Concetti Chiave
- Le città industriali nacquero nel centro e nord dell'Inghilterra, vicino ai giacimenti minerali, per facilitare il trasporto di materiali pesanti come carbone e ferro.
- Le esigenze delle fabbriche trasformarono le strutture urbanistiche delle città, portando a sovraffollamento a causa dell'immigrazione nelle città industriali come Manchester e Birmingham.
- Molti contadini lasciarono le campagne per lavorare in città, affrontando condizioni di lavoro difficili e lunghe ore nelle fabbriche.
- I salari erano molto bassi a causa dell'abbondanza di manodopera, con donne e ragazzi pagati meno degli uomini.
- Adam Smith, David Ricardo e Karl Marx offrirono diverse prospettive sull'economia, evidenziando la divisione del lavoro, il ruolo degli imprenditori e la critica dell'accumulazione di capitali attraverso l'oppressione dei contadini.
Indice
Problemi di trasporto e urbanizzazione
Per le industrie ci fu un nuovo problema in quanto avevano difficoltà a trasportare minerali pesanti e voluminosi come il carbone e il ferro e quindi dovettero essere ubicate nelle città dove c'erano numerosi giacimenti minerali, quindi nel centro e nel nord dell' Inghilterra. Le città industriali apparvero diverse dalle altre, non solo per le attività che svolgevano ma anche per il loro aspetto. Le esigenze delle fabbriche cambiarono le strutture urbanistiche, ad esempio Manchester e Birmingham cambiarono rapidamente quando aumentò il numero di abitanti a causa dell'immigrazione che provocò il sovraffollamento.
Condizioni di lavoro e immigrazione
I contadini spinti dalla miseria e dal desiderio di una vita migliore lasciarono le campagne e cercarono un'occupazione in città che trovarono facilmente grazie al rapido sviluppo delle industrie. Il lavoro nelle fabbriche era molto duro e i contadini ostentavano ad abituarsi sia all'ambiente che alla disciplina visti i ritmi di lavoro che li portavano a lavorare fino a 14 ore al giorno per tutti i mesi dell'anno. In passato la rapida crescita demografica delle città aveva procurato un aumento del numero dei poveri e dei mendicati che grazie alle istituzione che si occupavano di loro li cedevano ai proprietari delle fabbriche per farli diventare operai. L'assunzione avveniva con salariali molto favoreli ai proprietari in quanto molto bassi vista l'abbondanza della manodopera. Le donne avevano una paga inferiore rispetto agli uomini mentre i ragazzi prendevano il minimo.
Teorie economiche e critiche sociali
Adam Smith sostenne l'importanza della divisione del lavoro e dell'iniziativa individuale,stimolata dall'interesse personale. David Ricardo sottolineò che i protagonisti del progresso economico erano gli imprenditori e sostenne che ogni paese si specializza nella produzione da cui ricava i maggiori vantaggi. La tesi smithiana che i capitali nascono dal risparmio fu criticata da Karl Marx, il quale sostenne che la loro accumulazione era stata effettuata con la violenza nei confronti dei contadini, costretti ad abbandonare le terre e a trasformarsi in proletari. Inoltre, Marx rilevò che la divisione dei processi lavorativi era, per l'operaio, causa dell'alienazione dal lavoro e motivo di frustrazione personale.
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze della nascita delle città industriali in Inghilterra?
- Come influì la rivoluzione industriale sulla vita dei contadini?
- Quali furono le opinioni di Smith, Ricardo e Marx riguardo al progresso economico?
Le città industriali, come Manchester e Birmingham, cambiarono rapidamente a causa dell'immigrazione e del sovraffollamento, influenzando le strutture urbanistiche e creando nuovi problemi legati al trasporto di minerali pesanti.
I contadini lasciarono le campagne per cercare lavoro nelle città, trovando impiego nelle fabbriche dove affrontarono condizioni di lavoro dure e salari bassi, con le donne e i ragazzi pagati meno degli uomini.
Smith enfatizzò la divisione del lavoro e l'iniziativa individuale, Ricardo sottolineò il ruolo degli imprenditori e la specializzazione economica, mentre Marx criticò l'accumulazione di capitali e la divisione del lavoro come causa di alienazione e frustrazione per gli operai.