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Concetti Chiave

  • La Seconda rivoluzione industriale segnò un periodo di cambiamenti simultanei in ambito demografico, energetico e finanziario, diffondendosi dall'Inghilterra al resto d'Europa.
  • La crescita demografica europea nel primo '900 fu sostenuta da miglioramenti sanitari e igienici, portando a un aumento dei redditi delle famiglie meno abbienti.
  • L'urbanesimo trasformò le città in centri industriali, riducendo l'importanza dell'agricoltura e modificando lo stile di vita della popolazione.
  • L'era dell'elettricità consentì lo sviluppo industriale anche in paesi poveri di carbone e introdusse innovazioni nei trasporti e nell'illuminazione pubblica e domestica.
  • L'industria petrolchimica rivoluzionò vari settori con l'uso di petrolio, acciaio, fertilizzanti chimici e materiali come alluminio e gomma, stimolando la crescita economica globale.

Indice

  1. Fenomeni demografici e industriali
  2. Crescita urbana e industriale
  3. Innovazioni energetiche e tecnologiche
  4. Sviluppo del petrolio e acciaio
  5. Riorganizzazione industriale e taylorismo

Fenomeni demografici e industriali

In riferimento alla prima, si verificarono fenomeni demografici, energetici e finanziari ma in maniere simultanea. Nel giro di alcuni decenni l’esempio inglese viene seguito dagli altri Paesi europei, a partire da Francia e Germania. È l’inizio dell’era contemporanea.

Per tutta la prima metà del novecento crebbe notevolmente la popolazione europea.

Ritmo di natalità maggiore del ritmo di mortalità della popolazione

Decisivo fu lo sviluppo delle conoscenze mediche e delle condizioni igienico-sanitarie

Incremento dei redditi delle famiglie meno abbienti

Crescita urbana e industriale

Lo spazio che accolse l’incremento demografico fu la città. Nel giro di 80 anni la popolazione inglese cambia radicalmente stile di vita. L’introduzione di grandi macchinari pone fine al lavoro a domicilio:

Il lavoratore deve recarsi necessariamente in fabbrica per lavorare.

Le città si popolano, mentre le campagne si svuotano.

Alla metà del XIX secolo l’industria è già la principale risorsa economica dell’Inghilterra. Per la prima volta nella storia dell’uomo, non è l’agricoltura a produrre la maggior parte delle ricchezze di un paese.

Innovazioni energetiche e tecnologiche

L’elettricità poteva essere prodotta servendosi dei bacini idrici delle montagne e questo ebbe molteplici conseguenze:

L’energia idroelettrica consentì anche ai paesi poveri di carbone ma dotati di fiumi e imponenti sistemi montuosi (come l’Italia) di svilupparsi

Decentramento produttivo con la crescita di nuovi poli industriali consentito dal basso costo e dalla facilità di trasportare l’elettrificazione

Nei traporti cominciarono a essere mosse dall’elettricità le tranvie urbane

Diffusione dell’illuminazione pubblica elettrica con avvio anche di quella domestica grazie all’invenzione di Thomas Edison della lampadina a filamento del 1879

Invenzione del telefono inventato da Meucci nel 1871; del telegrafo senza fili di Marconi del 1901 dal quale subentrò la radio nel ventennio successivo; e il cinema (nasce a Parigi grazie ai fratelli Lumière).

Sviluppo del petrolio e acciaio

Petrolio: destinato fino alla II metà dell’ottocento solo all’illuminazione. Iniziò a richiederlo l’espansione dell’industria automobilistica per il motore a scoppio, per la diffusione del motore a diesel utilizzato sulle navi e per il riscaldamento domestico. Gli stati uniti avviarono i primi esperimenti di trivellazione nel 1857 e presto divennero il maggior produttore mondiale di petrolio.

Acciaio: vantaggioso utilizzarlo al posto del ferro nella costruzione di binari, navi, locomotiva e ponti

Fertilizzanti chimici: scoperte del belga Solvay sulla soda e sull’acido solforico, così la produzione di fertilizzanti chimici per l’agricoltura in sostituzione dei concimi organici

Alluminio: divenne una merce a basso prezzo

Coloranti artificiali: diede impulso all’industria tessile.

Gomma: dal prodotto naturale caucciù

Riorganizzazione industriale e taylorismo

Le innovazioni tecnologiche comportarono una profonda riorganizzazione dei modi della produzione industriale. L’uso sistematico delle macchine e la standardizzazione industriale fece diventare la fabbrica un sistema complesso: occorreva un’organizzazione del personale composta da tecnici con competenze specifiche definite in base ad una rigida divisione del lavoro.

L’ingegnere americano Taylor introdusse e teorizzò l’organizzazione scientifica del lavoro industriale. Taylor puntava a ottenere un basso costo della manodopera mantenendo allo stesso tempo alti i salari, attraverso una maggiore produttività. Il capostipite dell’industria automobilistica Henry Ford applicò nella sua azienda la scomposizione del taylorismo: la catena di montaggio, che organizzava perfettamente il lavoro senza sprechi, conosciuta oggi come fordismo.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono i principali cambiamenti demografici durante la Seconda rivoluzione industriale?
  2. Durante la Seconda rivoluzione industriale, la popolazione europea crebbe notevolmente grazie a un tasso di natalità superiore a quello di mortalità, miglioramenti nelle conoscenze mediche e condizioni igienico-sanitarie, e un incremento dei redditi delle famiglie meno abbienti.

  3. Come influenzò l'urbanesimo lo stile di vita della popolazione inglese?
  4. L'urbanesimo portò a un cambiamento radicale nello stile di vita della popolazione inglese, con un trasferimento massiccio verso le città e l'abbandono delle campagne, poiché il lavoro si spostò dalle case alle fabbriche.

  5. Quali furono le conseguenze dell'introduzione dell'elettricità?
  6. L'introduzione dell'elettricità permise lo sviluppo di paesi poveri di carbone, favorì il decentramento produttivo, e portò all'elettrificazione dei trasporti urbani e all'illuminazione pubblica e domestica, grazie a invenzioni come la lampadina di Edison.

  7. In che modo l'industria petrolchimica si sviluppò durante questo periodo?
  8. L'industria petrolchimica si sviluppò con l'espansione dell'industria automobilistica, l'uso del motore a diesel, e la trivellazione del petrolio, con gli Stati Uniti che divennero il maggior produttore mondiale.

  9. Qual è il contributo del taylorismo all'organizzazione del lavoro industriale?
  10. Il taylorismo, introdotto da Taylor, mirava a ridurre i costi della manodopera mantenendo alti i salari attraverso una maggiore produttività, e fu applicato da Henry Ford nella sua azienda con la catena di montaggio, conosciuta come fordismo.

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