Concetti Chiave
- Rosalia morì nel 1920 di broncopolmonite, ma la difterite potrebbe aver impedito trattamenti speciali post-mortem.
- La salma di Rosalia fu imbalsamata e sepolta nelle Catacombe dei Cappuccini, dove è tuttora conservata.
- Per studiare la conservazione del corpo, è stata usata una macchina radiografica portatile avanzata.
- Salafia, nonostante limitate conoscenze iniziali, sviluppò un metodo di imbalsamazione intravascolare con fluido conservativo.
- Il metodo di Salafia includeva un colorante per migliorare l'aspetto, ma la sua popolarità declinò negli anni '20.
Indice
La vita breve di Rosalia
Rosalia nacque nel 1918 e si spense nel 1920 per broncopolmonite secondo gli atti ufficiali. Non si esclude che la broncopolmonite abbia coperto la difterite che avrebbe impedito qualsiasi trattamento speciale del corpo.
L'imbalsamazione e il riposo
La salma fu imbalsamata presso l’abitazione dei Rosalia e sepolta poi presso le Catacombe dei Cappuccini dove tutt’ora riposa.
Tecnologia e misteri
Per lo studio del corpo e la verifica della conservazione di Rosalia è stata utilizzata una macchina radiografica portatile (modello Dragon DR, CXDI- 50G, Canon/ Sedecal).
Il metodo di Salafia
Il tempo ed il motivo per il quale Salafia decise di intraprendere proprio quest’attività nonostante le sue ristrette conoscenze in materia sono ancora oscure, delle ipotesi propongono però una sorta di pietas come descrive in una delle memorie intitolata “Una consuetudine gentile”: Salafia però non si limitò solamente ad imbalsamare noti personaggi o nobili palermitani, nelle sue mani passarono anche membri della sua stessa famiglia quali il nipote ed il padre. Il costo medio di un’imbalsamazione era di 300 dollari.
Il metodo dell’ormai diventato professore prevedeva un’unica iniezione intravascolare del suo fluido conservativo introdotto attraverso l’arteria carotide. Il fluido però non aveva un effetto cosmetico sul viso. Per rimediare venne poi aggiunto alla soluzione un colorante. Ben presto però la fama del momento svanì. Continuò il suo lavoro silenzioso fino agli anni ‘20 .