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Concetti Chiave

  • La world history, secondo Bayly, amplia la visione della globalizzazione, collegando eventi storici globali tra il 1780 e il 1914.
  • L'interconnessione degli eventi mondiali ha uniformato abitudini e istituzioni, ma ha anche acuito disuguaglianze e antagonismi tra società.
  • Il dominio economico occidentale si è consolidato tra il 1780 e il 1914, influenzando profondamente popoli extraeuropei, che hanno adattato concetti occidentali alle proprie esigenze.
  • Le storie nazionali devono essere considerate nel contesto dei cambiamenti globali, con idee e movimenti politici che attraversano confini e oceani.
  • Nonostante il dominio occidentale, l'epoca mostra l'interdipendenza degli eventi mondiali e la natura parziale e temporanea di tale dominio.

Indice

  1. La visione globale di Bayly
  2. Interconnessioni storiche e sociali
  3. L'emergere delle differenze globali
  4. Il dominio economico occidentale
  5. Sfide e influenze culturali
  6. Rivalità e cooperazione religiosa
  7. La Grande Guerra e le sue origini

La visione globale di Bayly

La world history, la corrente storiografica che vede nell'inglese Christopher Bayly uno dei maggiori interpreti, stimola ad una visione ben più ampia del consueto sui temi della globalizzazione e soprattutto delle sue origini.

L'età contemporanea si evidenzia per la caduta e la riorganizzazione degli Imperi, l'espansione e la conferma delle religioni e i sempre più stretti legami col potere, i nuovi fenomeni urbani che introducono stimolanti elementi negli scambi sociali ed interculturali.

Interconnessioni storiche e sociali

Molto prima dell’inizio canonico della globalizzazione, dal 1780 al 1914, alcune tendenze storiche e sequenze di eventi possono essere collegate, svelando i collegamenti e l’interdipendenza dei mutamenti politici e sociali a livello planetario. Avvenimenti mondiali cardine, come le rivoluzioni europee del 1789 e 1848 si irradiarono all’esterno e si rimescolarono con gli spasmi che si creavano all’interno di altre società. Altri eventi esterni alle potenze europee emergenti, come le ribellioni avvenute in Cina e India a metà Ottocento, agivano sull’Europa, plasmando nuove ideologie e facendo emergere nuovi conflitti politici e sociali.

L'emergere delle differenze globali

E mentre gli eventi si facevano sempre più interconnessi, anche le abitudini umane si adattarono finendo per uniformarsi, in tutti i campi: Stato, religione, ideologie politiche, vita economica. Una simile omogeneità era visibile nelle istituzioni come le Chiese, le corti regie, i sistemi giudiziari, ma anche nei modi in cui la gente vestiva, parlava, mangiava e si comportava all’interno della famiglia. Nello stesso tempo queste congiunzioni aumentarono il senso della disuguaglianza e dell’antagonismo tra i componenti delle diverse società. Così, nel corso del XIX secolo, gli Stati-nazione e gli imperi territoriali antagonisti assunsero tratti più nitidi e divennero più ostili gli uni verso gli altri proprio nel momento in cui le somiglianze, le connessioni e i collegamenti reciproci aumentarono. Massicce forze di trasformazione globale facilitarono l’emergere della differenza tra società umane, ma queste diversità si manifestavano con modalità simili. Secondo la tesi di Bayly dunque, tutte le storie locali, nazionali o regionali sono, sotto importanti profili, storie globali. Non è più possibile scrivere una storia di un continente in senso stretto.

Il dominio economico occidentale

Un’importanza centrale in questa storia globale fu rivestita dal sempre più forte dominio economico da parte dell’Europa occidentale e del Nord America. Nel 1780, l’Impero cinese e l’Impero ottomano erano ancora potenti realtà di livello mondiale e la maggior parte dell’Africa e dell’Oceania era governata da popoli indigeni. Nel 1914, invece, la Cina e gli Stati ottomani erano sull’orlo della frammentazione e l’Africa era stata brutalmente sottomessa dai governi, compagnie commerciali e società minerarie europei. Tra il 1780 e il 1914 gli Europei sottrassero agli indigeni vaste estensioni di terra, in Africa settentrionale e meridionale, in Nord America, Asia centrale, Siberia e Australia. Il dominio fisico si accompagnava alla dipendenza ideologica: concetti sociali, istituzioni e procedure funsero da autorevole modello per i popoli extraeuropei. Questi popoli accolsero e rimodellarono i concetti e le pratiche occidentali secondo le proprie necessità in modo da mettere delle barriere alla grandezza del dominio europeo.

