Concetti Chiave
- Dopo l'unificazione, l'Italia affronta il divario economico e culturale tra nord e sud, con il sud arretrato e ad alto tasso di analfabetismo.
- Il paese soffre della mancanza di un'industria sviluppata, con solo poche industrie meccaniche e tessili, e carenza di materie prime.
- La questione meridionale e il brigantaggio rappresentano tensioni sociali significative, con ribellioni represse duramente.
- La partecipazione politica è limitata a pochi, mentre emergono movimenti socialisti e sindacali verso la fine del secolo.
- Il potere politico passa dalla Destra alla Sinistra nel 1876, portando a politiche protezionistiche e a conflitti internazionali come la guerra doganale con la Francia.
Indice
Problemi post-unificazione
Dopo il processo di unificazione, il regno d'Italia deve affrontare alcuni problemi.
In un sistema prevalentemente agricolo è marcato il divario tra nord e sud, causato dai diversi metodi di produzione adottati. il Sud è molto arretrato e il tasso di analfabetismo riguarda la quasi totalità della popolazione meridionale.
Industria e questione meridionale
In Italia le industrie sono quasi inesistenti, soprattutto nel settore metallurgico, a causa della carenza di materie prime. Le uniche industrie presenti sono quelle meccaniche, che si limitano al settore cantieristico, e quelle tessili, che operano nelle campagne.
Altri problemi del nuovo Stato riguardano la mancanza di un’unica moneta, e la necessità di trovare una lingua che si adatti a popolazioni che parlano dialetti diversi. Risale a questi anni la cosiddetta questione meridionale. I tentativi di innovazione del Nord Italia rendono il Sud un territorio arretrato e abbandonato a se stesso. Per “brigantaggio” si intende l’insorgenza di ribellioni da parte della popolazione meridionale, spesso affrontate con gli strumenti della repressione.
Partecipazione politica limitata
Date le difficili condizioni sociali ed economiche una gran fetta della popolazione non partecipa alla scena politica, riservata a nobili, avvocati e proprietari terrieri. Se durante l’Ottocento i movimenti contadini sono orientati verso il mazzinianesimo e poi verso il marxismo, alla fine dell’Ottocento nasce il Partito Socialista Italiano, e nasce il primo movimento sindacale.
Divisioni politiche e conflitti
Nei primi decenni dell’Italia unita la Camera degli eletti si divide in Destra e Sinistra.
La Destra sta al potere fino al 1876. Si ricordano la differenziazione tra Stato e Chiesa e il riconoscimento del matrimonio civile come unico valido. Da qui scaturisce un dissidio tra Stato e Chiesa.
A partire dal 1876 la Sinistra assume il potere, impegnandosi a ridurre l’analfabetismo e a operare una manovra protezionistica sulle industrie settentrionali. Il protezionismo operato sull'agricoltura scatena una guerra doganale con la Francia, che porta alla formazione della Triplice Alleanza con Austria e Germania.
Alla fine del secolo si assiste a un periodo di conflitti sociali che sfociano con la strage di Milano, in cui viene ucciso il re Umberto I.
Domande da interrogazione
- Quali erano i principali problemi affrontati dal regno d'Italia dopo l'unificazione?
- Come si manifestava il dissidio tra Stato e Chiesa nell'Italia unita?
- Quali furono le conseguenze del protezionismo agricolo attuato dalla Sinistra?
Dopo l'unificazione, l'Italia affrontava problemi come il divario economico tra nord e sud, l'analfabetismo diffuso nel sud, la mancanza di industrie, l'assenza di una moneta unica e la necessità di una lingua comune.
Il dissidio tra Stato e Chiesa si manifestava attraverso la differenziazione tra Stato e Chiesa e il riconoscimento del matrimonio civile come unico valido, creando tensioni tra le due istituzioni.
Il protezionismo agricolo attuato dalla Sinistra portò a una guerra doganale con la Francia e alla formazione della Triplice Alleanza con Austria e Germania.
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