Concetti Chiave
- Dal 1929 al 1934, il regime fascista di Mussolini ottenne un consenso stabile, grazie all'accettazione del modello "morale" fascista.
- I comunisti furono i primi a percepire la totale adesione della borghesia al fascismo, mentre gli intellettuali non protestavano, credendo di potersi distaccare dal regime.
- Il consenso fu ottenuto attraverso il mito, l'organizzazione e il partito, convincendo i cittadini a far parte di un'organizzazione basata sul primato della politica.
- Lo Stato totalitario mostrava difetti, come il fallimento dell'ordinamento corporativo, svuotato dal diretto intervento del regime e di Mussolini.
- Il radicalismo del regime portava a cercare nemici interni o esterni, risultando in missioni coloniali in Africa, leggi razziali e l'intervento nella Seconda Guerra Mondiale.
Indice
Il consenso al regime fascista
Dalla seconda metà del 1929 Mussolini e il regime ottengono un consenso che fino al 1934 mostrano una stabilità notevole. Ciò che viene definito come il modello “morale” fascista è pienamente accettato e non suscitava più alcuna critica. Il regime non appariva né pericoloso né irrazionale. Gli unici a rendersi conto della reale situazione politica italiana furono, non gli antifascisti che emigrarono, ma i comunisti che percepirono la totale adesione della borghesia al fascismo.
Alcuna protesta non vi fu nemmeno da parte degli intellettuali in quanto questi credevano di poter distaccarsi dal fascismo e di poter agire liberamente.Strumenti del consenso fascista
Il regime fascista ottenne tale consenso grazie ad alcuni strumenti essenziali: il mito, l'organizzazione e il partito. Grazie a questi tre aiuti si riuscì a convincere il popolo di far parte di una capillare organizzazione retta dal valore fondamentale della politica e dall'ideale di un “nuovo stato”. Grazie a questa manovra che mirava ad assorbire completamente la vita privata nella realtà dello stato, i cittadini cominciarono ad avere una visione del mondo basato sul primato della politica.
Difetti dello stato totalitario
Lo Stato totalitario che si andava costruendo tuttavia mostrava alcuni difetti. Primo fra tutti il fallimento dell'ordinamento corporativo che si poneva invece come il punto di arrivo dell'auto-organizzazione delle categorie produttive. L'intervento diretto del regime e di Mussolini stesso svuotò infatti il ruolo stesso delle corporazioni. I fascisti stessi dovettero riconoscere tale fallimento.
Altro “difetto” di tale Stato era quello del radicalismo che portava il regime a cercare un nemico interno o esterno su cui indirizzare le masse. Ciò portò appunto alle missioni militari coloniali in Africa ed altre ancora. Ancora più evidente, tale fenomeno, è nelle leggi razziali e nell'intervento del regime nella Seconda Guerra Mondiale.
Domande da interrogazione
- Quali furono i principali strumenti utilizzati dal regime fascista per ottenere consenso?
- Quali furono i difetti principali dello stato totalitario fascista?
- Come reagirono gli intellettuali al regime fascista?
Il regime fascista ottenne consenso attraverso il mito, l'organizzazione e il partito, convincendo il popolo a far parte di un'organizzazione basata sul primato della politica e sull'ideale di un "nuovo stato".
I difetti principali furono il fallimento dell'ordinamento corporativo e il radicalismo che portava il regime a cercare nemici interni o esterni, culminando in missioni militari coloniali e leggi razziali.
Gli intellettuali non protestarono contro il regime, poiché credevano di potersi distaccare dal fascismo e agire liberamente.