Sfide e influenze culturali

Nel 1780 il mondo era ancora policentrico. L’Asia orientale, l’Asia meridionale e l’Africa mantenevano dinamismo e iniziativa in diversi settori della vita economica e sociale, anche se già si delineavano potenti vantaggi competitivi per gli Europei e i coloni d’America. Verso il 1914 invece, con l’ascesa del Giappone, la guida dell’Europa aveva ormai visto sfide significative. Le storie nazionali vanno inserite nel più ampio contesto dei mutamenti mondiali. Le idee e i movimenti politici attraversavano oceani e confini passando da un paese all’altro. Per esempio, con la fine della guerra civile del 1865, i liberali americani poterono aiutare il governo radicale messicano di Benito Juàrez, che si trovava sotto l’assalto dei conservatori sostenuti dai francesi. I radicali messicani avevano ricevuto appoggio da parte di Giuseppe Garibaldi e altri rivoluzionari che erano stati eroi delle rivolte europee del 1848 contro l’autorità. In questo caso, le esperienze comuni diedero origine a un fronte unito attraverso il mondo. Ma, nello stesso tempo, l’esposizione ai cambiamenti globali poteva spingere la classe colta, i politici e la gente comune a sottolineare la differenza. Verso il 1880, l’impatto dei missionari cristiani e delle merci occidentali aveva reso indiani, arabi e cinesi più consapevoli delle loro particolari pratiche religiose, dei loro comportamenti e dell’eccellenza dell’artigianato locale. Con il passare del tempo, questa sensibilità alla differenza creò altri legami globali. Gli artisti indiani videro nei loro contemporanei giapponesi gli eredi di una tradizione estetica incontaminata e ne incorporarono lo stile nelle loro opere.

Rivalità e cooperazione religiosa

Per quanto riguarda la religione, le Chiese cristiane spesso presero a cooperare e a dare vita a nuove organizzazioni in patria proprio perché avevano bisogno di solidarietà nella loro azione missionaria di oltremare, dove si trovavano sotto la pressione dell’Islam o altre tradizioni religiose.

La Grande Guerra e le sue origini

Nel periodo poco antecedente la Prima Guerra Mondiale, rivalità diplomatiche e cambiamenti economici internazionali aggredirono con violenza il sistema degli Stati e degli Imperi. La Grande Guerra fu una guerra globale, anche se iniziò come guerra civile all’interno del nucleo europeo. Derivava la sua forza esplosiva dal confluire di molte crisi locali, molte delle quali insorte fuori dell’Europa. Dunque, la storia di questa epoca fa emergere molte cose diverse e contraddittorie, ma registra l’interdipendenza degli eventi mondiali, tenendo conto del dominio occidentale. Infine, nello stesso tempo, mette in luce come tale dominio sia stato solo parziale e temporaneo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contributo di Christopher Bayly alla comprensione della globalizzazione?
  2. Christopher Bayly è uno dei maggiori interpreti della world history, che stimola una visione più ampia delle origini della globalizzazione, evidenziando l'interconnessione e l'interdipendenza dei cambiamenti politici e sociali a livello globale.

  3. Come si manifestavano le somiglianze e le differenze tra le società nel XIX secolo?
  4. Le somiglianze si manifestavano nell'uniformità delle istituzioni e delle abitudini umane, mentre le differenze si esprimevano attraverso l'aumento del senso di disuguaglianza e antagonismo tra le società.

  5. Quali furono le conseguenze del dominio economico occidentale tra il 1780 e il 1914?
  6. L'Europa occidentale e il Nord America acquisirono un forte dominio economico, portando alla frammentazione di imperi come quello cinese e ottomano e alla sottomissione dell'Africa, con un'influenza ideologica che modellò le società extraeuropee.

  7. In che modo le idee e i movimenti politici si diffusero a livello globale?
  8. Le idee e i movimenti politici attraversavano oceani e confini, creando fronti uniti e influenzando eventi come il supporto dei liberali americani al governo radicale messicano di Benito Juàrez.

  9. Quali furono gli effetti della sensibilità alla differenza culturale verso la fine del XIX secolo?
  10. La sensibilità alla differenza culturale portò a nuovi legami globali, come l'influenza reciproca tra artisti indiani e giapponesi e la cooperazione tra Chiese cristiane sotto la pressione di altre tradizioni religiose.

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