napoletana, sorte con l'arrivo delle armate francesi nel 1796), una lunga fase di appannamento: prima, perché esso non figurava affatto nel programma politico di Napoleone, che dominò la penisola dal 1800 al 1814 istituendovi regni (non repubbliche) dipendenti dalla Francia, anche se la semplificazione della geografia politica italiana e l'uniformazione giuridico-amministrativa introdotte dall'imperatore francese esercitarono indirettamente un'influenza sulla maturazione del processo unitario; poi, caduto Napoleone, perché le chiusure politiche della Restaurazione e la debolezza delle società clandestine impedirono il formarsi di un programma politico condiviso a livello nazionale.
I
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'impatto di Napoleone sul processo di unificazione italiana?
- Quali furono gli obiettivi principali dei moti insurrezionali del 1820-21 e del 1830-31?
- Come è cambiato l'approccio politico dopo i fallimenti dei moti del 1830-31?
Napoleone non aveva l'indipendenza e l'unità d'Italia nel suo programma politico, ma la sua semplificazione della geografia politica italiana e l'uniformazione giuridico-amministrativa hanno indirettamente influenzato la maturazione del processo unitario.
I moti insurrezionali miravano principalmente a riforme costituzionali, con vaghi progetti di indipendenza e unità in alcune regioni come Piemonte e Lombardia.
Dopo i fallimenti, si è sviluppata l'idea di collegare l'indipendenza all'unificazione nazionale, abbandonando la cospirazione segreta a favore di programmi politici chiari e di ampio respiro, capaci di ottenere il consenso pubblico.