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Concetti Chiave

  • L'opinione pubblica italiana durante la Prima Guerra Mondiale era principalmente composta da neutralisti, che preferivano una posizione neutra sulla partecipazione dell'Italia al conflitto.
  • Giovanni Giolitti, ex governante, era un prominente neutralista, consapevole delle insufficienze economiche e militari dell'Italia per sostenere una guerra prolungata.
  • I cattolici, supportati dal papato, si opponevano alla guerra contro l'impero asburgico, temendo le devastanti perdite umane che ne sarebbero derivate.
  • Papa Benedetto XV ha definito la guerra come un'inutile strage, riflettendo la posizione pacifista del papato riguardo al conflitto mondiale.
  • Il Partito Socialista Italiano sostenne la neutralità, rifiutando di aderire alla guerra senza però ostacolarla per non andare contro gli interessi nazionali.

Indice

  1. L'opinione pubblica italiana
  2. Giovanni Giolitti e la neutralità
  3. Il ruolo dei cattolici
  4. Il partito socialista e la guerra

L'opinione pubblica italiana

L’opinione pubblica italiana era formata perlopiù da neutralisti, ossia da coloro che decisero di non prendere parte alla guerra e di rimanere in una posizione neutrale, né a favore e né contro l’entrata in guerra dell’Italia.

Giovanni Giolitti e la neutralità

Tra i ​neutralisti​ è sicuramente da prendere in considerazione lo stesso ​Giovanni Giolitti​ che aveva governato fino al 1914. Egli era neutralista non perché era contrario alla guerra (infatti lui stesso mosse guerra all’impero ottomano per la conquista della Libia), ma per il fatto che essendo un uomo abile ed esperto del governo, sapeva benissimo che la guerra sarebbe durata a lungo e sapeva anche benissimo che l’Italia dal punto di vista economico e militare non era in grado di sostenere e fronteggiare al meglio questa guerra di lunga durata. Secondo Giolitti infatti sarebbe stato un vero e proprio disastro.

Il ruolo dei cattolici

Accanto a Giolitti poi c’erano i ​cattolici​, i quali erano ovviamente sostenuti dal papato. ​Essi erano molto preoccupati di dover combattere una guerra contro l’impero asburgico, perché fin dal momento in cui si scelse la neutralità, divenne subito chiaro che se l’Italia fosse scesa in guerra, sarebbe scesa accanto all’Intesa e non accanto alla triplice alleanza​. (L’Italia sarebbe stata dunque contro l’Austria-Ungheria). Questo non poteva essere accettato dal papato perché la guerra avrebbe inevitabilmente portato a centinaia di migliaia di morti, soprattutto persone povere. Infatti, durante il conflitto, ​Papa Benedetto XV​, il pontefice, ​definì la guerra come un'inutile strage​.

Il partito socialista e la guerra

L’altro movimento che si era schierato a favore della pace, e che sosteneva dunque la neutralità dell’Italia, era il partito socialista​ (gli unici socialisti ad essere convinti della neutralità erano infatti gli italiani). Nonostante vi fosse una grande euforia collettiva tra i vari partiti, i quali si attestarono a posizioni di tipo interventista (a favore della guerra), ​in Italia questo clima di forte euforia ed entusiasmo non ci fu.

Il partito socialista italiano si mantenne dunque sulle stesse posizioni dell’internazionale, ma quando la guerra scoppiò, l’Italia assunse una posizione intermedia con il motto “​né aderire né sabotare​”, l’Italia scelse cioè di non aderire come partito alla guerra, ma al tempo stesso non voleva e non aveva alcuna intenzione di ostacolarla e di opporsi, perché altrimenti sarebbe significato andare contro la propria patria e la propria nazione.

Domande da interrogazione

  1. Chi erano i principali sostenitori del neutralismo in Italia durante la prima guerra mondiale?
  2. I principali sostenitori del neutralismo in Italia erano Giovanni Giolitti, i cattolici sostenuti dal papato, e il partito socialista italiano.

  3. Perché Giovanni Giolitti era favorevole alla neutralità dell'Italia?
  4. Giovanni Giolitti era favorevole alla neutralità perché sapeva che l'Italia non era preparata economicamente e militarmente per una guerra di lunga durata, che avrebbe potuto essere disastrosa.

  5. Qual era la posizione del partito socialista italiano riguardo alla guerra?
  6. Il partito socialista italiano sosteneva la neutralità e adottò il motto "né aderire né sabotare", scegliendo di non partecipare attivamente alla guerra ma nemmeno di ostacolarla.

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