Concetti Chiave
- Lo Statuto Albertino, ispirato ai modelli francese e belga, prevedeva un Senato vitalizio e una Camera eletta con suffragio censitario.
- Il sovrano aveva ampi poteri, con ministri responsabili solo verso il re, garantendo libertà di associazione e stampa.
- Divenne la Costituzione del Regno d’Italia nel 1861, con il cattolicesimo come religione di Stato, pur tollerando altre fedi.
- La Prima guerra d'indipendenza vide il Piemonte entrare a Milano nel marzo 1848, ma il ritardo permise una riorganizzazione austriaca.
- Le tensioni interne portarono alla svolta reazionaria nel Regno di Napoli e all'opposizione democratica in Piemonte contro i moderati.
Indice
Lo statuto albertino
In Piemonte Carlo Alberto concede lo Statuto Albertino:
- Modellato su quello francese del 1830 e su quello belga del 1831;
- Senato vitalizio di nomina regia;
- Camera dei deputati eletta con suffragio censitario;
- Ampia sfera d’azione al sovrano;
- I ministri responsabili davanti al re e non al parlamento;
- Ampie libertà di associazione e stampa;
- Cattolicesimo sola religione dello Stato (art. 1) MA tolleranza religiosa verso valdesi ed ebrei;
- Divenne la Costituzione del Regno d’Italia dal 1861 sino alla caduta della monarchia sabauda;
Insurrezione a Milano
- A Milano guarnigione austrica comandata dal vecchio maresciallo Radetzky;
- Crescendo di iniziative spontanee nate dai ceti popolari;
- Consiglio di guerra formato dai democratici guidati da Carlo Cattaneo;
- Tentativi di conciliazione da parte di Gabrio Casati;
- 22 marzo conquista di Porta Tosa da parte degli insorti e apertura di un collegamento con il resto della Lombardia;
- Vittoria dei milanesi e evacuazione degli austriaci.
Estensione dell'insurrezione
L’insurrezione si estende anche ad altre città lombarde, a Venezia e nella terraferma veneta. In Piemonte titubanza di Carlo Alberto:
- Scarsa preparazione militare;
- Sfavore di Francia e Gran Bretagna;
- Timore di un esito repubblicano nel Lombardo-Veneto.
Prima guerra d'indipendenza
Interessante a questo proposito è considerare la prima guerra d'indipendenza:
- 25 marzo 1848: l’esercito piemontese guidato da Carlo Alberto passa il Ticino;
- 26 marzo 1848: entrata a Milano e il 12 maggio Gabrio Casati annuncia il plebiscito per la fusione della Lombardia con gli stati sardi;
- 31 marzo 1848: inseguimento di Radetzky e delle forze austriache;
- Ritardo piemontese permette agli austriaci di ritirarsi nel Quadrilatero (Peschiera, Verona, Legnago, Mantova) e riorganizzarsi – azione ritardata che porterà alla disfatta piemontese/italiana.
Conclusione della guerra
In conclusione, la Prima guerra d’Indipendenza crea una lacerazione del fronte nazionale:
- Disimpegno di Pio IX dalla causa nazionale (cade il mito neoguelfo);
- Svolta reazionaria nel Regno di Napoli: ristabilita l’autorità nel Mezzogiorno continentale, repressione delle province, sospensione della Camera (marzo 1849) e riconquista della Sicilia (maggio 1849).
Ritorno di Mazzini
In ritorno di Mazzini:
- Unità nazionale;
- Costituente eletta dal popolo e nel 13 maggio a Milano fonda “L’Italia del Popolo”;
Si rafforza il movimento democratico nelle grandi città.
Opposizione in Piemonte
In Piemonte opposizione democratico-costituzionale nei confronti dei moderati:
- Governo Gioberti (centro-sinistra) e nuove elezioni (vince la sinistra costituzionale): tentativo fallito di. Una Costituente federale;
- Dimissione di Gioberti contrario a una nuova guerra contro l’Austria voluta dalla sua maggioranza;
- Carlo Alberto riprende la guerra contro l’Austria il 20 marzo 1849;
- 6 agosto 1848: trattato di Milano fra Austria e Piemonte con la rinuncia piemontese a ogni pretesa sulla Lombardia e versamento riparazioni di guerra.
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche principali dello Statuto Albertino concesso da Carlo Alberto?
- Quali furono le conseguenze della Prima guerra d'indipendenza per il fronte nazionale italiano?
- Come reagì il Piemonte durante l'insurrezione nelle città lombarde e venete?
- Quali furono le azioni intraprese da Carlo Alberto e il governo piemontese durante la Prima guerra d'indipendenza?
Lo Statuto Albertino, modellato su quelli francese e belga, prevedeva un senato vitalizio di nomina regia, una camera dei deputati eletta con suffragio censitario, ampie libertà di associazione e stampa, e il cattolicesimo come sola religione dello Stato con tolleranza verso valdesi ed ebrei.
La Prima guerra d'indipendenza portò a una lacerazione del fronte nazionale, con il disimpegno di Pio IX dalla causa nazionale, una svolta reazionaria nel Regno di Napoli, e il rafforzamento del movimento democratico nelle grandi città.
In Piemonte ci fu titubanza da parte di Carlo Alberto a causa della scarsa preparazione militare, del timore di un esito repubblicano nel Lombardo-Veneto, e dello sfavore di Francia e Gran Bretagna.
Carlo Alberto guidò l'esercito piemontese oltre il Ticino il 25 marzo 1848, entrò a Milano il 26 marzo, e tentò di inseguire le forze austriache, ma il ritardo permise agli austriaci di riorganizzarsi nel Quadrilatero, portando alla disfatta piemontese.