Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Luigi XVIII, fratello di Luigi XVI, divenne re di Francia nel 1814 dopo la Restaurazione dei Borboni, sostenuta dal Convegno di Parigi.
  • Durante il suo regno, cercò di conciliare le eredità rivoluzionarie e napoleoniche con l'Ancien Régime, concedendo la "Charte octroyée".
  • In politica estera, Luigi XVIII riportò la Francia ai confini del 1792 grazie all'azione diplomatica di Talleyrand al Congresso di Vienna.
  • Nel primo periodo del regno, Luigi XVIII seguì una politica liberale, ma dopo il 1820 si avvicinò agli ultrarealisti in risposta all'assassinio del duca di Berry.
  • Alla morte di Luigi XVIII nel 1824, senza discendenza, il trono passò a suo fratello Carlo X.

Indice

  1. Luigi XVIII e la rivoluzione
  2. Tentativi di restaurazione
  3. Ascesa al trono
  4. Politica interna e costituzione
  5. Politica estera e il Cento Giorni
  6. Politica liberale e reazionaria
  7. Morte e successione

Luigi XVIII e la rivoluzione

Luigi XVIII era fratello del re Luigi XVI, ghigliottinato durante la Rivoluzione, nel 1793. Nel giugno 1791, egli abbandonò la Francia rivoluzionaria per rifugiarsi all’estero. Dopo la morte in prigione del nipote Luigi XVII, si dichiarò pretendente al trono.

Tentativi di restaurazione

Nel biennio 1799-1800, cercò di indurre Napoleone Bonaparte a favorire la restaurazione del regime borbonico, ma fallito il tentativo, diventò uno dei più tenaci oppositori del regime bonapartista.

Ascesa al trono

Il Convegno di Parigi del 1814 restaurò i Borboni, in applicazione del principio di legittimità, sostenuto da Talleyrand e pertanto Luigi XVIII poté salire al trono di Francia.

Si dovette occupare subito di due problemi:

1) organizzazione del regime costituzionale

2) ristabilire i rapporti con le potenze che avevano sconfitto Napoleone.

Durante il suo regno si dedicò al pesante compito di conciliare l’eredita rivoluzionaria e napoleonica con quella dell’Ancien Régime.

Di fatto, difese quest’ultimo senza tuttavia dare seguito alle richieste degli ultra monarchici.

Politica interna e costituzione

In politica interna, egli concesse la Carta costituzionale (= Charte octroyée, un termine che risale all’Ancien Régime) con cui veniva stabilita una monarchia meno assoluta, senza tuttavia giungere ad un governo parlamentare. I termini "octroyer" e "re di Francia" sono importanti in diritto, poiché significano che la sovranità appartiene al re, e non al popolo o alla nazione: è lui che concede la Carta ai francesi e non sono i francesi. che decidono in merito ad una costituzione; a differenza di un re dei francesi che sarebbe re perché i Francesi lo hanno messo sul trono, un re di Francia è sovrano per diritto divino. Nega quindi la teoria rivoluzionaria della sovranità nazionale, anche popolare, come testimonia il suo motto "unione e oblio".

Politica estera e il Cento Giorni

In politica estera, accettò di riportare la Francia ai confini del 1792, grazie soprattutto all’azione diplomatica di Talleyrand, durante il Congresso di Vienna. L’episodio del Cento Giorni lo costrinse a fuggire dalla capitale e a rifugiarsi a Gand, ma dopo la sconfitta di Napoleone a Waterloo, riprese il governo.

Politica liberale e reazionaria

Nel primo periodo, fino al1820, egli seguì una politica sostanzialmente liberale, aiutato dai due ministri Richelieu e Decaze, opponendosi in ciò agli ultrarealisti e alla politica seguita dal fratello, il Conte d’Artois. Dopo il 1820, Luigi XVIII seguì, invece, una politica più reazionaria, come conseguenza dell’uccisione del duca di Berry, suo nipote, che pertanto lo riavvicinò agli ultrarealisti. Un segno di questa svolta è dato dall’atteggiamento tenuto dalla Francia nel Congresso di Verona nel 1822 con l’intervento a cui fu spinto dagli ultra monarchici, contro i liberali spagnoli che si opponevano al governo assolutistico di Ferdinando VII. I liberali negoziarono la loro resa in cambio del giuramento di Ferdinando VII di rispettare il diritto della popolazione spagnola. Tuttavia, il re, forte dell’appoggio francese, abrogò ben presto la Costituzione (Costituzione di Cadice).

Morte e successione

Alla sua morte, avvenuta nel 1824, essendo senza discendenza, a Luigi XVIII successe il fratello, il conte d’Artois, col nome di Carlo X. Il suo corpo è stato inumato nella basilica di Saint-Denis

Domande da interrogazione

  1. Chi era Luigi XVIII e quale fu il suo ruolo durante la Restaurazione?
  2. Luigi XVIII era il fratello di Luigi XVI e divenne re di Francia nel 1814 dopo la Restaurazione dei Borboni. Durante il suo regno, cercò di conciliare l'eredità rivoluzionaria e napoleonica con quella dell'Ancien Régime, difendendo quest'ultimo senza cedere alle richieste degli ultra monarchici.

  3. Quali furono i principali problemi che Luigi XVIII dovette affrontare all'inizio del suo regno?
  4. Luigi XVIII dovette affrontare l'organizzazione del regime costituzionale e ristabilire i rapporti con le potenze che avevano sconfitto Napoleone. Concesse la Carta costituzionale, stabilendo una monarchia meno assoluta.

  5. Come si evolse la politica interna di Luigi XVIII durante il suo regno?
  6. Inizialmente, Luigi XVIII seguì una politica liberale, ma dopo l'uccisione del duca di Berry nel 1820, adottò una politica più reazionaria, avvicinandosi agli ultrarealisti e intervenendo contro i liberali spagnoli.

  7. Quali furono le conseguenze della politica estera di Luigi XVIII?
  8. Luigi XVIII accettò di riportare la Francia ai confini del 1792 grazie alla diplomazia di Talleyrand. Tuttavia, l'intervento contro i liberali spagnoli portò all'abrogazione della Costituzione di Cadice da parte di Ferdinando VII, sostenuto dalla Francia.

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