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Concetti Chiave

  • Il liberalismo cerca un compromesso tra il potere accentrato e l'azione politica popolare, favorendo una monarchia costituzionale come garanzia contro le spinte popolari.
  • La Costituzione rappresenta una rottura con l'antico regime, stabilendo uno stato di diritto con leggi generali e impersonali valide per tutti.
  • Il parlamento dell'Ottocento esprimeva un'opinione pubblica omogenea, poiché i deputati provenivano dai ceti colti e possidenti con diritti elettorali limitati.
  • I liberali erano anticlericali ma non antireligiosi, opponendosi ai privilegi ecclesiastici e promuovendo pari diritti tra diverse confessioni religiose.
  • I liberali erano riluttanti ad adottare il suffragio universale, considerandolo un privilegio basato sul censo, mentre i democratici lo vedevano come un diritto naturale.

Indice

  1. Il compromesso del liberalismo
  2. La costituzione e il suo impatto
  3. Monarchia e liberalismo
  4. Il parlamento dell'Ottocento
  5. Liberalismo e chiesa
  6. Suffragio e liberalismo

Il compromesso del liberalismo

Il liberalismo è una via di mezzo tra un potere accentrato e l'azione politica di origine popolare. Esso tende al compromesso tra questi due tipi di potere completamente opposti.

La costituzione e il suo impatto

La Costituzione è una novità radicale rispetto all'antico regime, in quanto afferma uno stato di diritto con leggi impersonali e generali valide nei confronti di tutti indistintamente e in tutti i casi.

Monarchia e liberalismo

In alcuni casi, come quello della monarchia costituzionale la monarchia e liberalismo tendono a convivere, questo perchè per i liberali la monarchia è una garanzia contro le spinte e le violenze popolari.

La scelta del bicameralismo è giustificata dall'esigenza di dividere e mantenere in equilibrio i poteri.

Il parlamento dell'Ottocento

La funzione del parlamento dell'Ottocento è diversa da quella attuale.

Esso non è il luogo in cui si esprimono interessi sociali diversi o contrapposti organizzati in partiti politici, ma il luogo in cui si esprime un'opinione pubblica omogenea, perchè i deputati dell'Ottocento provengono esclusivamente dai ceti colti e possidenti, i soli a detenere i diritti elettorali.

Liberalismo e chiesa

I liberali hanno avuto verso la chiesa un atteggiamento equilibrato.

Il liberalismo è infatti anticlericale ma non antireligioso, essendo relativista e contrario ad ogni forma di dogma imposto.

Tende a rifiutare i privilegi della chiesa soprattutto in materia d'insegnamento e a instaurare pari diritti fra religione tradizionale e altre confessioni.

Suffragio e liberalismo

Maggiore è invece la differenza dei liberali verso le rivendicazioni democratiche e popolari.

Lo si vede nel modo in cui durante l'Ottocento hanno affrontato la questione del diritto al voto.

Essi hanno evitato finchè possibile il suffragio universale, rivendicato aspramente dai democratici che lo consideravano un diritto naturale.

Invece per i liberali il voto era un privilegio a cui accedere in base al censo.

In Inghilterra nonostante la riforma del 1832 solo il 5% della popolazione poteva votare, escluse le donne che ne avranno diritto solo nel 1918.

In Francia il suffragio universale maschile si avrà nel 1848, in Italia quello maschile e femminile si avrà esattamente 100 anni dopo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo del liberalismo nel contesto politico tra potere accentrato e azione popolare?
  2. Il liberalismo funge da via di mezzo tra un potere accentrato e l'azione politica di origine popolare, cercando un compromesso tra questi due tipi di potere opposti.

  3. Come si relazionano i liberali con la monarchia e la chiesa?
  4. I liberali vedono la monarchia come una garanzia contro le spinte popolari e mantengono un atteggiamento equilibrato verso la chiesa, essendo anticlericali ma non antireligiosi, e promuovendo pari diritti tra religioni.

  5. Qual era la posizione dei liberali riguardo al suffragio universale nell'Ottocento?
  6. I liberali erano contrari al suffragio universale, considerandolo un privilegio basato sul censo, mentre i democratici lo vedevano come un diritto naturale.

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