Concetti Chiave
- L'unificazione tedesca fu guidata da Otto von Bismark, sostenuto dalla monarchia, l'esercito e la classe degli Junker, i grandi proprietari terrieri prussiani.
- Bismark, nominato cancelliere nel 1862, era un conservatore convinto che l'unità dello stato fosse più importante delle libertà individuali, e non credeva nel metodo parlamentare.
- Bismark attuò una riforma militare e avviò campagne militari per espandere la Prussia, sottraendo territori a Danimarca e Austria, e creando la Confederazione della Germania del Nord.
- La guerra contro la Francia di Napoleone III fu provocata da Bismark, portando alla sconfitta francese a Sedan e alla proclamazione di Guglielmo I come imperatore del Secondo Reich nel 1871.
- La strategia di Bismark si basava sull'espansione militare e sulla manipolazione diplomatica, culminando nella creazione di uno stato tedesco unificato sotto la guida prussiana.
Indice
L'alleanza prussiana
La forza dello stato prussiano nasceva dall'alleanza tra la monarchia, l'esercito e la classe degli Junker; questa era la classe dei grandi proprietari terrieri delle regioni orientali prussiane. L'appoggio dei grandi proprietari terrieri aveva permesso al re di arginare l'opposizione dei liberali e di attuare una politica autoritaria. Una svolta in questa direzione si ebbe con l'ascesa al trono di Guglielmo I di Hohenzollern nel 1861 e con la nomina a cancelliere, nel 1862, di Otto von Bismark, esponente dell'ala conservatrice e reazionaria degli Junker.
La politica di Bismark
Bismark era convinto che l'unità e la forza dello stato fossero ben più importanti delle libertà individuali e che alla borghesia si dovesse dare spazio nelle attività produttive e commerciali, ma nessun ruolo nella guida del paese, perché essa era bensì capace di fare i suoi interessi e creare ricchezza, ma assolutamente incapace di agire nell'interesse della comunità nazionale. Bismark, insomma, aveva una concezione dello stato autoritaria e non credeva nel metodo parlamentare: "La Germania" dichiarò nel 1864 "non guarda al liberalismo della Prussia, ma alla sua potenza; non con discorsi nè con delibere della maggioranza si risolvono i grandi problemi della nostra epoca, fu questo l'errore del 1848, ma con il ferro e col sangue". Queste le sue parole che gli valsero il titolo di "cancelliere di ferro".
Espansione militare prussiana
Bismark concepì l'unificazione della Germania come una progressiva espansione militare della Prussia. Perciò, contro la volontà della Camera bassa, attuò una profonda riforma dell'esercito e diede inizio a una serie di guerre contro i nemici storici dell'unità tedesca.
Nel 1863 sottrasse alla Danimarca i ducati dello Schleswig e dello Holstein, nel 1866 sconfisse l'Austria a Sadowa in una guerra con la quale si alleò con l'Italia. La vecchia Confederazione germanica fu sciolta e venne creata la nuova Confederazione della Germania del Nord, guidata dalla Prussia.
Conflitto con la Francia
Restava la Francia di Napoleone III, che fu trascinata in guerra da una provocazione macchinata da Bismark. L'occasione gli fu offerta dalla successione al trono di Spagna: dopo aver sostenuto la candidatura di un principe tedesco e aver sobillato l'opinione pubblica francese che temette un accerchiamento della potenza prussiana, rinunciò alla candidatura. Fece in modo che la dichiarazione di rinuncia apparisse offensiva all'orgoglio francese. Napoleone cadde nella trappola e dichiarò guerra alla Prussia e fu sconfitto a Sedan.
Il 18 gennaio 1871, a Versailles il re di Prussia Guglielmo I fu proclamato Deutscher Kaiser: nasceva così il Secondo Reich tedesco.
Domande da interrogazione
- Qual era la visione di Otto von Bismark riguardo allo stato e alla borghesia?
- Come Bismark ha contribuito all'unificazione della Germania?
- Quali furono le conseguenze della guerra contro la Francia?
- Qual era l'errore del 1848 secondo Bismark?
Bismark credeva che l'unità e la forza dello stato fossero più importanti delle libertà individuali e che la borghesia dovesse avere spazio nelle attività produttive e commerciali, ma non nella guida del paese.
Bismark ha attuato una riforma dell'esercito e ha condotto una serie di guerre contro i nemici dell'unità tedesca, come la Danimarca, l'Austria e la Francia, per espandere la Prussia.
La guerra contro la Francia portò alla sconfitta di Napoleone III a Sedan e alla proclamazione del Secondo Reich tedesco con Guglielmo I come Deutscher Kaiser.
Secondo Bismark, l'errore del 1848 fu credere che i grandi problemi dell'epoca potessero essere risolti con discorsi e delibere della maggioranza, piuttosto che con la forza militare.